Carlo risponde ai lettori
Il segreto dei brutti e il problema dei timidi
A: info@seduction.net
Inviato: domenica 24 febbraio 2002 12.03
Ciao Carlo,
sono un ragazzo di 25 anni e a detta degli altri anche abbastanza carino!
Ma c'è qualcosa in me che non va, sono troppo timido!
Con le ragazze sono veramente un imbranato!
Non so mai come approcciare con loro, non so quali siano le domande da fare per attirare la loro attenzione, ma soprattutto non riesco mai a conoscere da solo una ragazza, mi deve essere sempre presentata da un amico, sperando poi di piacerle fisicamente, perchè non so proprio mai che dire!
Morale della favola è che sistematicamente la ragazza che volevo conoscere va via col più brutto della serata!
Come è possibile? Cosa ho che non va? Sono irrecuperabile?
Cosa mi consigli? Potrei risolvere qualche problema con i tuoi corsi?
Grazie per la tua attenzione a presto!
Il Seduttologo risponde:
Caro Simone,
Il tuo problema sorprendentemente è lo stesso di moltissimi ragazzi piacenti.
Quando permettevo ai giornalisti italiani di intervistare alcuni miei studenti, loro non credevano che quei ragazzi, apparentemente senza problemi, potevano frequentare un corso di seduzione.
Spesso quelli che tu chiami "i più brutti della serata" sviluppano sin dall'adolescenza, per legge di sopravvivenza, molte abilità compensative che li facilitano ad entrare in comunicazione con l'altro sesso. Inoltre, non potendo essere narcisisti, si focalizzano totalmente verso l'esterno (l'altro sesso), "emettono energia", acquisiscono notevoli capacità percettive delle "vibrazioni" femminili, agiscono nel giusto timing. Poi hanno il vantaggio che la bellezza maschile, soprattutto in certe culture come la nostra, conta molto meno di quella femminile.
Inoltre il brutto è rassicurante, viene percepito come innocuo, non attiva le difese, non fa scattare il controllo sociale ("quelle si è fatta rimorchiare").
Naturalmente non tutti i brutti compensano bene il loro difetto. Alcuni sublimano con altre passioni, altri semplicemente rinunciano.
Anche in altri campi chi parte con un "handicap", ed è "ispirato" da una forte motivazione, spesso eccelle. Seneca era balbuziente, Steeve Reeves, il primo mister universo, era nato rachitico, i politici italiani sono spesso persone insignificanti, molti giornalisti televisivi hanno un quoziente di intelligenza tendente verso il basso.
Io ho il problema contrario al tuo: se mi presentano qualcuna non la degno di uno sguardo. Non mi piace la "pappa" che mi somministrano gli altri. A qualcuno dovrei renderne, seppur indirettamente, conto. E poi quella "cosa" non è una mia "creazione". Ed è anche prevedibile ed omologata in quanto appartiene ad un "gruppo di riferimento" di cui già conosco i valori.
Caro Simone, è difficile risolverti il problema con una e-mail. La timidezza con le donne (non esiste la timidezza in genere) non è un problema ma una qualità che va sfruttata al meglio. Molte donne amano i timidi che non fanno gli spavaldi.
I timidi hanno capacità percettive superiori, ma essendo appunto timidi non le sfruttano. E' il gatto che si morde la coda.
I meccanismi che provocano i tuoi "non risultati" vanno affrontati su diversi livelli: situazionale, personale, oggettivo, compensativo. Il corso a te lo consiglio, soprattutto quello individuale finalizzato alla tua problematica.
Ma il corso non basta, ti fa capire perché e dove sbagli, ti da le "istruzioni per l'uso". Poi devi agire, sbagliare, agire, imparare, agire, correggerti, agire, fregartene, agire, mandare a quel paese, agire per giocare, agire per allenarti. Ma dovrai agire sempre con "motivazione e menefreghismo". Difficile, vero?. Poi dovrai fermarti e riposarti leggendo quello che ti "prescriverò", specificamente per il tuo caso.
Carlo
Per chi vuole sapere tutto quello che conta sulla Seduzione, Carlo ricorda TOP SECRET, la Newsletter sulla Seduzione. Tutto quello che serve sapere, e che nessun altro vi può dire.
(Mercoledì 20 Marzo 2002)
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