Slovacchia II
Bratislava by night
Seduction Explorer Guide
di Carlo della Torre
Vi garantisco che le ragazze migliori non le incontrerete certo nelle discoteche o nei pubs. Non perché Bratislava by night sia troppo pericolosa o violenta da far richiudere in casa tutte le ragazze non protette dai boss mafiosi. E' certo però che alcune sparatorie nei locali ci pur sono state e molte discoteche mostrano all'entrata un cartello con il divieto di entrare con una pistola che, tradotto in linguaggio mafioso e senza i controlli del caso, significa che tutti quelli che sono dentro hanno sicuramente in tasca almeno una pistola.
In molti locali famosi troverete le varie mafie dell'est al gran completo con preponderanza di kossovari ed albanesi che notoriamente sono molto violenti, qui non meno che altrove. Le molte ragazze che si accompagnano a tali signori non sono certo il vostro ideale di donna e, credetemi sulla parola perché è meglio non sperimentare, anche come donna oggetto non sono niente di interessante. Ricordo a proposito fra l'altro di aver assistito ad un summit di vari clan in una discoteca fra le più famose: i boss riconoscibilissimi dai i tratti somatici e dall'abbigliamento "manageriale" entravano scortati dai rispettivi gorilla.
Le pochissime ragazze presenti non le ho neppure degnate di un saluto sia perché erano "sotto la sufficienza" sia perché come al solito non avevo in tasca nemmeno una pistola di piccolo calibro.
Può anche succedere di assistere nelle discoteche a scene di pestaggio (disarmato) di ragazzi stranieri mentre avvicinavano le ragazze del luogo. Willy è un ragazzo milanese tanto innamorato di Bratislava da trascorrervi fin dall'adolescenza ogni singolo giorno di ferie, ha imparato lo slovacco e conosce ogni angolo di Bratislava.
Willy ha assistito a vari pestaggi di ragazzi stranieri ma continua intrepido a frequentare ogni notte i locali notturni e sostiene che: "quelli che vengono pestati sono i soliti italiani che si comportano male e si meritano a pieno titolo quel trattamento".
Maria, la famosa giornalista del mensile Eva, invece non ama molto le discoteche di Bratislava: "quando i miei amici mi portano al Baikal (la discoteca più conosciuta) già appena entro quei quattro buttafuori, sgarbati e con l'atteggiamento minaccioso, mi fanno venire un nodo alla gola e non vedo l'ora di ritornarmene a casa". Andrea Veresova, la bellissima miss Slovacchia, nostra "Net Princess" 1999, non ha mai messo piede in una discoteca di Bratislava. Miro Simonic, manager della più importante agenzia di modelle Forza, aggiunge: "Non conosco nessuno del mio giro che vada qui in discoteca. Non sono posti per noi, sono pieni di criminali".
Richard Mistik, il proprietario dell'Hotel Turist, ha le sembianze del perfetto ex playboy riconvertito in manager, e ci da un consiglio tecnico: "Non rispondete, neppure per porgere le vostre scuse, al buttafuori a cui intralciate il passo ma scansatevi immediatamente senza proferire parola" e ci informa inotre che: "I buttafuori di Bratislava sono manovali della mafia imposti ai gestori dei locali dai vari boss mafiosi come una forma di pagamento del pizzo. Il gestore non può cacciarli ma, se esagerano picchiando troppa gente, può chiedere al boss di sostituirli con bestie più mansuete".
Non crediate che mi stia divertendo a terrorizzarvi perché voglio solo mettervi in guardia e consigliarvi di muovervi con una certa prudenza, e tenete pure conto che a me non è mai capitato, in quattro mesi "intensivi" trascorsi a Bratislava, di assistere ad alcun episodio di violenza. Ma forse sono stato troppo fortunato.
Invece vi voglio ripetere che qui le ragazze "giuste" non le incontrerete mai di notte.
Quindi sveglia alle nove, prima colazione e visita al playboy supermarket, il leggendario "Tesco", sede del centro storico. Qui vi potrebbe venire il mal di collo perché le bellissime spunteranno come funghi da tutti gli angoli. Ma non esagerate a torcere furtivamente il collo, non perché vi si potrebbe fratturare ma perché gli addetti alla sicurezza vedono "in video" tutti i vostri movimenti e se non siete cleptomani come loro sospettano si sganasciano dalle risate. Il Tesco è un po' come un "grande fratello al supermarket" ma senza nomination e premio in denaro. Il nostro Willy di Milano che fisicamente non assomiglia per nulla a Tarricone è qui diventato un personaggio altrettanto famoso e tutto per merito della "televisione del Tesco". Ci va ogni giorno e si aggira nei vari reparti per molte ore. Quando esce, gli addetti alla sicurezza che lo ammirano in ogni suo movimento attraverso la televisione a circuito chiuso, gli chiedono i dettagli più segreti delle sue eroiche gesta. Lui, che ovviamente ha più stile del finto zoticone nazionalpopolare, non risponde e non rilascia autografi.
Non canto storie per evitare di darvi la lista dei locali notturni: se veramente soffrite di insonnia e stanotte sfortunatamente non ospitate nessuna "stra..." nella vostra alcova, sono pronto ad accontentarvi. Prima vi dirò però dove non dovrete andare. I giornalisti di Bratislava mi hanno "consigliato" di non scrivere quello che sto per comunicarvi e cioè la verità. Ci ho pensato un poco e ho deciso di fare come sempre cioè il contrario di quello che mi "consigliano".
Primo: evitare il famosissimo e centralissimo "Irish Pub". Qualche tempo addietro questo locale ha ospitato una sparatoria con morto ed anche un turista ne è rimasto coinvolto. Il fatto è noto a tutti e si dice che il motivo sia stato che il proprietario irlandese non volesse pagare il pizzo alle mafie come fanno tutti i locali del centro, senza eccezioni. Bravo. Ma l'irlandese non è certo un agnellino ed ha chiesto ai suoi amici irlandesi (i terroristi dell'IRA!) di venire a Bratislava come suoi graditi ospiti e con tanto di rimborso spese a livello di capi di stato. Sembra ora che alla mafia locale i terroristi dell'IRA provochino una certa rilassatezza e quindi l'irlandese è stato per ora esonerato dal "superpizzo". Sono fatti loro ma a voi interessa sapere che la tregua si potrebbe rompere da un momento all'altro e non vorrete certo trovarvi in quel momento davanti ad un boccale di birra irlandese.
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(Martedì 20 Marzo 2001)
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