Cinema
La seduzione secondo Bertolucci e Bevilacqua
di Oriana Maerini
L'assedio
Per Bernardo Bertolucci la seduzione è un assedio, quello descritto nel suo ultimo film ("L'assedio", appunto) da parte di Mr. Kinsky, un musicista inglese un po' dandy verso Shandurai una giovane (seduttiva) ragazza africana.
L'unica cosa che li unisce è la solitudine: entrambi sono stranieri a Roma e vivono nello stesso, elegante palazzo che affaccia su Piazza di Spaga.
Vent'anni dopo "Ultimo tango a Parigi" Bertolucci ritorna sul teorema un uomo, una donna e una casa in modo dialmetralmente opposto.
Qui non c'è neanche l'ombra del sesso sfrenato, aggressivo della coppia Brando-Schneider. Al contrario la seduzione si gioca tutta sul sentimentalismo in una sottile rete fatta di attrazioni, allusioni e rifiuti, di sguardi rubati e desideri incoffessati.
Ma entriamo nei particolari: come seduce Kinsky? Il romantico inglese cattura Shandurai attraverso il sacrificio. Si, avete letto bene, attraverso l'abnegazione. Lui ama lei ed è disposto a farla felice, anche se questo vuol dire aiutarla a far uscire di galera il marito.
È disposto ad uscire di scena per amore aiutanto il rientro del rivale. Qui avviene il miracolo: mentre lei pensa solo a studiare con l'animo rivolto al coniuge imprigionato, lui vende di nascosto tutti i suoi beni (compreso l'adorato pianoforte) ed usa i soldi per aiutare il marito della sua amata.
È proprio questa non insistenza, questa apparente rinuncia che seduce la ragazza.
Quando alla fine si rende conto che il suo padrone di casa ha venduto tutto, per amore suo senza chiedere nulla in cambio, si innamora dello stravagante gentleman e cade nelle sue braccia.
Un gioco seduttivo interessante ma difficile da imitare.
Giallo Parma
Più che di seduzione Alberto Bevilacqua, al suo sesto film, tratto dal suo omonimo romanzo, ci parla di sesso.
Il sesso sfrenato, torbido e peccaminoso di una provincia annoiata e ricca. Per farlo sceglie un corpo perfetto, quello di Margot (Natacha Amal) che usa le sue armi femminili per compiere la vendetta contro tutti quelli che hanno offeso la sua dignità di donna.
È un film da vedere per capire cosa non è la seduzione.
I personaggi vendono i loro corpi per i soldi o per sete di potere.
Forse (a modo suo) è un film femminista, il riscatto di una donna contro una società abbietta che l'ha umiliata.
(Martedì 23 Ottobre 2001)
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