Cinema
Occhi troppo aperti
di Roberto Leggio
Eyes wide shut
(USA 1999)
di Stanley Kubrick.
Con Tom Cruise, Nicole Kidman, Sidney Pollack.
Le lunghe attese tradiscono le aspettative.
Ed infatti eccoci qui a parlare di questo lavoro postumo di Stanley Kubrick, approdato in Italia durante il recente Festival di Venezia dopo aver diviso i critici americani ed inglesi (compresi gli australiani che hanno ironizzando sul fatto che la migliore interpretazione fatta fin d'oggi da Tom Cruise sia stata quella di aver sposato la Kidman).
Il segreto è stato svelato solo a fine proiezione dell’anteprima Veneziana che, nonostante i pochi applausi (e anche qualche fischio), ha definitivamente fatto entrare Eyes Wide Shut nella leggenda come tutte le opere del sommo regista scomparso.
Il film, annunciato come un compendio dell’erotismo di fine secolo, sessualmente scandaloso e rigorosamente vietato ai minori, si è invece rivelato un capolavoro in senso stretto del termine, che esplora in maniera fin troppo psicologica i sogni proibiti di una coppia di giovani benestanti.
Il tutto inizia dopo un'ambigua festa prenatalizia, nella quale ai coniugi Harford (Tom Cruise e Nicole Kidman) vengono offerte una serie di tentazioni: lei viene sedotta da un affascinante straniero, lui abbordato da due sensualissime fotomodelle.
È inutile dire che una volta tornati a casa, per entrambi inizi una sorta di confessione molto sincera che mette a nudo i desideri (repressi) di trasgressione reciproca.
Tratto dalla celebre novella "Doppio sogno" di Arthur Schnitzler, l'ultimo film di Stanley Kubrick, risente di una mancanza di attualizzazione della vera ossessione umana di fine millennio.
Il sesso, tanto anticipato in questi mesi, è solo accennato, mai mostrato, quasi a puntualizzare che l'oscuro oggetto del desiderio è rimasto cristallizato nelle idee di un regista di settant'anni autoesiliatosi da un mondo irrequieto ed irrefrenabile.
Lo dimostra ampiamente la scena dell'orgia, che ci appare legata a stilemi anni sessanta con maschere e mantelli che ricordano fin troppo da vicino gli amplessi di Histoire d'O.
Ed è forse questa scelta estetica il punto più debole di Eyes Wide Shut, perché la modernizzazione della vicenda letteraria ambientata nella Vienna pre grande guerra, non trova una sua giusta collocazione nella New York dei giorni nostri.
Se così non fosse, Kubrick avrebbe ancora una volta sbalordito tutti con un opera degna del suo genio, e non averci, invece, abbandonato con un film elegante, freddo e quasi sepolcrale.
(Martedì 28 Settembre 1999)
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