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Musica

Rachmaninov il seduttore


di Piero Nussio


"Rachmaninov! Il suo secondo concerto per piano e orchestra non manca mai il suo effetto". Tom Ewell pensa così di sedurre Marylin Monroe in "Quando la moglie è in vacanza" (1954, regia Billy Wilder).
Per il musicista russo-americano «La musica dev’essere l’espressione della personalità del compositore. La musica deve esprimere il paese del compositore, i suoi amori, i libri, le pitture che ama. Dev’essere la somma totale delle sue esperienze».
Negli Stati Uniti, dove si trasferì nel 1918, ebbe un vastissimo successo e raggiunse grande popolarità, acclamato come l’ultimo grande pianista-compositore romantico.
I critici musicali, però, non erano stati certo teneri: «Le autorità russe hanno sostenuto che la sua musica rappresentava "le tendenze decadenti della piccola borghesia". Se fossero intervenute a quei concerti popolari di musica classica, sarebbero rimaste lusingate nel constatare quanto avessero ragione.»
Rachmaninov si era conquistato una brutta fama di autore iper-romantico, ed il cinama lo usava per le colonne sonore di intricati drammoni sentimentali.
A salvarlo è intervenuto, nel 1996, "Shine", un piccolo film australiano di grande successo in tutto il mondo. Il merito è in gran parte proprio di Rachmaninov, giacché Shine racconta la storia di un pianista classico alle prese con le difficoltà della vita, e in particolare con le irte partiture del maestro russo.
La storia è uno strano duello a distanza: il pianista Helfgott contro il compositore Rachmaninov. Il terzo concerto per pianoforte e orchestra di Rachmaninov (familiarmente, ormai in tutto il mondo: Rach 3) è la meta che il padre gli assegna, è il brano che tutti i maestri di pianoforte gli sconsigliano, è quello che lui decide di presentare come saggio di perfezionamento a Londra.
Rach 3 è il concerto "più difficile del mondo", "tremendamente veloce, con più note per secondo di qualunque altro brano". Lo sforzo fisico di suonarlo è pari a quello di spalare dieci tonnellate di carbone
Rach 3 è anche la causa di guai seri per David Helfgott che, dopo averlo eseguito, ha il crollo psicofisico che lo terrà nella "nebbia", per più di dieci anni in ospedali psichiatrici.
Ma è sempre grazie alla musica e a Rach 3 che Helfgott riuscirà a riemergere. Poi a trovare una vita normale, nuovi amici e una moglie, fino a tornare all’impegno di essere concertista.
Nella vita reale, le cose a David Helfgott stanno andando anche meglio che nel lieto fine del film, grazie all’effetto Shine le cose si sono messe nel migliore dei modi sia per lui che per Rachmaninov.
Ambedue hanno perso l’aura del drammone e vestono i panni delle star: Helfgott registra il tutto esaurito nella trionfale tournée che ha compiuto negli USA; la RCA ha pubblicato il suo Rach 3 registrato dal vivo a Copenaghen nel 1995 e la Philips la colonna sonora di Shine: entrambi i dischi sono dei successi.
Rachmaninov è stato liberato dai cascami post-ottocenteschi e dai virtuosismi dei tardo-lisztiani e sta vivendo un periodo di grande fama, come autore di una musica "pura come il cristallo, dura come la roccia".
Rach 3, in incisioni dei suoi vari esecutori, è stato per mesi in testa alle classifiche di vendita.

Il motivo principale della cattiva fama di Rachmaninov era sempre dovuto al cinema: nel 1946 David Lean aveva usato il secondo concerto per piano e orchestra (Rach 2) come colonna portante del suo film "Breve incontro".
«In armonia col rumore cadenzato delle ruote del treno venivano introdotte le note del Concerto di Rachmaninov. Aveva un duplice scopo: di accrescere l’aspetto dolorosamente romantico della vicenda, quasi per addolcire la frustrazione dei due protagonisti; di aggiungere il rigore musicale ai tempi del racconto» scrisse Callisto Cosulich.
François Truffaut invece: «Le lacrime di coccodrillo inglese, alcuni se le stanno ancora asciugando».

Il sarcastico Billy Wilder, in "Quando la moglie è in vacanza", decise di parodiare il perbenismo e la sessuofobia di Breve incontro.
Il protagonista maschile accompagna al treno la sua famigliola che parte in vacanza, pensa al dottore che gli vieta il fumo e l’alcol, ma non disprezza certo la possibilità di un’avventura extraconiugale con l’avvenente vicina. Anche perché, come ricorda il titolo originale, siamo al "prurito del settimo anno". Per di più, lui è il caporedattore di un editore popolare e pubblica pulp pruriginosi, quindi sogna (come in uno dei suoi libracci) che il romanticismo di Rachmaninov gli sia d’infallibile aiuto nelle faccende di cuore e di corpo.
Truffaut disse: «Billy Wilder, vecchia volpe libidinosa, procede per incessanti allusioni a tal punto che, dopo dieci minuti di film, non si sa più bene qual è il significato esatto delle parole rubinetto, frigorifero, sopra, sotto, sapone, profumo, calzoni, colpo di vento e Rachmaninov».



Quando la moglie è in vacanza

(The Seven Year Itch, USA 1955, 105 min.)
Regia di Billy Wilder
Interpreti: Marilyn Monroe (la ragazza), Tom Ewell (Richard Sherman), Oscar Homolka (dottor Brubaker)
Soggetto da una commedia di George Axelrode
Musica di Alfred Newman, "Concerto per pianoforte e orchestra n° 2" di Rachmaninov

Dal dialogo originale:

Tom Ewell: Forse un sottofondo musicale... Vediamo... Debussy, Ravel, Stravinskij... Stravinskij può spaventarla! Eccolo, è lui, Rachmaninov. Fammi da galeotto, imprigionaci nel sogno! L’ottimo Rachmaninov. Il secondo concerto per piano che mai non falla!

Nel sogno, in luce soffusa, appare Marilyn Monroe come Marlene Dietrich su uno sfondo di candelieri. Lei è in abito tigrato e voce roca, lui in giacca di raso rosso e suona il piano.

Marilyn Monroe: Rachmaninov!
Tom Ewell: Il secondo concerto per piano...
Marilyn Monroe: È sleale...
Tom Ewell: Perché?
Marilyn Monroe: Ogni volta che lo sento mi distrugge
Tom Ewell: Oh
Marilyn Monroe: Posso sedermi vicino?
Tom Ewell: La prego
Marilyn Monroe: Come mi scuote... Mi da i brividi. Ho già la pelle d’oca dappertutto. Io non so dove sono, o chi sono, o cosa faccio... Non smettere, non smettere, non smettere mai!

Nella realtà, l’incontro sognato avviene in una luce molto più quotidiana.

Tom Ewell: Lei è il tipo a cui piace Rachmaninov...
Marilyn Monroe: Io? Che strano... perché di musica non me ne intendo
Tom Ewell: Non è necessario che se ne intenda. Stia ad ascoltare, basta.
Marilyn Monroe: Questa la chiamano "musica classica", vero? L’ho capito perché non cantano
Tom Ewell: Shh! Non parli, non la resista, si abbandoni, si sciolga... Lasci che dilaghi su di lei...
Marilyn Monroe: Sa, io ho una gran passione per Frankie Lane...
Tom Ewell: Spessissimo la gente si sente distrutta da questa musica. Li scuote, hanno i brividi. Hanno la pelle d’oca. Dappertutto!
Marilyn Monroe: Assaggi la patatina nello champagne...
Tom Ewell: Forse è meglio gettare Rachmaninov alle ortiche! Non è stata una grande idea...

Finisce che suonano in duo l’allegro motivetto "Le tagliatelle".

Marilyn Monroe: Io con Rachmaninov non le sento le scosse, ma con questa sì!



(Giovedì 28 Settembre 2000)


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