Viaggi della Seduzione
Negli antichi palazzi dell'India
per vivere da maharajah
di Carlo della Torre
L’India è quel paese meraviglioso dai colori e dagli odori magici, dove le donne vestono il sari, la lunga striscia di stoffa di circa 5 metri che si avvita intorno al loro corpo creando un’estrema femminilità.
In India i profumi dei fiori mai visti prima, trasmettono sensazioni irripetibili. Gli aromi delle spezie, di un’arte culinaria poco conosciuta da noi, quasi trasformano le cucine in laboratori di seduzione.
Il Rajastan, situato nell’India del Nord, è la terra dei re Rajput, la più vicina alle immagini che tutti sognamo: l’India più esotica, ricca di colori e sensazioni.
Qui, dove un tempo i dominii dei principi erano numerosi, l’eco degli antichi splendori dei Rajput risuona ancora nei palazzi e nelle fortezze cesellati come gioielli che sorgono tra le campagne color argento e sabbia, regno dei pavoni selvatici.
Oggi, dopo la caduta dei privilegi dei maharajah, molte delle loro fastose residenze si sono trasformate in lussuosi e confortevoli alberghi di fama mondiale.
La più romantica tra tutte le città della regione, e forse dell’India è Udaipur.
La città fu fondata nel 1567 dal principe Udai Singh, ed è oggi famosa soprattutto per i suoi palazzi pittoreschi.
Tra cui quello che pochi però conoscono: un palazzo dalla forma di mezza luna che ospita il nostro albergo preferito, il Shivniwas Palace Hotel.
È uno di quegli alberghi che lasciano il segno.
L’antica casa degli ospiti della famiglia reale Mewar, che ha praticamente ospitato tutte le persone del mondo che contano, apre le sue porte per dare il benvenuto e per iniziare un’esperienza memorabile, indimenticabile.
Le trentacinque suites, decorate con antichi oggetti e mobili della collezione reale della Casa di Mewar, si affiancano alla dimora dell’attuale Maharajah di Udaipur.
Nel suo ristorante si ha la possibilità di cenare con lui e la sua famiglia e lo si può incontrare mentre passeggia nel suo cortile.
Oggi non ha più i diritti di una volta, ma ha sempre il fascino dei tempi che furono.
Le suites dell’albergo si affacciano sul lago, dove alba e tramonto fanno a gara per abbellire, se ancora possibile, il meraviglioso paesaggio.
La sera tutta la gamma dei rossi, si trasforma nei blu, mentre al mattino il ciclo inizia al contrario.
Il lento passaggio dalla luce al buio, dal buio alla luce determina il codice di vita e la pace che si respira nel lago.
Un altro piacere è godersi la piscina sotto un sole costantemente presente o affacciarsi ad osservare dal balcone della camera, con il massimo di comfort, pace e calma, la stupefacente vista del lago Picchola. E che ne dite di fare un giro in barca, spinto dalle forza del barcaiolo?
Il luogo da solo vale tutto il viaggio e basterebbe l’albergo per giustificare un soggiorno anche breve, meglio se di una settimana.
Infatti Udaipur ha tanto altro da offrire: il City Palace -palazzo adibito a museo-, il tempio di Jagdish -miglior esempio dell’arte indo-ariana-, il giardino Sahelion-ki-Bari o delle Vergini, dove colori e profumi sono inebrianti, dove l’aria gioca con gli zampilli d’acqua delle sue fontane.
Incantevoli sono anche i luoghi vicini come Cittorgarh -la grande fortezza sulla collina, una delle fotografie classiche-, oppure Ranakpur con il complesso di templi jain per la maggior parte edificati nel secolo XV; altrimenti un po’ più distante, c’è la famosissima Mont Abu nei pressi della quale si trova il complesso dei templi jain di Dilwara, i più belli dell’India, edificati tra i secoli XI e XIII.
Il viaggio in India può essere quello classico, con estensione in Rajastan; oppure il viaggio nel solo Rajastan, magari con il treno dei Maharajah.
Ma perché fare come tanti altri?
Perché non andare soltanto ad Udaipur.
Ben collegata con voli da Delhi e Bombay è facilmente raggiungibile dalle principali città dell’Europa.
Il mese più bello? gennaio.
Sconsigliato agosto, non tanto per il clima, quanto per gli affollamenti in tutti gli aeroporti europei.
E non costa più di un normale albergo in India...
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(Domenica 23 Maggio 1999)
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