Racconto
Le ragazze dei balcani
Il racconto di viaggio di Nicola
di Nicola
Caro Carlo, ti allego le impressioni sul mio viaggio di agosto 2006.
E' un racconto, ma anche una riflessione, perché mi farebbe piacere sapere la tua opinione e perché spero di poterti fare piacere se ho colto le idee giuste che puoi condividere anche tu.
Poi sono informazioni per la grande “banca” di cui siamo soci, e mi andava di scrivere qualcosa di personale, non lo faccio quasi mai ed è un peccato.
Potresti elencarmi nuovamente le condizioni dell’abbonamento GS? Se non sbaglio ci sono, a parte la mail, la consulenza telefonica più viaggi, corsi e tutto quello che ci sarà nel tuo programma!
Nicola
Parma, 04 09 2006
Ti scrivo oggi il resoconto delle impressioni che mi sono rimaste dal viaggio che ho intrapreso quest’estate, sono stato a Bratislava, Belgrado, Sarajevo e Dubrovnic. Quando? Ma nelle due settimane di fuoco, o addirittura d’inferno, per la seduzione. Metà agosto. Comunque ognuno deve essere bravo a costruirsi il proprio paradiso, anche in queste condizioni, no?
Voglio spargere un po’ gli eventi, allontanandomi dalla sequenza cronologica e cercando di farmi portare dall’emotività nel racconto.
Sarajevo me l’immaginavo come una città romantica, sai, la sua storia è commovente (conosci la canzone “cupe vampe”dei CSI di Giovanni Lindo Ferretti, sull’incendio della sua biblioteca?) e io ero proprio convinto ti trovarmi persone commoventi, invece arrivo e la sera c’è una bella via gardaland style, con i gestori dei locali sorridenti per tutto lo scorrazzare di quei tanti, ma tanti turisti europei “impegnati”, felici di poter comperare, in tutta sicurezza, un bel pezzetto di storia anch’essa “impegnata”. Non ti dà dispiacere vedere i bei corpi snelli di quelle ragazze francesi vestiti con una giacchina a vento e gli scarponcini da trekking per fare una passeggiata e mangiare qualcosa alle nove di sera? A me si, anche se sono troppo orgogliose, potrebbe essere davvero sexy. Cercando una fuga da quel posto, sono capitato alle terme di Ilidza (cerco sempre le terme in vacanza) ed era proprio quello che volevo. Ora, le belle presenti erano sui diciassette, io ne ho ventisei, abbastanza per non sentirmi in colpa, solo che essere addirittura un po’ brizzolato non dà una mano. Poi loro alla terza frase già non resistono, ti chiedono l’età stupite e intrigate, quasi orgogliose di meritarsi tanto quindi o se ne vanno, o non ti mollano più! Comunque, se hanno un minimo di cervello, sono più piacevoli loro ti tante oche navigate, ed hanno sicuramente il pregio di trasferirti un po’ di semplicità, qualità eccezionale che sento di avere perso. Un bel pomeriggio con Amela e sua cugina (oops, era bruttina, non riesco a ricordarmi il nome), che per 200 euro al mese fa la parrucchiera lì al centro di benessere. Lei non può uscire dalla Bosnia, è “povera”, ma comunque serena, e sogna tantissimo. Io non tornerò là, a meno che un’occasione che non immagino non mi spalanchi una qualche bella opportunità.
Per informazione, non ho trovato: un parco tranquillo per il cazzeggio delle belle, un centro commerciale per lo shopping delle belle e un club per lo svago delle belle. Però sono stato solo due giorni.
Ma quello che mi ha sconvolto di più e rendermi conto, per la prima volta nella mia vita, di vivere in una città a prevalenza mussulmana. 0 ragazze in giro, solo uomini fancazzisti! Eppure nella mia vita voglio provare il fascino esotico di qualche etiope, marocchina, libanese…
Dubrovnic, il suo centro storico è un gioiello e mi sono emozionato a passeggiare solo per le scalinate e quelle vie, stupende, dove non passa nessuno, dove ci sono quei palazzi mezzi vuoti che raggiunge solo chi vive lì, vicino e lontano da quella bolgia di turisti spendaccioni. Cercando si trovano spiagge e mare fichissimi, me sempre 0 autoctoni, ho passato qualche momento con delle francesi che mi dicevano, addirittura compassionevoli, che Zidane è un martire; una però, Aude, era veramente deliziosa, solo che oramai le equiparo alle italiane. E’ pur vero che anche qui sono stato solo due giorni, con poca motivazione.
Però che bene che sono stato a Belgrado, città dove finalmente, se non si vuole incontrare turisti, non lo si fa. E se si vuole incontrare delle belle, lo si fa. Evviva! Posso assolutamente confermare che i serbi non si accettano, ed è un vero vantaggio per gli italiani, non mi scorderò quegli occhi che, pur giovani, mi hanno detto che loro il Kosovo non lo molleranno, ad ogni costo, gli stessi che poi mi hanno chiesto quanto male loro sono visti dalla comunità internazionale per la loro “condizione”.
Viva il Danubio, la Sava ed i loro barconi. Evitando come la peste la turbofolk, si arriva a locali fighi come Sound e Freestyler dove gli animi alternativi trovano stimoli e ragazze belle. Diana ad esempio, mi ha detto che è impossibile che i ragazzi le facciano dei complimenti per il suo sguardo intelligente. Bella anche Ada Cingalija, parco dove qualche malaugurato fa il bagno nel lago ma dove belle ragazze fanno le hostess per il campo giochi della Plasmo (biscotti per bambini) e si galvanizzano quando conoscono un italiano, un po’ come se mia nonna conoscesse un americano.
Bojana, pur non parlando bene inglese, si è impegnata per passare una bella serata insieme, anche se non è finita come volevo io, e magari pure lei. Ha ceduto alle insistenze degli amici e del gruppo per non lasciarli.
Incredibile invece Nikolina, che pur non sapendo un’emerita sega di inglese, come io di serbo è stata mezzora con me, il mio primo gancio con la foto. C’è però il trucco, che già diventa must: “sa srpskim u svet” cioè il phrasebook! L’impegno è premiato. Tornerò a Belgrado anche per rivedere lei.
Poi, le vacanze corte e tutta l’ex Jugoslavia davanti, mi portano via da qui dopo cinque giorni. Però questa città è diversa, l’inquinamento fa schifo, ma l’assenza di turisti fa si che le persone non siano affamati dei soldi che questi portano, loro stanno (bene) così e non ci pensano troppo. Per fortuna che i monumenti fanno cagare e i Serbi non fanno compassione ai turisti “impegnati”.
Per finire resta lei, la più inflazionata ma dove la qualità è eccezionale. Davvero. A Bratislava sono stupende, e a Bratislava c’è anche il ballo slovacco! Spero che in seguito a “The hostel” il governo slovacco faccia l’embargo agli Stati Uniti, e magari pure agli italiani cazzoni. Però le oasi ci sono, quindi, solo per questo club, elevo l’Auparc il miglior centro commerciale della terra. Quasi quasi ci si stufa… per relax e seduzione Aulandia, centro benessere proprio all’ultimo piano, poi un bel frullato al piano sottostante, magari chiedendo a qualche bella quali sono i suoi abbinamenti preferiti.
Buono sempre il Charlie, dove sfregare un po’ di attributo non dà fastidio alle chiappe di nessuna; a proposito, qualcuno c’è stato venerdì 18 agosto? C’era un italiano che per i modi discreti avrei detto essere proprio di questo club.
Chiudo con una riflessione per me importante. La copertura è fondamentale, per me e per le belle, ma dopo tanto tempo in una città, o meglio, dalla visita successiva sento l’esigenza di concretizzarla, questa copertura. Il tempo è importante, la libertà dal lavoro è poca, ripetere giorni in luoghi già, seppur brevemente, vissuti, mi lascia angoscia. Visto che è innegabile che ci vuole un soggiorno significativo per concludere bene (Seduction docet), o ci si libera dal lavoro (mmm…) o si trova un vero e proprio impegno. Con questo sassolino chiedo suggerimenti.
Trick: evviva la guida, da leggere con intento opposto: cioè per sapere dove non andare! Va bene per gli alloggi, ed ho capito che va bene per sapere quali sono i luoghi turistici, quindi da evitare. Non è poi male per i ristoranti e ogni tanto dà qualche bella dritta su parchi, mercatini e terme.
Poi ci fa un regalo: in poche pagine ci racconta la storia della popolazione, che andare a Belgrado fa capire quanto sia utile conoscere.
Nicola
Carlo consiglia la Newsletter TOP SECRET sulla seduzione.
Chi, come, dove e quando sedurre: tutto quello che bisogna sapere, e che nessun altro al mondo vi può dire.
(Giovedì 12 Ottobre 2006)
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