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Psicologo delle sciampiste fa il "sondaggio da spiaggia"

Gli italiani hanno paura di essere rimorchiati

Lo afferma un certo Morelli per farsi pubblicità


di Redazione


Lo psicologo di turno delle sciampiste stavolta prende in giro anche noi seduttori. E se la ride come nella foto. Ma non sa cosa rischia.
Si chiama Raffaele Morelli e si inventa un sondaggio al mese ("perché non è facile farli realmente"- affermano gli psicologi "veri" che lo conoscono). Morelli spara sondaggi per fare notizia ed essere citato sulla carta stampata e in tv ottenendo pubblicità gratuita per la sua rivista "Riza psicosomatica". Nel numero di agosto si è inventato il sondaggio sul rimorchio da spiaggia, così la notizia uscirà su tutti i giornali che in agosto non hanno niente di meglio da scrivere.
Ma sapete cosa afferma tra l'altro il tizio?
"Il maggior timore per 7 su 10 (71%) sono gli approcci da parte di sconosciute, soprattutto se straniere".
Che il 71% degli italiani abbiano paura di esser rimorchiati sulla spiaggia da una ragazza straniera magari "strafiga" noi non ci crediamo affatto.
E la rivista del tizio non la faremo più comprare nemmeno al nostro parrucchiere. Così chiuderà i battenti.
Riza psicosomatica era un rivista seria, prima che la rilevasse Morelli. Ora la testata si dovrebbe meglio chiamare "Arriza psicosomaro".
Il problema è che Morelli "psicosomaro" lo è, ma non "arrizza".
Il Morelli spara le sue cazzate anche in tv, specialmente da Costanzo, e scrive libretti che vengono regalati insieme alle riviste per sciampiste (1 euro di supplemento). In tali libretti il Morelli copia i "pensierini" dei librettini newage che si comprano a 2 euro in ogni bancarella. A volte cerca di tradurre anche i guru americani: se li copiasse di sana pianta rischierebbe la denuncia per il copyright. Poi mescola il tutto e va a fare la marionetta di Maurizio Costanzo, per incantare i polli che ancora a milioni stanno davanti alla tv. Morelli calcola: 1 euro x milioni di polli = milioni euro. Forse Morelli ci fa, non ci è.
Non dovete però pensare che i guru americani siano più intelligenti del casareccio Morelli. Vi riveleremo il prossimo mese le ultime sparate fatte a Roma in un seminario da un certo Deepak Chopra, per il modico costo di partecipazione di euro 700. Almeno il casareccio Morelli vale quel che costa: 1 euro. "Very cheap", considerando che il Morelli dice anche di essere psichiatra e Prof. universitario, la qual cosa in Italia è verosimile! Ma quale è esattamente il "Morelli pensiero"? Già detto. Quello dei librettini new age che lui copia: "segui il tuo istinto e libera la tua energia". Il come si faccia senza rischiare la sopravvivenza non lo sa né lui, né i librettini new age che copia, né i guru americani che prova a tradurre.

Una straniera all'attacco


Ecco la notizia sull'inchiesta da spiaggia della rivista "Arriza psicosomaro".

ANSA 31/07/2005 12:59
ROMA- L'estate 2005 dice addio all'italico tipo da spiaggia, sempre pronto alle avventure d'agosto ed all' abbordaggio sotto l'ombrellone. Lo ha rilevato uno studio della rivista Riza Psicosomatica, riportato nel numero in edicola da domani, realizzato su 1.065 italiani (uomini e donne) di età compresa fra i 26 e 60 anni. Secondo lo studio per ben 7 italiani su 10 l'approccio balneare è diventato un tabù, confessano di sentirsi a disagio nel fare conquiste sulla spiaggia. Sul bagnasciuga trionfa invece la timidezza e l'insicurezza; le parole d'ordine sono nascondersi e mimetizzarsi, evitare confronti. "Adesso sulla spiaggia - sottolinea il periodico diretto da Raffaele Morelli - si sta immobili, protetti da chili di crema abbronzante e da occhialini neri, isolati dal resto del mondo grazie a telefonini e palmari. Insomma, l'italico tipo da spiaggia sembra essere definitivamente andato in pensione, e l'approccio balneare si insabbia in un mare di timidezza, ansia e imbarazzo. Con buona pace delle turiste straniere in cerca di avventure estive". La spiaggia dunque non è più il luogo più caldo dove 'rimorchiare', o il regno dei principi dell'abbordaggio stile Alberto Sordi, ma al contrario è "una sorta di amplificatore di insicurezze". Spogliati di abiti e oggetti quotidiani, gli italiani si sentono persi ed esposti (32%), in balia degli sguardi troppo insistenti dei vicini (44%). Tant'é che solo 1 italiano su 3 afferma di sentirsi a proprio agio in costume, mentre 2 italiani su 10 confessano di sentirsi nudi e a disagio. Sono però soprattutto i maschi a sentirsi maggiormente in imbarazzo una volta indossato il costume da bagno. Il maggior timore per 7 su 10 (71%) sono gli approcci da parte di sconosciute, soprattutto se straniere. Ma a mettere a disagio è anche il topless e la nudità altrui (65%), e il confronto con chi è fisicamente più bello (52%). Insomma, sulla sabbia invece della spavalderia e l'intraprendenza trionfa la timidezza (62%) e l'insicurezza (56%). Il risultato è che 1 italiano su 3 (32%) in spiaggia ci va soltanto per prendere il sole, cercando di farsi notare il meno possibile, 1 su 4 (26%), per non socializzare con i vicini di asciugamano, si isola dal mondo ricorrendo a telefonini, lettori mp3 o persino la pagina del sodoku, mentre per il 18% l'unica preoccupazione è nascondere ad ogni costo i propri difetti. Solo il 12% cerca di comportarsi in modo naturale e spontaneo. Le uniche eccezioni nel mare di solitudine sono le famiglie (32%) con figli, che proprio grazie all'esuberanza dei bambini riescono a rompere l'isolamento da spiaggia, e le coppie di lungo corso (16%), più che disposte ad avvicinare altre coppie per rompere la monotonia dell'ennesima vacanza a due.



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(Domenica 31 Luglio 2005)


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