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Viaggio fra aperitivi e discoteche nelle capitali italiane della seduzione

Seduzione Roma Milano

La seduzione milanese è reale la seduzione romana è "cinematografica"



Corriere della Sera - 26 gennaio 2006
(stralcio di articolo depurato da "bla bla bla")

Nella capitale morale sembra consentito flirtare solo sotto i 25 anni e negli happy hour. Ma cambiare le regole è possibile
di Maria Laura Rodotà

[…] A Milano si lamentano, non a torto; e qualcuno fa paragoni sfavorevoli con realtà flirtesche più vivaci, Roma anzitutto. Però. Ogni città ha la sua anima, i suoi usi e costumi. Nonostante la nota globalizzazione in corso, le abitudini glocal di Milano (e Roma) sono dure a morire. Apparentemente, a Milano è consentito flirtare solo sotto i 25 anni e dalle 18 alle 21 in appositi locali dedicati alle happy hour. Ma cambiare le regole del gioco a volte è possibile.
Tenendo conto che:
1) Il romano è profumiere, il milanese è operativo (vale anche per le femmine, spesso). Tradotto dai gerghi locali: a Roma si flirta moltissimo ma ciò non vuol dire che si raggiungano risultati; a Milano si punta-si viene puntati/e con un chiaro obiettivo in mente.. Dopo di che, se consenzienti, dopo aperitivo, due cene e un drink post cena si passa a vie di fatto. Matematico o quasi (esclusi ovunque quelli che mandano sms a manetta, chi flirta a lungo coi messaggini non arriva quasi mai al dunque, ormai si sa)
2) Milano è un crogiuolo di razze e culture, insomma è la città italiana più affollata di fuorisede. Da questo possono partire quelli/quelle che intendono flirtare. Comportandosi come farebbero nella città-paese natale; o, se autoctoni, nella città dove hanno visto i migliori flirt in luoghi e occasioni pubbliche. In caso, è raccomandabile vestirsi in modo conservatore; giacche e cravatte della migliore qualità, abitini di gusto, bellissime scarpe. Meglio passare per un manager che per un maniaco, ma questo ovunque. Ben vestiti, si può andare alle happy hour suddette (a Milano tutto è compartimentato, ci sono happy hour divise per fasce di età, censo, mestieri, gusti culturali e opinioni politiche; se si è coraggiosi, sparigliare) o sul lavoro (visto il tempo che ci si passa), a cena da amici (se non sono tutte coppie), a eventi (feste in casa ce n’è poche). E si può cominciare ad attaccare discorso, a fare complimenti, a intavolare conversazioni garbatamente ambigue, a ipotizzare potenziali inviti. Dopo le prime reazioni sorprese –ma non è detto- per la legge dei grandi numeri qualcosa accadrà. A Roma è più importante valutare il tasso di flirtamento, visto che flirta molta più gente d’abitudine (però c’è omologazione in corso; le due città hanno la stessa percentuale di singoli depressi, ormai).
3) [...] Quando si flirta a Milano, è importantissimo fare tabula rasa culturale […] Quando si flirt a Roma tutto fa brodo, per mettere dell’umore giusto per (anche troppo, causa bellezza della città, specie d’estate, si possono fare serie stupidaggini) […]
4) Quando a Roma due persone si vedono un po’ di volte, non vuol dire niente; si tende a tenere un profilo basso –magari perché si hanno ancora altre mezze relazioni in piedi- e solo dopo mesi di weekend, festicciole, primi litigi ecc. si comincia a discutere per capire se si è fidanzati o no. A Milano è un’altra cosa: dopo quel po’ di volte –se sono incontri di successo- ci si avvongola. Specialmente quando ci si incontra d’inverno. Succede probabilmente a causa del clima più freddo, della città meno ospitale, della vita sociale meno fluida (a dir poco). C’è gente che dopo un po’ non è tanto contenta, ma forse un po’ per il clima cittadino va avanti anni, così.
5) Una volta avvongolati a Milano, romanizzarsi. E flirtare molto per sport, è antidepressivo e fa ingelosire il partner nelle fasi in cui si vien dati per scontati. Una volta non avvongolati a Roma, continuare a flirtare. Per i motivi di cui sopra, e perché in caso di disastro ci si porta avanti per il prossimo giro. Se va male, provare a cambiare città.


Un "aperitivo"


L'Opinione di Seduction.net

La seduzione si è trasferita dalle discoteche agli aperitivi.
Ma le discoteche rimangono tuttora il "quartier generale" dei teenager. Mentre i teenager preferiscono il cazzeggio alla seduzione (fatto fisiologico in età adolescenziale), "Gli" e "Le" over 20 cazzeggiano di meno e preferiscono le situazioni ambientali più idonee agli "incontri reali".
La discoteca con i suoi "bombardamenti" di suoni e luci e la sua massima concentrazione di “prede” umane sul territorio non ci permette né di individuare una preda (maschio o femmina della propria specie che sia), né di farla focalizzare su di noi, né di "cacciarla" con le nostre armi della seduzione multisensoriale.
In discoteca non si vedono bene le sembianze fisiche e le espressioni dei volti, non si può giocare di sguardi, non si sentono gli odori della seduzione (tranne gli olezzi degli zozzoni), non si ascoltano i suoni delle voci più seducenti (costretti/e come siamo ad urlare parliamo tutti come la Russo Jervolino), non ci si può concentrare per inviare i "messaggini telepatici" TOP SECRET. In discoteca si balla e basta. Infatti la quasi totalità delle ragazze intervistate da Seduction.net hanno dichiarato che in discoteca vanno solo per ballare e cazzeggiare, non per “rimorchiare seriamente”. Opposte sono invece le dichiarazioni dei maschi che dichiarano di andare in discoteca solo per “rimorchiare”.
Se 2 persone tendono verso 2 obbiettivi opposti non si incontrano mai: questa è geometria. Magari qualche matematico potrebbe anche dimostrarci che s'incontrano all'infinito. Ma a noi seduttori l'infinito interessa un bel niente.
Allora viva il rimorchio, viva gli aperitivi.
In mancanza di meglio...





Carlo consiglia la Newsletter TOP SECRET sulla seduzione. Chi, come, dove e quando sedurre: tutto quello che bisogna sapere, e che nessun altro al mondo vi può dire.



(Giovedì 26 Gennaio 2006)


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