Gli "psicopazzologi" parlano del sesso ma non lo fanno
Sesso vietato
Il sesso più appagante è il sesso proibito
di Carlo della Torre
D’estate gli “scienziati del sesso” sparano le loro ipotesi più banali (“alberonate”, da Francesco Alberoni sociologo ndr.) indirizzate alla massa dei non seduttori o agli “idioti da tv”.
I giornali riprendono le stesse “alberonate” rincarandone la dose e cucendovi sopra altre “cazzaronate”, basta che siano credibili agli analfabeti, non importa siano vere o false. E i giornali in aggiunta coloriscono con i loro errori di ortografia e punteggiatura: per correggere l’articolo qui sotto riportato dell’ “autorevole” CORRIERE DELLA SERA ci sono voluti 5 minuti di “straordinari”. Come dire: prodotto difettato in confezione difettata.
Veniamo al dunque. L’ipotesi che emerge dalle ricerche scientifiche e dalla “rintepretazione” del CORRIERE é che più si parla di sesso più lo si fa meglio.
Secondo “loro” dopo la rivoluzione industriale della seconda metà del settecento e dopo la fine delle due guerre mondiali si parla più liberamente del sesso e lo si fa meglio e di più.
INVECE NO.
Il sesso si fa meglio e con più piacere quando è vietato dalla cultura dominante. Perché ha il fascino della trasgressione e perché viene desiderato.
Durante il regime sovietico in Russia l’unico piacere disponibile era il sesso, e lo si faceva di nascosto e senza parlarne. Non c’erano discoteche o ballerine nude in tv. Si potevano vedere solo i film sulla rivoluzione del 1917 oppure su Breznev. Niente amplessi cinematografici, in compenso molti “amplessi reali”. Io c’ero e ho provato con i miei c…i
E nel medioevo non sembra si facesse meno sesso di oggi. Ma non se ne doveva parlare con nessuno e nessuno doveva vedere. In un mondo senza consumismo il sesso era l’unico piacere disponibile. Io non c'ero! Ma mi sono bene informato dalle fonti più attendibili.
Ed andando più indietro nel tempo sembra che nella Roma dell’anno zero non si guardassero troppe ballerine nude in tv bensì si facesse molto sesso, in casa, senza tv, oppure all’aria aperta, senza pudori.
E ancora più indietro nella storia della seduzione sembra che gli Etruschi avessero molto, moltissimo, da insegnarci in materia di sesso libero. Senza tv e senza discoteche.
Oggigiorno invece il sesso migliore lo si fa nei paesi arabi e mussulmani! Dove è assolutamente vietato.
Sentite cosa ha dichiarato la brillante sociologa Sahla Haeri alla rivista Psychologies:
“Durante il regime dello Scià le ragazze giravano in minigonna, e di sesso non si parlava. Con la rivoluzione islamica le donne girano coperte da capo a piedi e non si fa altro che parlare di sesso”. E nello stesso articolo, firmato da Lilli Gruber, sentite cosa dichiara Shahin, una disinibita diciannovenne: “Quando voi volete divertirvi uscite e se volte pregare e raccogliervi rimanete in casa. In Iran, quando vogliamo pregare usciamo e se vogliamo divertirci ci chiudiamo in casa”. Aggiunge la Gruber: “…vige la segregazione sessuale, i ragazzi sono costretti ad incontrasi nelle case: non è difficile capire che la strada per la camera da letto, in questo clima di morbosa attrazione per il proibito, è assai breve”.
Sullo stesso tono sono le dichiarazioni delle mie amiche persiane che vivono all’estero. Raccontano che quando tornano a Teheran per visitare i loro parenti vedono ragazzi e ragazze passeggiare per il centro città scambiandosi i “pizzini”, oppure ragazzi “automuniti” accostarsi alle ragazze che passeggiano. E’ assolutamente vietato rimorchiare. Ma i ragazzi lasciano il loro telefono e le ragazze il giorno dopo richiamano il “prescelto”. Ma non per “cazzeggiare”. Il sesso spesso qui lo si fa in modo non completo, perché bisogna mantenere la verginità fino al matrimonio. Ma pur lo si fa, e con molta passione.
Ho recentemente frequentato uno “stage di seduzione” in un paese arabo. Non vi posso dire di quale paese si tratti né parlarvi delle mie esperienze sul campo, rischierei di non poterci più ritornare. Mi censuro volontariamente. Questi paesi non amano la pubblicità sui loro “costumi segreti” ed io rispetto la loro cultura. Ma confermo tutto quanto detto dalla Lilli Gruber e dalle mie amiche persiane. Se semplicemente sfiori una ragazza araba alla quale tu piaci costei si accende subito e ti brucia, ti brucia tutto.
Nei paesi arabi si fa sesso dieci volte più che in Italia. Con molta discrezione e segretezza. Altrimenti son guai seri. C’é il filtro anti-pappagallo. Il pappagallismo è vietato e punito. Benissimo.
Morale: è sempre meglio il sesso reale, vietato e rischioso, su un comodo letto, che il sesso virtuale, libero e senza problemi, sul salotto della tv di Vespa o Costanzo.
Araba moderna | CORRIERE DELLA SERA Portoghesi soddisfatti, i norvegesi ne vorrebbero fare di più
Sesso, da sempre il piacere prima di tutto Rispetto al passato, però, sono caduti molti tabù. La rivoluzione della seconda metà del 900
MILANO - Com'è cambiato "il fare sesso" nel corso degli anni. E' questo l'interrogativo al quale alcuni scienziati hanno cercato di dare una risposta. Gli essere umani sono più attivi rispetto al passato? Lo fanno meglio?
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Non è proprio così, rispondono. L'anatomia dell'uomo, infatti, è rimasta più o meno lo stessa da circa 100mila anni e così viene facile da dire che se ci si diverte a fare sesso adesso, lo stesso doveva essere anche per i nostri antenati e per gli uomini che vivevano nelle caverne con una vita sessuale molto simile a quella di uno scimpanzè “bonobo” promiscuo.
«Sono i nostri corpi - dice Edward Shorter psicologo dell'Università di Toronto - che ci dicono quando mangiare o quando dormire e qual è il nostro modello di piacere. E il sesso ha sempre offerto piacere». L'unica cosa che probabilmente è cambiata, quindi, è quanto e come se ne parla: la liberta dei costumi che negli anni ha allontanato il tabù del sesso.
Ancora più esplicito è David Buss, professore di psicologia all'Università del Texas: «Non c' è motivo per pensare che oggi si faccia più sesso rispetto al passato, ma sicuramente siamo molto più franchi e sinceri a questo proposito». C'è insomma uno stretto legame tra l'aspetto biologico e quello sociale. I comportamenti umani, dunque, sono sempre più condizionati da quello che la società accetta. E il fatto che il sesso oggi sia un tabù meno di ieri sicuramente aiuta a fare sesso.
Ma non solo perché ci sono anche altri fattori. L'incidenza della religione, le guerre che si sono succedute negli anni e il grado di ricchezza sociale. Due i momenti storici fanno da spartiacque. La fine del 1800 con la rivoluzione industriale che spinge verso atteggiamenti più liberali nei confronti del sesso e la seconda metà del 1900, con la fine delle due guerre mondiali, e uno stato di ricchezza più generalizzato che spinge verso il piacere e il "godersi la vita".
Gli anni '60 hanno aumentato la possibilità di vivere il sesso nell'interesse puro di piacere fisico. Non quindi solo per il fine procreativo ma solo per il piacere di farlo. E se per esempio anche secoli fa in Egitto le donne cercavano di evitare la fertilità con gli escrementi dei coccodrilli è sicuramente in questi anni che si ha il boom della pillola abortiva.
Permangono le differenze tra i vari Paesi. Gli svedesi, notano gli scienziati, hanno generalmente tipicamente molti "amori" nel corso della loro vita, mentre i cinesi di solito molti di meno. Un'indagine informale sul sesso 2005 promossa dalla Durex, l'azienda che produce condom, ha confermato queste diversità. Appena il 3% degli americani, per esempio, hanno definito il loro "monotono,", molto pochi rispetto al 26% degli indiani. Il 53% dei norvegesi desiderano più sesso rispetto a quello che realmente fanno (in media 98 volte all'anno), l'81% dei portoghesi invece si dice abbastanza felice della quota nazionale pari a 108 volte all'anno.
Rimorchio a Teheran
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(Sabato 6 Ottobre 2007)
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