Carlo risponde ai lettori
Autostima & Seduzione
L'autostima non conta, 4 meccanismi diversi regolano i successi e gli insuccessi
Inviato: lunedì 23 ottobre 2006 23.44
A: carlo@seduction.net
Ciao Carlo,
Mi chiamo Yuri [---], sono un ventisettenne ingegnere ed attualmente vivo e lavoro a New York. Mi sono imbattuto nel tuo sito così per caso, navigando nel tempo libero ma ho avuto subito uno strana sensazione... Di aver trovato un Maestro di vita.
Ho amato le donne a tutte le età: le amo perché è bello parlare loro e vederle sorridere, è bello ascoltarle quando esprimono pensieri intelligenti, è bello guardarle, annusarle, accarezzarle.
Tuttavia, circa nove anni fa ho avuto una cocente delusione amorosa che solo a stento e dopo diverso tempo sono riuscito a superare. Durante tutto questo tempo la
sofferenza che provavo ha ricacciato la mia autostima, la mia voglia di vivere e sedurre molto in profondità alzando invece la paura del rifiuto e la frustrazione. Ma uscendo pian piano dal tunnel ho capito che la seduzione non ha niente a che vedere con la sofferenza, l'imbarazzo, la pesantezza del "doverci provare" perché il maschio deve castigare la femmina.
Credo che sia piuttosto un gioco bellissimo, fatto di atmosfere che si creano quando si incontrano due sguardi e due vite. Credo sia una cosa sofisticata e
"leggera", non nel senso di futile o poco seria, ma piuttosto legata alla spensieratezza ed alla naturalezza. Ammiro quando dici che il seduttore è un gentiluomo con la spada e condivido il tuo pensiero che la seduzione non ha niente a che vedere con televisione, libri-americanate e metodi di rimorchio.
La "tua" seduzione sta su un livello superiore.
Per questo ho deciso di scriverti, è una specie di energia che mi ha portato a farlo. Vorrei poter partecipare alla TOP SECRET e vorrei qualche ragguaglio in più: io torno in Italia [(a ---)provincia del centro] tra un mese ma ti scrivo ora perché non so quanto è lunga la "lista di attesa" e se e quando mi prenderai sotto la tua ala. Saresti così gentile da consigliarmi qual'è il periodo migliore per fare la domanda?
Da qui non posso nemmeno iscrivermi alle poste per ottenere la mail sarei però onorato se tu mi rispondessi. Ciao.
Yuri.
Il Seduttologo risponde:
Caro Yuri,
Nella tua lettera traspare un notevole spessore e quindi sei accettato in priorità. La lista di attesa varia da mese a mese, a secondo delle richieste che pervengono. Il mese scorso era di circa un mese. Ma tu sei in priorità anche “fuori quota”, che posso sempre riallineare abbassando la quota del mese successivo.
Anche perché gli italiani residenti all’estero (come avrai già letto in altre lettere) li inserisco in priorità. Mancoa solo la tua dichiarazione di segretezza che trovi sulla pagina della Top Secret. Decidi quando vuoi.
Tu sei sulla nostra lunghezza d’onda. Hai capito bene cos’è la vera seduzione.
Ma sull’autostima non hai capito molto. O meglio hai capito quello che tutti credono e scrivono. Se una cosa va male si perde l’autostima. Se tutto va bene si acquista. Io non entro in questa sede sui meccanismi mentali profondi dell’autostima e sulle possibili terapie della perdita della medesima.
Lascio agli “psicopazzologi” questo compito. Ma personalmente penso che si possa fare poco intervenendo “in profondità”. Però ti voglio dare subito alcuni spunti che saranno oggetto di una mia lezione Top Secret GS sull’autostima.
L’autostima degli intelligenti non conta.
Per acquistare l’autostima si deve migliorare “oggettivamente”, quantizzare il miglioramento, ed ottenere dei successi misurabili qualitativamente.
Oppure fregarsene alla grande degli insuccessi. Ricetta semplice ed “anti-psicopazzologo” mangiasoldi.
Tu dirai: “troppo facile”. Ed io ti dico che è si facile, per uno strano meccanismo, esterno a noi, di cui dobbiamo prendere conoscenza e coscienza. E a causa di tali meccanismi l’autostima conta molto meno di quello che ti vogliono far pensare quelli che vendono i corsi di autostima che lasciano il tempo che trovano, ma lasciano denaro a chi li vende.
Statisticamente i successi e gli insuccessi si alternano a vicenda in tutti gli individui. E’ un po’ come il rosso ed il nero alla roulette. Può uscire una volta il rosso ed una volta il nero, come 3 e poi 1, oppure anche 7 e poi 3 e poi 2 e poi 1 e poi 1. Ma alla fine della serata saranno usciti lo stesso numero di rossi e di neri. Quello che cambia è la frequenza della singole uscite, ma ad ogni uscita le probabilità sono le stesse per il rosso e per il nero, indipendentemente dal color uscito la volta precedente.
Questo succede perché ogni individuo percepisce il successo e l’insuccesso secondo una valutazione che da individualmente al successo e all’insuccesso. Uno sfigatone percepirà come successo solo l’aver preso il numero di telefono di una gnocchettina carina. Un seduttore percepirà invece come insuccesso il non aver passato la notte a letto con la strafiga top model rimorchiata dieci minuti prima. Tutto è relativo alla situazione di partenza.
Allora dato per dimostrato che esiste una situazione individuale di partenza il successo percepito si riassesterà ad ogni ulteriore successo o insuccesso percepito, perché il soggetto cambierà la sua percezione del successo e dell’insuccesso e conseguentemente le sue aspettative. Dopo 5 buche la seduzione sarà percepita come un grande successo. Dopo 5 seduzioni facili di stragnocche la buca della mezza cessa sarà percepita come un grande insuccesso.
Per un processo di aggiustamento automatico succederà che il numero di successi ed insuccessi percepiti in un lasso di tempo abbastanza lungo saranno quasi equivalenti, come il rosso e il nero alla roulette. La differenza è che alla roulette, dopo cinque neri, se avevi puntato il rosso al raddoppio, dovrai uscire dal tavolo perché hai perso tutto. In seduzione potrai invece aspettare che dopo molti neri esca il rosso, non importa quando, perché a “fine decennio” avrai visto comunque quasi lo stesso numero di neri e di rossi. L’errore di tutti noi è quello di fermarsi dopo 3/5 neri pensando che sei uno sfigato, e non puntare più. Grande errore: dopo molti neri esce sicuramente il rosso.
In parole ancora più chiare ti voglio dire che l’autostima o la mancanza di autostima sono variabili da non considerare. Bada bene: ho detto che anche l’autostima è una variabile da non considerare, non solo la sua perdita.
Perché per un insieme di meccanismi alla fine tutto è ciclico (individualmente).
Io devo solo dare l’energia al movimento [migliorandomi oggettivamente (capitale) e puntando il rosso (azione) ] ed essere pronto all’uscita del nero! Tanto prima o poi se continuo a puntare (azione) e ho il capitale (miglioramento) il rosso uscirà, di sicuro. Ma io non posso sapere dopo quanti neri uscirà il rosso. Forse usciranno anche 5 rossi consecutivi! Bellissimo e improbabile, ma può succedere. Oppure dovrò patire 7 neri prima di vedere un rosso. Improbabile sfiga ma può succedere. Ad ogni uscita di rosso o nero le mie aspettative e la mia percezione cambieranno. Un rosso dopo 4 neri: faccio un salto di gioia. Ma quando mia abituo a 5 rossi consecutivi che mi hanno fatto vincere mi “incazzo” di brutto al primo nero che esce. Insuccesso. Sono la mia percezione individuale e le mie aspettative che fanno la differenza.
L’autostima si vada a far sfottere. Oggettivamente contano solo 1) il miglioramento, 2) l’azione, 3) la percezione individuale e 4) la ciclicità degli eventi.
L’autostima va e viene, segue impotente gli eventi, a volte anche quotidianamente.
Carlo consiglia la Newsletter TOP SECRET sulla seduzione.
Chi, come, dove e quando sedurre: tutto quello che bisogna sapere, e che nessun altro al mondo vi può dire.
(Venerdì 3 Novembre 2006)
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