La repubblica delle veline
Pietà l’è morta
Omicidi + velinaggi + rifiuti umani
di Claudio Gibertini
Stefania e Paola Cappa: "Ecco come sfruttiamo la morta"
Claudio Gibertini è un giornalista ed un assiduo lettore di Seduction.net. Pubblichiamo questo suo articolo sulla repubblica delle veline.
Pietà l’è morta
L´omicidio di Garlasco, che a distanza di alcuni mesi rimane irrisolto, ha messo in luce alcuni grandi problemi della società italiana: la spettacolarizzazione del dolore e la cieca voglia di protagonismo delle ragazze di oggi.
Come è stato per Cogne e per tanti altri delitti, ogni volta che un efferato omicidio scuote alle fondamenta la sonnacchiosa e monotona vita quotidiana della provincia italiana, immediatamente la società si inorridisce ed inevitabilmente si ritrova ad interrogarsi sulla banalità del male, che come l´ombra fa parte della nostra natura umana imperfetta, e proprio come l´ombra che si contrappone alla luce permane sempre al nostro fianco. Chiara Poggi è stata uccisa nella sua villetta di Garlasco nella provincia pavese il 13 agosto, e subito il tragico evento è divenuto il giallo dell´estate. Il delitto avvenuto nel paese della Lomellina ricorda molto quello di Cogne: a distanza di più di tre mesi Alberto Stasi resta l’unico indagato ma importanti tasselli mancano ancora al mosaico: non ci sono prove schiaccianti ma solo indiziarie, l´arma non è ancora stata ritrovata, nessun movente è certo. Ma questa volta all´orrore per l´efferato omicidio si è andato a sommare un altro elemento ignobile che rappresenta un vero male dei nostri tempi, un male che sembra particolarmente grave in Italia: la spettacolarizzazione del dolore che ha assunto a Garlasco espressioni inedite. Le cugine ventitreenni della vittima, Stefania e Paola Cappa, subito ribattezzate dalla stampa 'le gemelline K' hanno infatti compiuto una speculazione ai limiti dell´incredibile: poche ore dopo l´omicidio di Chiara Poggi, cioè immediatamente dopo aver appreso che una lora era stata ritrovata morta in una pozza di sangue con la testa fracassata da un ignoto assassino, si sono recate dalla fotografa del paese per 'confezionare' il fotomontaggio diventato in pochi giorni un´icona che le ritrae insieme alla vittima, con la quale sembra tra l´altro sembra non avessero più nessun contatto da diverso tempo. Poi sono andate a piazzare quella foto sulla cancellata della villetta di Chiara e a farsi riprendere come modelle dalle decine cameraman lì presenti, spacciando la foto come reale e concedendo interviste nelle quali hanno descritto come 'fraterno' il legame con Chiara. Il tutto alla ricerca delle luci della ribalta. E poco o nulla importa che il fotomontaggio fosse così grossolano da essere subito scoperto, Stefania e Paola Cappa erano alla ricerca della notorietà, valore al quale nella nostra società mediatica dominata da veline e grandi fratelli spetta il posto più alto. Cercavano la gloria, sono finite nel fango. Le gemelle sono il più tipico prodotto del 'velinismo' imperante, tanto che a diventare veline ci avevano provato realmente partecipando ad un casting televisivo, e proprio cme le veline sono una bionda e l’altra mora. Le gemelline sono l’icona di tante, troppe ragazze italiane di oggi: sono snob, acide, anoressiche, hanno un look curato nei minimi dettagli che ricorda molto quello della regina del gossip britannico Victoria Beckham (della quale una delle due gemelle sembra il clone). Ma dietro al trucco e ai vestiti firmati vi sono due giovani fragili e disperate, tanto che Paola ha affermato di aver tentato il suicidio due giorni prima del delitto, ma soprattuto le gemelle sono come troppe ragazze di oggi alla ricerca di un disperato bisogno di notorietà ad ogni costo, una pulsione che come si è visto è in grado di condurre all’autodistruzione.
A tutta questa triste fiera di debolezze umane si è aggiunta la presenza di un personaggio così surreale da non sembrare vero: Fabrizio Corona, che corso a Garlasco alla ricerca delle gemelline K ha poi espresso alcuni commenti su quanto è avvenuto, affermando che Paola e Stefania sarebbero state le persone più interessanti dell´intera vicenda e che il loro tentativo di creare un fotomontaggio che le ritrae insieme alla cugina poche ore dopo il delitto è stata 'una mossa alla Corona'. Una mossa falsa però, perché la foto taroccata è stata scoperta in tempi fulminei. Non è stato mai chiaro se sia avvenuto un reale incontro tra il marito di Nina Moric e le gemelle, perché il padre di queste ha avuto il buon senso di dire basta a questo incredibile carosello dell’orrore e di imporre loro il silenzio stampa. Pessime allieve di cattivi maestri, una vicenda degna della più vergognosa repubblica delle veline, ben descritta la scorsa estate sulle pagine del Financial Times come una nazione dove la starlette sono divenute modello assoluto di vita e di femminilità. Pietà l´è morta dunque a Garlasco, tranquillo e anonimo centro nella noiosa provincia italiana dove intorno all´omicidio di un povera ragazza divenuto oggi un nuovo caso Cogne, si è svelato un deserto umano che è la rappresentazione del nostro tempo, fatto di luci, flash, aspiranti veline e di tanta aridità di sentimenti.
Claudio Gibertini
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(Mercoledì 7 Novembre 2007)
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