Salviamo i nostri nonni ed i nostri soldi
La tettona cucina il nonno
Trentamila badanti tettone hanno "pulito" i nonni italiani
di Carlo della Torre
La seduzione delle badanti finalizzata a rapinare il patrimonio dei nonni italiani, che invece andrebbe in eredità ai nipoti seduttori, è un fenomeno che ci preoccupa e che va stroncato, anche con le bastonate (alla badante non al nonno).
La seduzione criminosa di un esercito di badanti con le tette grosse, spesso “assistite” da qualche pappone connazionale, sta dilapidando i patrimoni di alcuni nipoti seduttori che saprebbero farne un uso migliore per una corretta seduzione. Questi patrimoni spesso finiscono nelle mani della "rumena pigliatutto" e del suo pappone.
L’articolo de “Il Messaggero” qui di seguito riportato mi ha particolarmente colpito perché qualche giorno addietro un'amica quarantenne mi ha raccontato una vicenda molto simile che stava per accadere al suo anziano padre negli ultimi mesi di vita. |  Attenzione! Gli anziani sono sensibili alle tette. Scegliete badanti con tette piccole. |
La badante stava per convincere l’anziano padre della mia amica ad intestarle l’appartamento da un milione di euro che altrimenti sarebbe andato in eredità alla figlia (la mia amica). Per fortuna la mia amica è riuscita, con l’aiuto di parenti ed amici, a fermare la badante con le tette grosse poco prima che fosse troppo tardi.
Se avete un nonno completamente rincoglionito per il secolo che sta per compiere (arriverà anche a noi) intervenite subito denunciando in tutte le sedi idonee i fatti criminosi messi in atto dalle badanti disoneste e dai loro papponi. Accertatevi sempre che le badanti dei vostri nonni siano oneste e tenetele sempre sotto osservazione. “L’occhio del padrone…”.
Non fatevi rapinare i patrimoni sudati dai vostri antenati.
Ringraziamo tutte le badanti oneste: una badante onesta vale quanto l'eredità del nonno!
Il Messaggero 26 aprile 2008
Il pm blocca le nozze tra un anziano e la badante:
c'è rischio di circonvenzione d'incapace
BOLOGNA (26 aprile) - Matrimonio in fumo tra la badante e il suo datore di lavoro di 83 anni. A porre il veto è stata la procura di Bologna almeno sino a quando non verrà escluso il matrimonio d'interesse tra la romena di 44 anni è l'anziano per cui lavorava.
Un decreto del pm Valter Giovannini ha bloccato in extremis l'unione programmata per il 25 aprile nel palazzo comunale di Bologna. Facendo appello all'articolo 102 del codice civile, che obbliga il pm a opporsi alle nozze se sospetta l'infermità mentale di uno dei due componenti della coppia, il magistrato ha chiesto lumi all'ufficio di stato civile del Comune. La risposta è arrivata via fax giovedì pomeriggio, confermando che mancavano poche ore al fatidico si. A quel punto è scattato il decreto del pm, che sospende le nozze per via delle indagini in corso.
Ad avviarle pochi giorni prima era stato un esposto dei nipoti dell'anziano che, di fronte ad alcuni comportamenti sospetti dell'uomo sulla gestione del patrimonio, chiedevano ai poliziotti di fare chiarezza. In particolare secondo i familiari, poco prima il pensionato era andato in un'agenzia immobiliare, in compagnia della badante, per mettere in vendita l'appartamento in cui vive - ipotesi confermata dal personale dell'agenzia immobiliare, al quale la donna avrebbe detto di essere ungherese, e non romena - e più volte nella banca dove l'uomo ha un conto corrente per ritirare del contante. Anche in questo caso era in compagnia della futura sposa mentre lui sembrava assente e poco lucido. E anche l'imminente matrimonio sembra essere stato tenuto nascosto ai parenti. L'ipotesi di accusa è allora di circonvenzione di incapace.
Il matrimonio tra giovani straniere e anziani in Italia hanno raggiunto quota 30mila negli ultimi 10 anni. In aumento anche gli uomini che dopo 30 anni di matrimonio lasciano le moglie per andare a convivere con giovani straniere. Secondo Gian Ettore Gassani, presidente dell'Associazione matrimonialisti italiani questa tendenza «sta producendo gravi disagi anche dal punto di vista patrimoniale. Spesso questi anziani dilapidano i patrimoni e le proprie pensioni a danno dei loro familiari con l'ambizione di ritrovare gli ultimi spiccioli di giovinezza. A tutto vantaggio di donne che il più delle volte approfittano di una totale o parziale incapacità di intendere e di volere dei loro “mariti”». Ai motivi di interesse si aggiungono anche quelli per avere con più facilità la cittadinanza italiana.
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(Lunedì 29 Settembre 2008)
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