Ogni popolo ha le donne ed il governo che si merita
"Vendo foto nuda"
Location bagno di scuola/bassa risoluzione/prezzi popolari
la Repubblica 26.6.2008
SCUOLA & GIOVANI
A 12 anni vende le sue foto nuda
per comprarsi degli abiti firmati
TREVISO - Si fotografava nuda nei bagni della scuola e vendeva le foto ai compagni per comprarsi abiti firmati. Così una "bambina" di 12 anni trevigiana aveva pensato di aggirare il divieto dei genitori di acquistare vestiti griffati finendo però per essere scoperta.
A rendere pubblica la vicenda è stata la direttrice dell'Ufficio Scolastico di Treviso Maria Giuliana Bigardi. La giovane è stata sorpresa sul "set" e avrebbe ammesso il traffico di mms, le immagini realizzate con il cellulare, che la riguardavano. Foto vendute per pochi euro, come indicano alcuni quotidiani locali, per dar modo a tutti i compagni di acquistarle. Il nuovo guardaroba entra in casa della giovanissima con grande sorpresa dei genitori che allertano la scuola.
Ora la ragazzina è in vacanza, cambierà scuola e avrà più di un colloquio con una psicologa.
Chi vende porno va in vacanza chi compra va in galera
Ogni popolo ha le donne ed il governo che si merita.
Con un capo del governo che compra&vende veline non ci si può mica meravigliare se le bambine italiane iniziano a fare le puttane già dai 12 anni. La tv e le "veline di Berluscaz" insegnano che fare la prostituta è "cosa buona e giusta" e il paese dei ladri e delle puttane è ritornato alle antiche tradizioni dell'antico mestiere.
(Ma non è che se governassero "gli altri" le cose andrebbero meglio. Invece di un "magnaccia" a capo del governo avremmo un "quaquaraquà, bla bla bla, lassa sta', vabbe' ...").
Veniamo al caso di cronaca.
Quello che ci fa imbestialire non è la libertà conquistata dalla donna, anche quella di prostituirsi. La prostituzione fa parte della storia e della cultura italiana. Nella Roma papalina c'erano a volte più prostitute che abitanti, tutte a lavoro per soddisfare i pellegrini in visita al Papa.
Dal punto di vista del diritto la prostituzione potrebbe essere interpretata come una libertà che vale come tutte le altre libertà che non limitano le libertà altrui: lei si vende ma tu non sei obbligato a comprare.
L’ipocrisia sta nel fatto che il femminismo condanna l’uso del corpo femminile a scopo commerciale ma difende la libera prostituzione, condannando nel contempo gli uomini che "danno lavoro" alle prostitute! E' roba da pazzi.
Ci fa anche imbestialire la “moda politica” di criminalizzare i clienti delle prostitute mentre le prostitute vengono "sdoganate". Destra e sinistra fanno a gara a chi si inventa la "novità" più assurda. Per differenziarsi dalla concorrenza senza affrontare il tema.
Applicando il principio femminista al caso di cronaca, la ragazzina che ha venduto materiale pornografico di produzione propria non dovrebbe essere punita (come infatti non lo sarà) mentre i ragazzini che lo hanno comprato dovrebbero essere "ingabbiati".
Se si punisce chi compra e non chi vende è come se si punisse chi compra uno spinello e si assolvesse e proteggesse lo spacciatore!
Qui sono tutti impazziti. Non sono solo ladri e puttane ma anche pazzi e idioti.
Dobbiamo fare la Rivoluzione della Seduzione.
Con i mitra!
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(Sabato 28 Giugno 2008)
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