Gli "italietti" vanno in vacanza in gruppo e fanno l'applauso al pilota
Cazzeggio all'italiana
Il maestro è diventato razzista ed ha taroccato il passaporto!
di Carlo della Torre
Un gruppo misto di cazzeggio in vacanza anti-seduzione
Le italiane e gli italiani sono sempre più gruppettari. D’inverno pascolano in gruppi misti, d’estate in gruppi maschili e femminili separati. Al contrario dei tedeschi e delle tedesche che viaggiano da soli/e già dall’età dei sedici anni, gli italiani e le italiane viaggiano esclusivamente in gruppi e gruppetti. Faccio eccezione i seduttori, ma ormai tutti sanno che i seduttori non sono comuni mortali, né tanto meno comuni italioti.
Gli “italietti” preferiscono volare con l’ ”Alitalietta” perché sull’aereo si parla italiano e ci si sente “sottocasa”.
Il gruppo di italietti sostituisce la mamma. Perché gli italietti hanno paura di tutto ciò che non sia “sottocasa”, non parlano le lingue straniere, sono provinciali, limitati/e.
Gli italietti fanno i gradassi quando sono sotto casa ma sono poveri cani bastonati appena si allontanano di pochi chilometri. Hanno bisogno del gruppo di protezione, che poi è un gruppo formato solo da cani/cagne bastonati.
Gli “italietti si sentono però molto internazionali quando fanno l’applauso al pilota dell’Alitalietta, appena costui arriva al capolinea (che sia Ibiza o Mikonos non fa la differenza). Si sentono internazionali perché quel applauso non lo fanno ogni giorno all’autista della linea urbana appena costui li lascia al capolinea sani e salvi e senza aver provocato alcun tamponamento, ed è pagato 10 volte meno dell’autista dell’aereo. L’ingiustizia dell’ignoranza.
Io quando volo in compagnia di gruppi italiani mi vergogno così tanto che metto in evidenza il mio passaporto nella retina portaoggetti del sedile anteriore!
Vi state domandando? “Ma non hai un passaporto italiano come tutti noi?”
Si, ma l’ho camuffato. L’ho taroccato!
Perché io mi vergogno così tanto di essere “italietto” che il mio “passaporto italietto” l’ho ben nascosto in una fodera tedesca: “Bundesrepublik Deutschland- Reisepass” (foto a destra). All’applauso degli italietti io tiro fuori dal portaoggetti il mio passaporto taroccato e faccio la “faccia razzista” [vietato ogni riferimento al passato, si parla del 2008, ndr.] .
Certo gli italietti non appartengono ad una superrazza come i tedeschi e neppure ad un popolo di conquistatori. Ma tra l’essere una superrazza ed essere “qua qua qua” o “gnie gnie gnie” ci sono tante sfumature di colore.
La sfumatura del colore degli italietti/e è quella dello sfigato/a.
Come pure le loro vacanze tutte all’insegna del cazzeggio di provincia.
Il Messaggero 10-08-2008 sezione: HOME_PIACERI
«Partire "scoppiati" fa bene alla coppia»
Sempre più ragazze in vacanza in comitiva
di Veronica Cursi
ROMA (10 agosto) - Valentina ha diciott’anni e domani parte per Formentera. Una casa nel centro di Es Pujol. Otto donne. Le vacanze quest’anno ha deciso di passarle senza il fidanzato: «Partire scoppiati, lo dicono tutti, fa bene alla coppia». Così si è adeguata alla moda del momento: viaggiare da sola, anche se ha il cuore occupato. Marco, il suo ragazzo diciottenne, «non se l’è fatto ripetere due volte» e le vacanze le ha organizzate in Grecia. Scoppiato anche lui. Almeno ad agosto. «Perché diciamoci la verità, quando parti col ragazzo non puoi mica fare quello che ti pare». E a 18 anni ci si sente ancora troppo giovani «per fare le vacanze da marito e moglie». Così, come tante sue coetanee, anche lei ha scelto il viaggio in amicizia. Una tendenza irrinunciabile, per chi ha tra i 18 ai 23 anni e negli ultimi tempi ha deciso di cambiare il modo di vivere l’estate.
Lei balla da sola. Le vacanze separate sono una esigenza sempre più al femminile: sono le fidanzate a buttarla là con il moroso, «dai, quest’estate ognuno per conto proprio». Le ragazze ormai viaggiano in gruppo e scelgono mete sempre più movimentate, dove la notte dura davvero fino all’alba, dove senza controlli e gelosie il divertimento è senza freni: Ibiza o Formentera, Ios o Mykonos, Riccione o la Sardegna. Rigorosamente senza il fidanzato. Le più coraggiose si avventurano fino agli Stati Uniti. In giro per la California, stile Thelma & Louise, con il brivido trasgressivo di una puntata a Tijuana, in Messico.
Il bombardamento degli sms. Una casa in affitto e nessun dubbio quando è il momento di lasciare il fidanzato a casa. «Il fatto è che si sta insieme già tutto l’anno e qualche giorno lontani, specie a vent’anni, non fa che rafforzare il rapporto». La verità, leggendo tra le righe, è che con le amiche ci si diverte di più. Provare per credere. Lo confessa Giulia, 19 anni, pariolina, maturata al liceo francese Chateaubriand e fidanzata da due: «Sono stata dieci giorni a Parigi con la mia migliore amica. Il mio ragazzo dalla Sardegna mi tempestava di telefonate. Non è che non lo amo, ma quando stai da sola, non devi avere la paranoia che lui sia geloso o che non si diverta. E poi ci sarà tempo per i viaggi in due».
Dimmi la verità. O quasi. E al diavolo se scattano le gelosie, e a Ibiza magari tra un aperitivo in spiaggia a Las Salinas e una festa house allo Space, passi tutto il tempo a messaggiarti col telefonino. Le bugie? «Se ne raccontano un po’ - confessa Marta, di ritorno da Milano Marittima, regno di struscio, discoteche ed happy hour - Ma sono bugie bianche. La telefonata della mattina dopo è un classico. Quando lui ti chiede: ti sei divertita? La risposta è sempre: niente di che. E se ti domanda a che ora sei tornata, fai sempre lo sconto di almeno quattro-cinque ore».
Non è una questione di corna. E i fidanzati? Calma, anche loro si divertono quando si tratta di partire “tutti maschi”, altroché: «E’ solo che per i ragazzi è sempre stato più naturale». Oggi anche le piccole donne vogliono essere indipendenti e passare le vacanze senza vincoli. «Ma non pensate male - precisa Carlotta, fidanzata da quattro mesi con Mattia - non si parte da sole per mettere le corna. E’ solo che 20 anni ce l’hai una volta sola». L’importante è fidarsi. Ne sa qualcosa il ragazzo di Margherita che a 17 anni ha passato dieci giorni, i primi di luglio, a Ios, isola dello sballo in Grecia, con dieci amici. «Abbiamo affittato una casa, eravamo quattro ragazze e sei ragazzi». E il tuo fidanzato? «Non è venuto, mica possiamo stare sempre insieme. Siamo troppo piccoli per fare le vacanze in coppia ma non era geloso: i miei amici maschi li conosce tutti». Così lei si è divertita nel mare della Grecia e lui adesso se ne sta in America con qualche amico. Tutto normale. Tempi che cambiano. L’ansia da vacanza in due la vive soprattutto chi ha già storie di anni alle spalle. «Sto insieme ad Andrea da due anni - dice Giulia - E credo che per continuare ad avere un bel rapporto ognuno di noi debba mantenere la propria indipendenza. Se pure l’estate la passiamo insieme, è finita».
Vietate le paranoie. Tutto sta nel parlarsi e nel far capire che la scelta del viaggio da sole è una scelta «costruttiva». Almeno così dicono. Viola, 17 anni, ci ha girato intorno un po’, prima di comunicarlo ad Andrea che voleva partire da sola, poi glie l’ha buttata giù così: «Non è che non voglio stare con te, ma tutte le mie amiche vanno in vacanza da sole, sarebbe un peccato rinunciarci...». Di tutta risposta Andrea si è affittato una barca a Panarea: una settimana con gli amici, donne escluse. Certo, poi le paranoie escono fuori: e se incontra un’altra? E se capisce che non glie ne frega niente? «Sono rischi che si corrono, ma se è vero amore - dice romantica Giorgia - non saranno quindici giorni di lontananza a far finire il rapporto».
Occhio per occhio, dente per dente. Ovvio, non è sempre così facile. C’è anche chi le vacanze indipendenti le fa per vendetta. Come Daniela, 25 anni. Quest’inverno, il suo ragazzo è partito con sei amici. Tutti su un minivan. La meta: Las Vegas, San Diego, Tijuana. Tre mesi dopo, con le sue amiche, lei gli ha copiato il viaggio. Solo che a differenza dei maschietti, loro si sono fermate a San Diego. Attirate dai centri commerciali. E dai surfisti.
«Le ragazze sono più forti». «Le vacanze tutte donne è un fenomeno che si è sviluppato negli ultimi anni - spiega Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta specializzato in infanzia e adolescenza - Specie tra le ragazze più giovani, tra i 18 e i 20 anni. Come i maschi, anche loro, hanno cominciato a vivere i viaggi senza vincoli. Hanno cambiato il concetto di vacanza». Se infatti un tempo erano gli uomini a lasciare a casa le fidanzate, (ancora meglio a casa con le mamme) oggi, succede l’esatto contrario: «I ragazzini, spaventati da questa indipendenza delle femmine, vivono i rapporti in maniera molti più intensa, fosse anche una storia di pochi mesi. Li vedi sempre con le fidanzate: in vacanza, in discoteca, al pub con gli amici. E’ come se la ragazza sostituisse il gruppo e diventasse il loro punto di riferimento». Cosa succede alle donne? L’esatto contrario: «Vivono il divertimento con le amiche come un’esperienza irrinunciabile. Specie in vacanza». E allora, maschietti, accettate un consiglio: non chiedete mai alla vostra ragazza di scegliere tra voi e le sue amiche. La risposta potrebbe non piacervi.
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(Lunedì 11 Agosto 2008)
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