Carlo risponde ai lettori
"Serbe e motori gioie e dolori"
La misteriosa seduzione balcanica
Inviato: lunedì 19 gennaio 2009 20.56
A: carlo@seduction.net
Oggetto: Caro Carlo
Caro Carlo, volevo dimostrarti gratitudine per la lettura dell'argomento "ragazze serbe".
Ho 30 anni, buona carriera a livello internazionale. Pensavo di conoscere le serbe in quanto sono stato con una serba emigrata in america molti anni fa, ma evidentemente mi sbagliavo.
Quest'estate ho conosciuto una bellissima ragazza di Novi Sad (non Belgrado), ma l'incontro è durato solo una chiacchierata. Poi è venuta in vacanza a Roma, la mia città e ci siamo rivisti. Il mio corteggiamento è andato avanti per le 2 sere che lei è stata qui con la sua amica, dimostrandosi molto pudica (neanche un bacio sulle labbra), eppure ti confermo che ho sfoderato il repertorio migliore, e un paio di volte ho litigato per pagare al ristorante.
Poi l'ultima sera le ho chiesto che c'è che non andava, e lei mi ha etto che sono un tipo perfetto le piace stare con me, e che amava intrattenere con me un rapporto di amicizia… aspettandosi però che io vada a Novi Sad a trovarla molto presto, e comunicando con lei via msn... sms... facebook etc…
Aggiungo che su Facebok i commenti alle foto delle sue amiche suonano come un "complimenti bel ragazzo brava" ... Secondo te... mi vuole incatenare?
Io punto alla storiella... nulla di + ...
Insomma complimenti per l'articolo sulle serbe non fa una piega... ti chiedo solo il consiglio su come stare coi piedi per terra avanti a simile bellezza.
Saluti
Raffaele
il Seduttologo risponde
Caro Raffaele,
parlare delle serbe mi appassiona sempre.
Si diceva: "Donne e motori gioie e dolori". Io dico più precisamente: “Serbe e motori gioie e dolori”.
Le ragazze serbe sono problematiche e passionali. Hanno un potente superego sempre in conflitto con un altrettanto potente “es” . Guerra senza vincitori né vinti.
“Vorrei ma non devo”, “Vorrei ma non posso”, recitano le voci provenienti dall’inconscio serbo. E qualche volta l’inconscio della ragazze serbe arriva perfino a recitare il folle: “Vorrei ma non voglio”!
Secondo me la tua ragazza è sul “Vorrei ma non posso”, con la variante “Forse potrò…”.
Ma dobbiamo tenere conto di un fattore importante: le ragazze di Novi Sad non sono le serbe doc.
Io ho poca esperienza con le ragazze di Novi Sad, seppur qualcuna l’ho conosciuta e sono anche stato a Novi Sad per un giorno. Dicono (e la mia poca esperienza conferma) che siano ragazze poco “focose” e meno passionali delle serbe ma anche meno “problematiche”. Hanno fama di essere “rilassate”.
Come tu sai le ragazze di Novi Sad hanno anche sangue ungherese, sangue meno caldo del sangue balcanico. Infatti non ho mai capito come mai il mio amico di allora primo ministro della “Grande Serbia” (Radoman Bozovic) fu eletto a Novi Sad pur essendo un montenegrino focoso puro sangue. L’unica spiegazione è che i popoli di quelle “terre incasinate” non si possono “regolarizzare” perché al posto della testa hanno un bel casino. Nella ex Jugoslavia si diceva: “L’impossibile succede qui”.
Anche con le donne: “L’impossibile succede qui”.
Il mio consiglio è il seguente:
1) E’ una ragazza delle Grande Serbia: alimenta la passione con arrabbiature, offese, fughe e ritorni.
2) Ha sangue ungherese: dalle tempo, le ungheresi hanno bisogno di tempo.
3) Non ti porre il problema se lei voglia un’avventura oppure una storia seria. I problemi li avrai (tu) se ti farà sboccare (anima serba) e ti lascerà. Non li avrà (lei) se prevarrà l’anima di Novi Sad (poco “temperament”).
Ti informo inoltre, come ho già confessato, che tutte le serbe che mi hanno detto “Possiamo essere solo amici” hanno sbroccato per me. E tutte le serbe che non mi hanno detto “Possiamo essere solo amici” sono diventate “solo amiche”. Non posso garantire che ciò valga per tutti né mi dilungo in questa sede sulle ragioni che ho ben chiare riguardo questo meccanismo.
Da quello che hai scritto e che corrisponde alle mie esperienze (giudizio delle amiche) ti confermo che se fai i “casini giusti” la tipa ci sta. I tempi?
Carlo
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(Martedì 20 Gennaio 2009)
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