I miei sette mesi a Dresda
Dresda paradiso dei seduttori
Nessun pappagallo perché le ragazze sassoni scelgono i migliori
Inviato: sabato 10 gennaio 2009 15.28
A: carlo@seduction.net
Oggetto: DRESDA: la mia esperienza
Caro Carlo,
leggo SEDUCTION.net ormai da un po' di anni e, per motivi che non ti sto a spiegare, aspetto il momento giusto per iniziare la procedura di ammissione alla TOP SECRET. Oggi, come di consueto, mi sono collegato al sito e ho fatto un salto sulla sedia: il solo leggere la parola magica DRESDA mi ha gettato in uno stato di quasi deliquio. Ti giuro che mentre scrivo mi stanno tremando le mani. Perché? Perché io a Dresda ci sono stato e da quel momento la mia vita è cambiata RADICALMENTE. Ora ti spiego perché.
All'età di 24 anni ero in crisi nerissima, soprattutto dal punto di vista seduttivo. Nonostante avessi avuto qualche storia (una anche molto lunga e importante) mi sentivo rifiutato dalle donne, allontanato, negletto.
Davo la colpa a me stesso e ad un certo punto sentii di aver toccato il fondo. Fu a quel punto che decisi di andarmene via dal paesello di provincia dove avevo sempre abitato. Mi trasferii 7 mesi a Dresda (si parla dell'inverno 2003/2004) senza usufruire dell'opportunità Erasmus perché la mia decisione era stata troppo repentina e i termini per fare domanda erano scaduti da mesi.
In seguito mi resi conto che il fatto di sradicarmi, andare in una città sconosciuta (ignorandone completamente la lingua) senza l'ombrello protettivo dell'Erasmus aveva avuto il vantaggio di non farmi stare a contatto con gli italiani e non farmi rimanere invischiato nelle pratiche del cazzeggio chiuso in se stesso tipiche degli studenti Erasmus.
A Dresda capii che mi ero sbagliato di grosso: non ero io inadatto per le donne italiane, erano loro inadatte a me! Già nei miei primi giorni rimanevo stupito dall'enorme quantità di SGUARDI e SORRISI che ricevevo dalle donne per strada e sul tram. Incredibile! E sottolineo che in quei tempi il mio umore era ancora nerissimo e disperato! Ma nonostante questa energia negativa che emanavo, a fine giornata il mio bottino di soddisfazioni era enorme.
Ogni lunedì sera frequentavo un club un po' hippie dove mettevano musica anni '70 e si ballava fino a notte fonda: ebbene, in quel posto SONO STATO RIMORCHIATO diverse volte senza che io facessi niente di particolare. Per me era fantascienza, giuro.
Il fatto che questi rimorchi poi si limitassero tutti ad una intensissima pomiciata sulla pista non importa: io le mie conclusioni sulle potenzialità del luogo le avevo già tratte e per me le porte del cosmo si erano già spalancate.
Tutti i pomeriggi poi andavo alla biblioteca centrale a far finta di studiare per gli esami (mi sono poi laureato in Ingegneria Meccanica) da dare al mio ritorno in Italia. In effetti andavo là solo per godere dell'enorme quantità di gnocca che vi circolava liberamente. Una in particolare (poi rivelatasi con mio dispiacere un po' troppo sciampista) fu sul punto di farmi sbroccare: mi aveva lasciato un bigliettino sui miei libri mentre ero in bagno (ancora fantascienza!) e io l'avevo
soprannominata "la zarina" perché riusciva ad essere elegantissima (modi, gesti, andatura) anche con un paio di jeans e una felpa. Capelli lunghi corvini, occhi azzurrissimi, bocca carnosa: una meraviglia.
Dresda è una città molto economica e molto vivibile. È piena di studentesse e di immigrate dell'est (bielorusse, russe, giorgiane, bulgare, ungheresi...), l'atmosfera è rilassata e libertaria. Le ragazze sassoni secondo me sono le tedesche più belle, sono persone senza tanti grilli per la testa e sono raffinate ma solide come porcellane di Meißen. Sanno quello che vogliono e se lo prendono (d'altronde sono tedesche) senza fare tanti complimenti. Non sono impaurite ma attratte dai lupi solitari com'ero io in quei magici mesi, sono persone semplici, a volte anche molto umili e sempre molto socievoli. Sono abituate alla multiculturalità e impazziscono per le razze mediterranee. Il tasso di mentalità piccolo-borghese è relativamente basso.
Chiudo questa mia mini Seduction Guide (purtroppo ferma al 2004, ma credo che le cose non siano cambiate per niente) dicendo che a Dresda in pratica NON ESISTONO ITALIANI, a parte una sparutissima comunità di persone che lavorano là e che saranno grosso modo un centinaio (a stare larghi). Gli Erasmus italiani sono pochissimi e anche i turisti italiani scarseggiano.
Pappagalli: mai visto uno.
Io in compenso sono tornato in Italia portandomi in saccoccia la consapevolezza di avere discrete doti seduttive, la consapevolezza di poter avere un posto nel mondo e, last but not least, la conoscenza di una lingua chiave per la seduzione come il tedesco.
Spero che tu riesca a leggere questa lettera senza che si perda nella marea quotidiana. Ciao.
Claudio
Biblioteca Saxon Dresda. A Dresda si seduce anche in biblioteca
Carlo consiglia la Newsletter TOP SECRET sulla seduzione.
Chi, come, dove e quando sedurre: tutto quello che bisogna sapere, e che nessun altro al mondo vi può dire.
(Venerdì 23 Gennaio 2009)
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