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Lettera motivazionale

Brave le italiane che se la tirano!

Ogni popolo ha il governo e la seduzione che si merita



-----Messaggio originale-----
Da: emanuele [--]@poste.it [mailto:emanuele.[---]@poste.it]
Inviato: giovedì 26 marzo 2009 16.07
A: carlo
Oggetto: Abbonamento TS

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Ciao Carlo,
mi chiamo Emanuele, da parecchio tempo mi capita di visitare il tuo sito e di leggere i tuoi articoli.

Prima non ti avevo mai scritto, né chiesto di entrare a far parte del tuo "gruppo".
Mi trovo a condividere tantissime delle cose che racconti nei tuoi post, di cui apprezzo in modo particolare la sincerità con cui esprimi le tue idee, senza usare ipocrisie di ogni genere o falsi moralismi.

Ho circa trent'anni, sono nato e cresciuto a Milano, città che offre possibilità abbastanza buone.
Sono laureato, amo molto leggere e tenermi informato. Adoro viaggiare. Sono un tipo piuttosto timido nei rapporti con gli altri, ma non timoroso.
Amo le donne: devo dire in tutta onestà che sono la mia unica e vera ragione di vita.
Non credo che ciò sia riduttivo, ho anche altre passioni, pratico lo sport e mi piace il mio lavoro, ma tutto il resto non conta nulla se non c'è una donna accanto, questa è la semplice realtà.

Quando ero ancora all'università ho fatto l'Erasmus in un paese nordico, esperienza che mi ha aperto la mente più di ogni altra. Adoro le donne del Nord Europa, che ritengo in assoluto le più belle del mondo.
Come ti dicevo sono piuttosto timido, soprattutto nei primi approcci: con ciò non dico che mi ritengo un imbranato, però ho bisogno di certe circostanze ambientali per provare a conoscere una ragazza, se no mi blocco.

Una cosa che detesto più di tutte, è quando si creano quelle situazioni (a Milano succede spesso, purtroppo) in cui più ragazzi si buttano in contemporanea sulla stessa donna.
In particolare, capita nei confronti di belle ragazze straniere: certe volte mi è capitato di essermi intrattenuto per un bel pezzo a chiacchierare con una ragazza, appena conosciuta in un locale. Passa giusto il tempo che lei vada in bagno, e già spunta il gruppetto di tamarri che la bloccano letteralmente sulla via del ritorno, stile agguato alla diligenza, fregandosene bellamente che stava già al tavolo con me.

Che si deve fare in questi casi? Arrivare allo scontro fisico?
Forse sbaglio, ma quando si creano queste situazioni, mi sembra tutto semplicemente ridicolo. E' mai possibile che il bellissimo atto di "conquista" di una donna, si trasformi in una specie di lotta a chi si butta sopra meglio alla preda, stile mischia di rugby? Davvero non me la sento di mettermi a gareggiare in questo modo, piuttosto preferisco lasciar perdere tutto: non so se è l'atteggiamento giusto, ma
quando si creano queste situazioni mi viene meno l'ispirazione.
Per questo sento sempre il bisogno di una sorta di "privacy" quando mi avvicino ad una ragazza, e per lo stesso motivo preferisco di gran lunga i paesi e le persone del Nord Europa: forse non avranno la simpatia di noi italiani, ma sono di gran lunga più civili e più rispettosi, sia delle donne che del prossimo.

Insomma, venendo al sodo, cercherò di spiegarti quale è il "mio problema" con le donne (perché c'è altro oltre a quanto già detto).
A conoscere ragazze nel mio piccolo me la so cavare. A parer mio i locali notturni non sono affatto il luogo migliore, così mi trovo a cercare di far conoscenze ovunque capita: negozi, supermercati, librerie.
La vita reale è in strada, e non credo alle conoscenze vie internet, sono per il faccia a faccia sempre e comunque. A Milano le occasioni per fortuna non mancano, e la mia pausa pranzo è diventata un momento cruciale per l'attività di cuccheggio. Quando occorre, so essere abbastanza faccia di bronzo da attrarre l'attenzione di una donna. Il problema viene dopo.
Mi viene abbastanza facile, se sono nello spirito giusto, fermare una ragazza e fare due chiacchiere. Il problema è che, passati i primi due minuti, non riesco più ad essere brillante.
Sento che l'interesse nei miei confronti è in continua salita, faccio le mie battute, vedo che desto curiosità, la faccio ridere. Quindi mi presento, e poi mi chiedo: "e adesso che cosa dico?" ed è il vuoto. Dalla mia bocca cominciano ad uscire solo banalità, il pathos crolla e la curva di attenzione si abbassa.
Sento che all'improvviso non riesco ad essere spontaneo come fino a due minuti prima, e che la persona con cui parlo percepisce questa cosa perfettamente.
Così, spesso finisco per prendere sì un numero di telefono, ma che è perfettamente inutile.

Un altro step in cui trovo difficoltà, è il momento del bacio. Mi è capitato di uscire con una ragazza e di passare una magnifica serata insieme, chiacchierare, ridere e trovarci davvero a nostro agio, sia io che lei. Insomma, serate quasi perfette.
Poi, al momento di riaccompagnarla, comincio a chiedermi se la devo baciare o se è presto, non riesco a capire con esattezza che cosa vuole. E così capita che mi sento a disagio e rimando alla volta successiva, ma a quel punto magari passo per imbranato.

E lo stesso mi succede nel gradino successivo al bacio. Che fare quando lei oppone la sua resistenza? E' una prova per vedere se sono un vero macho, o rischio di prendere una denuncia per tentato stupro? Di solito cerco il dialogo più onesto con le donne, ma non sono sicuro che sia sempre la tecnica migliore. Come esser certi di cosa vuole in ogni momento? Entro in crisi sempre negli stessi punti cruciali.

Insomma, ti dirò, ho sempre pensato che l'arte della seduzione sia innata in ognuno di noi, e che ognuno di noi debba essere maestro di sé stesso.
Ma mi sono anche reso conto che è fondamentale apprendere dagli insegnamenti di chi ha molta più esperienza. Insomma, ti chiedo se vuoi diventare mio Maestro, per aiutarmi a superare quell'insicurezza che purtroppo non riesco a vincere del tutto, ed osservare con occhi nuovi l'Universo Femminile.
La tua esperienza è certamente immensa, e di sicuro un Maestro come te non potrà che farmi capire dove sbaglio e dove invece devo rafforzarmi.

Ho guardato parecchi siti sul tema della seduzione: del tuo sito mi è piaciuta soprattutto l'onestà con cui tratti ogni argomento, senza proporre "formule magiche" ma semplicemente facendo trapelare che la seduzione è un'arte, e se è vero che l'ispirazione deve venire da dentro, vero è anche che un'arte va imparata a scuola.
Tutti i grandi pittori hanno avuto bisogno di un maestro per scoprire e coltivare le loro doti.

Spero che mi accetterai come tuo alunno, anche se questa è la prima lettera che ti scrivo: davvero vorrei imparare a capire le donne e i meccanismi con cui ragionano, perché all'età di trent'anni suonati, l'amara realtà è questa: io le donne non le riesco a capire, affatto! E voglio capirle.

Ti prego di cancellare i dati sensibili se pubblicherai la mia lettera, e ti
ringrazio anticipatamente per la risposta che mi darai, sia essa positiva o negativa.
Un abbraccio
Emanuele

Domanda accettata

Caro Emanuele,
hai scritto una lettera che descrive bene la seduzione malata del Brutto Paese.
Tu ami i paesi nordici. I paesi nordici sono paesi civili e sviluppati, qui è terzo mondo, non solo nella politica e nell’economia, ma soprattutto nella seduzione.

Si dice che ogni popolo ha il governo che si merita ed io aggiungo che “ogni popolo ha la seduzione che si merita”. I tamarri nel nostro paese sono un percentuale intollerabile della popolazione. E purtroppo con i low cost hanno anche imparato a prendere l’aereo. Ed il loro aereo non casca mai!
Forse fanno bene le italiane a tirarsela! Perché le italiane conoscono bene i loro tamarri e ne sentono la puzza a distanza. Quando un’italiana schifa un tamarro io dico “Viva le italiane”!

Quello che succede a te a Milano è successo a me a Roma, un paio di anni fa.
Avevo invitato per trascorrere qualche giorno a casa mia a Roma una “girlfriend” che studiava all’università di Berlino e faceva la modella. Eravamo andati a cena in un ristorante che avevo scelto di proposito fuori centro per evitare i mille sguardi di assatanati bavosi. Durante la cena non ci furono effusioni quindi io potevo essere tranquillamente un amico o il suo agente. Non mi piace fare effusioni in pubblico nella capitale del terzo mondo che vorrei incendiare (viva Nerone)!
Mentre aspettavamo il conto lei andò alla toilette e poi uscimmo per rientrare a casa: non potevo portare in un locale una stragnocca nel paese degli affamati assatanati. Mentre rientravamo a casa lei mi raccontò che all’uscita della toilette l’avevamo aspettata in cinque, uno dei quali si qualificò come il proprietario del ristorante e tutti l’avevano invitata a ritornare ogni sera ed erano molto insistenti anche chiudendole il passaggio. In cinque! Lei mi chiese come si doveva comportare in questi casi senza essere scortese. Le risposi che qui non siamo a Berlino e che qui bisogna essere scortesi, come sanno fare bene le italiane, che li mandano a cagare tutti e cinque in un secondo. In questi casi: “viva le stronze italiane”.

Il problema è che nel Brutto Paese una bella gnocca è come un pollo arrosto in Eritrea: ci si buttano tutti i morti di fame!

Anche tu hai capito che la seduzione non è nei locali, né su internet, ma sul marciapiede. Sei in linea con Seduction.net.

Veniamo ai tuoi problemucci di seduzione.
Quando ti mancano gli argomenti ed hai un calo di energia significa che:

1) Sei preso dall’ansia della prestazione rimorchio.
2) La strafiga ti fa sentire inferiore e senti di essere sotto esame e non all’altezza.
3) Senti che stai facendo qualcosa che non è “cosa buona e giusta” e ciò ti abbassa il livello di ispirazione e concentrazione.
4) Senti il controllo sociale che ti distoglie e ti provoca insicurezza.
5) Non hai l’ispirazione giusta su quella ragazza e ti stai forzando al rimorchio.

Non ti posso dare la soluzione in una lettera ma la soluzione la troverai nei miei insegnamenti. Chi ha dimestichezza con le stragnocche non ha il tuo problema. Ma anche chi ha dimestichezza con le stragnocche ed in un certo periodo va “fuori allenamento” ritorna ad avere il problema. Inoltre imparerai gli argomenti che potrai utilizzare in caso di momentanea mancanza di creatività.
E’ tutta un questione energia, ispirazione, creatività, sicurezza di te, e di quello che stai facendo.

Altro tuo problema è il timing. Il timing è uno delle abilità più importanti nella seduzione. Lo imparerai dai “case” reali che ti aiuteranno a percepirlo.
Io non uso mai forzare le donne, neppure nei casi quando è evidente che la “resistenza” è un “vorrei ma non posso”. Non è da seduttori forzare le donne. Lo fanno i comuni mortali. A volte faccio il diavolo che la tenta la pulzella alla trasgressione, con arte diabolica, senza mai forzare. Non mi ispira una donna che dice “ni”. Non mi interessano i giochetti “si… no… non lo so”. Viva le scandinave che sanno quando, come, e con chi vogliono.

Per concludere questa lunga lettera ti dico che tutti i tuoi problemi e i dubbi sulla seduzione sono i problemi e i dubbi che hanno, o hanno avuto, tutti i Grandi Seduttori. Me compreso!

Buona seduzione.

Ps. Sei accettato in priorità sia per la lettera sia per l’indirizzo identificativo @poste.it. Per ricevere la TOP SECRET potrai anche comunicarmi un indirizzo alternativo che ti è più comodo e con il quale ti registrerò.



Carlo consiglia la Newsletter TOP SECRET sulla seduzione. Chi, come, dove e quando sedurre: tutto quello che bisogna sapere, e che nessun altro al mondo vi può dire.



(Martedì 31 Marzo 2009)


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