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Una ricerca dimostra che alle donne comuni non piace il seduttore

Alle femmine piacciono gli scaragaggi

Svelato il mistero dello sfigato con la strafiga. A noi restano le superdonne



Se questa ricerca effettuata sugli scarafaggi fosse applicabile ai maschi seduttori della specie umana si dimostrerebbe in parte il mistero del maschio sfigato accoppiato con la strafiga.
L’altra parte del mistero sarà svelata nella prossima GS. Allora non ci saranno più dubbi sul meccanismo sfigato/strafiga.

I truffatori della seduzione pnl basano la loro pubblicità truffaldina su questo ben visibile fenomeno. Manipolano per convincere lo sfigatone bruttazzo che se userà la manipolazione pnl si accoppierà alla strafica!

Invece lo sfigato bruttazzo, accoppiato con la strafiga, non sa nemmeno che cosa significhi quella sigla da deficienti. Lo sfigato si accoppia con la strafiga, unica nella sua vita, in quanto lo sfigato è interessante per la strafiga insicura (lo sono in molte) che cerca l’affidabilità affettiva e materiale e/o la sistemazione, ed alla quale lo sfigato zerbino è devoto (almeno all’inizio).

In apparenza lo sfigato sembra più affidabile del seduttore. Ma i GS conoscono i meccanismi della seduzione del “finto pollo”. Il finto pollo è la sottospecie di scarafaggio che noi chiameremo “paraculis scopantis”.

Il fenomeno del maschio sfigato/zerbino accoppiato con la strafiga è in crescita in tutto il mondo, ma per noi nulla non c’è nulla di nuovo sotto il sole della seduzione.

Noi continueremo a fare i seduttori verso il nostro target di superdonne, quelle che non amano gli scarafaggi. Quelle che amano gli scarafaggi non ci piacciono.
Zozzone.


la Repubblica SCIENZE
GENETICA

I maschi migliori?
Sono cattivi papà


Una ricerca tutta europea scardina alcune delle credenze più radicate nella società. I maschi con un Dna di elevata qualità non hanno successo quando si tratta di riprodursi. Male anche la promiscuità: dannosa e inutile
di LARA GUSATTO

Alto, biondo, occhi azzurri, fisico prestante e in salute. Sicuramente un uomo con un corredo genetico di alto livello, che qualsiasi donna vorrebbe trasmettere ai propri figli. Ma attenzione, l'operazione potrebbe risultare più complicata del previsto e le tecniche di seduzione non c'entrano nulla. Uno studio congiunto tra l'Università di Uppsala in Svezia e quella di Aarhus in Danimarca potrebbe stravolgere l'immaginario comune. Sembra infatti che, al contrario di quanto si crede, i maschi migliori - quelli che presentano un'alta qualità genetica - non abbiano molto successo quando si tratta di riprodursi. La "bocciatura del belloccio" arriva da una ricerca firmata da Goran Arnqvist, biologo evoluzionista svedese, e Trine Bilde, professoressa danese di ecologia e genetica, e pubblicata su Science.

L'esperimento è stato condotto sugli scarafaggi, ma sembra che le conclusioni a cui sono giunti i due scienziati possano valere anche per l'uomo. Arnqvist, che vanta diverse pubblicazioni sul tema della selezione sessuale tra gli insetti, e Bilde, studiosa della socializzazione animale, hanno monitorato diversi accoppiamenti tra questi insetti e i risultati non permettono repliche: gli esemplari con una bassa qualità genetica hanno totalizzato il maggior successo nella riproduzione. Tradotto: ad accumulare una prole più numerosa sono stati proprio gli esemplari con un Dna più "scadente".

Non solo. Se contrariamente alle previsioni i maschi con un basso profilo sono i migliori nel compito di fertilizzare le uova, sarebbero anche più bravi nell'occuparsi dei piccoli una volta venuti al mondo. Vincenti nell'inseminazione e padri attenti e premurosi.

Una sconfitta su tutta la linea per i belli e impossibili, che oltre a far sospirare le loro pretendenti possono danneggiarle: "Questi risultati suggeriscono che i geni buoni per i maschi spesso possono essere cattivi per le loro compagne", concludono lapidari i due scienziati, non prima però di distruggere un altro "mito". Sembra che, almeno negli scarafaggi, gli accoppiamenti multipli non premino le femmine con benefici genetici. Bando alla promiscuità, quindi. In quasi tutti gli animali, ricordano i ricercatori, le femmine si accoppiano con diversi maschi, nonostante un singolo incontro sia spesso sufficiente per la riproduzione. Inutili i rapporti multipli, ma soprattutto dannosi, perché espongono le potenziali madri a malattie sessualmente trasmissibili. Finora si riteneva che questo approccio "di fiore in fiore" permettesse alle femmine di scegliere il seme del maschio con la migliore qualità genetica, per fertilizzare i suoi ovuli e ottenere una prole più forte. Tutto sbagliato.

Insomma, un'aspirante madre che sentisse incombere su di sé l'implacabile ticchettio dell'orologio biologico dovrebbe puntare sull'amico simpatico, più che sull'aitante bagnino come partner per costruirsi una famiglia numerosa.
(27 giugno 2009)



Carlo consiglia la Newsletter TOP SECRET sulla seduzione. Chi, come, dove e quando sedurre: tutto quello che bisogna sapere, e che nessun altro al mondo vi può dire.



(Lunedì 29 Giugno 2009)


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