Lettera motivazionale
Far ridere o ascoltare non fa attizzare
Quando la seduzione non funziona non bisogna fare il contrario
-----Messaggio originale-----
Da: luca.[--] [mailto:luca.[--]@poste.it]
Inviato: domenica 16 agosto 2009 1.23
A: carlo@seduction.net
Oggetto: Abbonamento TS
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Lettera motivazionale:
Ciao Carlo,
Mi chiamo Luca, so che hai tantissime email e lettere di presentazione e proprio per questo ho voluto RI-Provare presentare la lettera da un' indirizzo email poste italiane (come consigliato da te stesso sul sito) sperando di avere maggior successo.
Ho 23 anni e nonostante amo il mondo femminile sotto ogni aspetto, finisco sempre per essere considerato solo come amico dalla ragazza che mi interessa.
C'è qualcosa di sbagliato nel modo in cui mi propongo, in cui mi approccio, ma non so cos'è.
Non ho la mira di voler prendere in giro le ragazze o usarle solamente, soprattutto dato che so bene cosa si prova quando una persona calpesta i tuoi sentimenti.
Vorrei solo trovare la persona giusta e smetterla di sabotarmi da solo facendo il buffone che fa ridere solo ma non conclude mai nulla oppure quello che ascolta sempre l'amica ma che poi finisce per essere pure preso per scontato.
Vorrei poter imparare dalla tua esperienza e dai tuoi consigli scritti sulla rivista.
Sarebbe possibile?
Ciaooo da LuKe
Domanda accettata
Caro Luca,
1) “il buffone che fa ridere solo ma non conclude mai nulla”
2) “quello che ascolta sempre l'amica ma che poi finisce per essere pure preso per scontato”
Queste sono le figure più frequenti di seduzione fallimentare. Far ridere troppo ed ascoltare troppo sono due comportamenti fallimentari che non attizzano le donne.
Ma occorre fare attenzione. I non seduttori quando capiscono che un comportamento non funziona tendono ad adottare il comportamento opposto, sbagliano altrettanto.
Ragionano razionalmente e si dicono: “Se facendola ridere non la seduco, come invece recitano i luoghi comuni sulla seduzione, allora faccio il serioso”. Risultati zero! La tizia lo trova noioso e per nulla attraente.
“Se facendo il confidente, paziente ascoltatore, non la seduco perché mi considera un amico asessuato, allora da oggi faccio il parlatore”. Risultati zero. Alla tizia non interessa ascoltare le sue bravate.
Uno dei segreti della seduzione, che nessun manuale ti sa trasmettere, è il senso della misura e della vibrazione in sintonia con la situazione. Sono abilità che si acquistano con l’esperienza. E come guidare un auto veloce e “sentire” fino a che punto puoi spingere. Devi “sentire” l’aderenza delle gomme, la stabilità dell’assetto, la potenza residua del motore, la capacità di frenata etc. In base al tuo “sentire” acceleri oppure freni. Nella seduzione è lo stesso: quando e quanto parlare, quando e quanto ascoltare, quando e quanto far ridere, quando e quanto fare il serioso.
Se finora hai sbagliato la tua “politica della seduzione” non devi adottare la politica contraria che sarebbe altrettanto fallimentare. Devi modulare, trovare il giusto equilibrio fra ludibrio e serietà, fra ascolto e orazione.
Inoltre. Se uno “non tira” non tira con qualsiasi politica delle seduzione. Devi costruire il seduttore. Se diventi un seduttore puoi anche permetterti di “giocare al comune mortale”. Le donne sentono il seduttore anche quando recita la parte del comune mortale.
Ti accetto anche perché sei una vecchia conoscenza e le tue prime lettere risalgono al 2007.
Hai fatto bene a scrivere dall’indirizzo @poste.it che ti ha fatto guadagnare punteggio.
Fammi però sapere se quasi in contemporanea a questa lettera ne hai inviata un’altra da un indirizzo diverso con nominativo Luca, ma con un altro cognome. E’ importante perché altrimenti scarto il tuo collega che ha una lettera simile alla tua.
Carlo
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(Lunedì 14 Settembre 2009)
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