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Amerikanate

Chi cinguetta come Bruno Vespa non seduce

Secondo le università americane è solo la voce che fa il seduttore. "Il resto" lo hanno nascosto, ed hanno deciso che non conta



La Repubblica SCIENZE, 17 giugno 2010
LA RICERCA

Il maschio ideale? Si riconosce dalla voce

Esperimento degli scienziati dell'università della California: a un campione sono stati fatti ascoltare uomini che ripetevano la stessa frase. I toni bassi e profondi sono considerati sinonimo di virilità. E alle donne bastano due parole per intuirlo
di SILVIA FUMAROLA

JANE l'aveva capito subito, sentendo l'urlo di Tarzan, che su un uomo con quella voce si poteva contare. Perché non importa il fisico - altezza, peso, massa muscolare - è la voce a rivelare la forza di un uomo, la sua aggressività, anche la potenza sessuale. Lo dice una ricerca scientifica apparsa sulla rivista The Proceedings of the Royal Society. Gli scienziati dell'Università di California hanno realizzato uno studio per analizzare i segreti della voce maschile e hanno scoperto che le donne hanno una sorprendente abilità a capire quanta potenzialità ci sia in un uomo, solo ascoltandolo parlare (tralasciando forse, le cose che dice). Solo analizzando voci maschili registrate, anche se parlano lingue straniere, le signore sanno selezionare i compagni più forti, indipendentemente dall'aspetto fisico. Dimmi come parli e ti dirò chi sei: la virilità non si stabilisce guardando un fusto silenzioso che esibisce i muscoli, ma al contrario, sentendo parlare un mingherlino o un simpatico orso che esibisce una voce profonda.

È l'appeal della voce a guidare le donne, spiega l'autorevole Times che ha dedicato allo studio ampio spazio, anche se - guarda caso - sono uomini fascinosi come Cary Grant, George Clooney, Richard Burton, Russell Crowe ad avere anche il tono giusto. Basso, profondo. Una voce che tocca corde misteriose e avvicina esseri umani di sesso diverso, che segna le differenze e contribuisce a garantire la continuazione della specie.

L'esperimento è partito registrando le voci di uomini più diversi (dai rappresentanti di una tribù boliviana ai pastori delle Ande, agli allievi di college in Romania e negli Stati Uniti), che ripetevano tutti la stessa frase, pronunciata con un tono normale. La forza fisica è stata misurata in base alla stretta di mano, alla circonferenza del torace e dei bicipiti, in base a quanti scontri fisici avevano avuto negli ultimi 4 anni. Ogni soggetto è stato giudicato in base a una scala di sette livelli.

Modulare la voce si rivela un'arma vincente, come spiega Trevor Cox, professore di Ingegneria acustica all'Università di Salford, Manchester, che spiega come una conversazione può diventare intima quando i toni diventano bassi, si stabilizzano, tendono a creare complicità. La tecnica usata dai grandi seduttori dello schermo: basta vedere Cary Grant nella versione originale di Notorious, quando cede al fascino di Ingrid Bergman.

Dalle origini dell'umanità le voci maschili si sono sempre imposte rispetto a quelle femminili, gli uomini primitivi combattevano per procurarsi il cibo e la terra: dovevano imporsi sul nemico incutendo rispetto e paura, non solo con la forza fisica. Già nel 2007 un gruppo di ricercatori americani dell'università di Harvard, insieme ai colleghi della McMaster University e dell'ateneo statale della Florida, studiando la tribù degli Hazda, in Tanzania, hanno scoperto che le donne trovano più attraenti i timbri bassi, e che a un timbro basso e tenebroso è legata una maggiore facilità di procreazione. A quel tipo di voce più profonda è associato un maggiore tasso di testosterone, potrebbe essere indicativo di una maggiore abilità nella caccia e nel proteggere la prole. Secondo gli scienziati, dunque, la voce è un elemento importante per far luce sull'evoluzione del genere umano.

Le donne affascinate dai taciturni prendano appunti, è importante sentire almeno due parole, il tono con cui vengono pronunciate. Se la voce impressiona e lascia il segno è un buon inizio: l'abbiamo imparato dal regno animale. Nelle tribù delle scimmie, ad esempio, le grida più potenti servono alle femmine di scimpanzé per capire quale sia il maschio dominante, quindi il più forte. Il compagno ideale con cui costruire una famiglia.



Questa ricerca è un’altra scoperta dell’acqua calda.
Dopo anni di varie ricerche gli scienziati hanno capito che la voce calda con toni bassi è più seducente di una voce stridula.
E noi che credevamo che cinguettare “alla Bruno Vespa” fosse più seducente che parlare come Richard Burton!

Ma qui non c’è solo l’acqua calda c’è anche la truffa, calda calda.

La ricerca vuole dimostrare che la voce conta più del fisico, del viso, del look, dell’odore della pelle, e di tutto il resto. Sembra, così si evince dall’articolo, che al campione di donne siano state fatte ascoltare le voci registrate di vari tipi di maschi, più o meno muscolosi, più o meno maschi. Sembra che le donne abbiano gradito maggiormente i maschi con voci a toni caldi e bassi (non quelli che cinguettavano) anche se quelle voci non corrispondevano a maschi con un fisico prestante.

Attenzione: qui se uno non è attento casca in pieno nella truffa universitaria. I ricercatori dicono che i maschi con voci basse, e gradite dalle donne, non erano sempre quelli più “muscolosi” e quindi deducono che la voce è più importante del look e del fisico. Ma quale fisico? Quale fisico potevano valutare le donne se non veniva loro mostrato?
Se è vero come sembra che i ricercatori hanno isolato la voce come unico mezzo di comunicazione seduttiva allora non possono anteporla per importanza agli mezzi di comunicazione seduttiva che avevano disattivato.

Ed anche se avessero mostrato il fisico del possessore di quella voce in una seconda fase, questa ricerca resterebbe comunque una truffa, ma più sofisticata. Perché in mancanza di frequentazione è la prima impressione che fa l’imprinting del seduttore. In tal caso (truffa sofisticata) la donna avrebbe confermato l’attrazione per il maschio che aveva pronunciato la frase con la voce calda anche se poi alla vista non risultava essere il maschio più prestante.

Ho messo tanti “se” perché l’articolo non è affatto chiaro. Ma se questi “se” fossero confermati le università americane dovrebbero meglio specializzarsi in ricerche su “come non perdere tutte guerre” piuttosto che perdere tempo con giochini cretini sulla seduzione che non sono degni di una Università seria.

Noi sappiamo bene quanto conti la voce, che è un dono di natura difficilmente modificabile che si modula automaticamente ed inesorabilmente con lo stato d'animo. La voce conta, lo sapevamo prima degli amerikani. E sappiamo anche bene che non è sempre la voce da macho che seduce. Dipende dalla situazione. Ma forse l’amerikano crede ancora che per sedurre basti imitare l’attore di qualche serial tv e pronunciare con voce molto calda: “What’up…what you wanna drink?”.

Noi sappiamo ed affermiamo con certezza che esistono situazioni dove la voce conta più di ogni altra cosa della seduzione.
Per telefono.



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(Venerdì 18 Giugno 2010)


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