Bicentenario dell'Oktoberfest
La festa in bianco
A Monaco di Baviera dal 18 settembre al 4 ottobre
Non potevamo ignorare il bicentenario dell’Oktoberfest, la festa dell’anti-seduzione per eccellenza.
Diciamo la verità, tutta la verità, fuori dal coro copia&incolla, su questa festa alla quale partecipano moltissimi italioti, i primi barbari invasori dopo i tedeschi della Grande Germania.
Si tratta di una grande sagra di paese come è lo sempre stata, dalle sue origini.
I bavaresi sono sempre stati dei contadini, sono tuttora dei contadini, arricchiti, i contadini più ricchi del mondo. Vorrebbero dimenticare e far dimenticare il loro status. Così fanno lo show della ricchezza, come i russi arricchiti.
A Monaco se non hai una Porsche non sei nessuno. La Porsche in città, il trattore sotto casa. I bavaresi si atteggiano a snob ma sono considerati dei terroni doc da tutti i veri tedeschi della Grande Germania.
Questa sagra di paese li riporta alle loro origini. Monaco viene invasa dai bifolchi di tutta la Germania e di parte dell’Italia. Bifolchi italioti, tipologia alla Bossi junior. Con quei tipi (Bossi junior) noi siamo i peggiori razzisti del mondo. Bossi junior appartiene ad una razza inferiore. Da romano lo avrei lanciato dalla Rupe Tarpea appena nato, per il bene del nostro popolo e della nostra progenie.
I “Bossi junior” che vanno all’Oktoberfest per rimorchiare tornano a casa in bianco. Bianchi per le buche, bianchi per gli schiaffi, bianchi perché imbottiti di birra bianca (Weissbier).
Il colore dell’Oktoberfest è il bianco. Tutti vanno in bianco.
Salvo 3 eccezioni:
1) I contadini bavaresi più ricchi che vanno nelle feste private a porte chiuse dove “non passa lo straniero” e si tromba dopo il quinto boccale.
2) I maniaci delle ciccione cioè “fuck everthing that moves” (il nostro “basta che respira”).
3) Gli addetti ai lavori che “si lavorano” le lavoratrici, le Kellnerin con le quali si strusciano fianco a fìanco e boccale contro boccale per due intere settimane.
Per tutti gli altri bifolchi c’è solo la birra, la Weissbier, tutta bianca per andare tutti in bianco.
Questa festa in bianco non è cosa da seduttori.
L’articolo dell’ANSA è il più esaustivo sulla storia dell’Oktoberfest.
ANSA 19 settembre, 13:19
Al via l'Oktoberfest del Bicentenario
A Monaco di Baviera grandi celebrazioni per i 200 anni della festa d’autunno/FOTO
Il sindaco di Monaco di Baviera, Christian Ude, ha oggi ufficialmente dato il via all'Oktoberfest del duecentenario aprendo il primo barile di birra della più popolare festa mondiale dedicata a questa bevanda, e pronunciando la solenne frase "Ozapft is!" (E' spillato!). L’Oktoberfest di Monaco di Baviera, fino al 4 ottobre accoglierà milioni di visitatori provenienti da tutta Europa che prenderanno d’assalto le strade, le piazze, le birrerie e soprattutto i tendoni sulla Theresienwiese, poco fuori dal centro della città baverese.
In programma, oltre a un enorme consumo di birra e prelibatezze bavaresi, sfilate dei mastri birrai, parate in costume tradizionale bavarese, corse dei cavalli, mostre rievocative, concerti, giostre, orchestrine, bancarelle. Tutto per garantire il successo della festa d’autunno, l’annuale sagra della birra, un’occasione per scoprire il lato più gioioso dello spirito tedesco e il capoluogo bavarese, la città più “mediterranea” della Germania, che nasconde eleganti quartieri, come quello di Schwabing con i suoi splendidi palazzi Jugendstil, o gioielli architettonici come Marienplatz, con il suo famoso orologio e il gigantesco carillon.
L’Oktoberfest nacque proprio a ottobre, precisamente il 12 ottobre 1810, giorno delle nozze tra il principe ereditario Ludovico di Baviera e la principessa Teresa di Sassonia, che assistettero con l’intera cittadinanza a una corsa di cavalli su un prato (Wiese) alle porte della città – che da allora si chiama Theresenwiese in onore della sposa. L’idea della festa piacque così tanto agli sposi e alla popolazione che si decise di ripetere la grande festa ogni anno: all’inizio era una fiera agraria incentrata sulle corse dei cavalli, ma in seguito fu la birra a caratterizzarla definitivamente. Nei primi anni l’offerta di divertimenti fu decisamente modesta con una giostra, e appena due altalene; poi vennero aperte piccole baracche, il cui numero crebbe rapidamente, dove i visitatori potevano bere birra e chiacchierare. A partire dal 1896 osti intraprendenti, in collaborazione con i produttori di birra, fecero montare al posto delle baracche i primi grandi capannoni, dove la gente poteva anche mangiare.
Insomma, quello che fu un brindisi alla salute dei sovrani si trasformò con il tempo in una colossale abbuffata con litri e litri di bionde e scure, di weizen e pilsner, con migliaia di galletti allo spiedo, würstel e braciole croccanti. Il ricordo del matrimonio, dunque, non è altro che un pretesto per alzare i calici e brindare, un prosit lungo 200 anni. A dire il vero ci furono degli anni bui, completamente astemi: nel 1854 e nel 1873 ci furono due epidemie e gli anni delle due grandi guerre bloccarono inevitabilmente la festa.
Anche se le origini dell’Oktoberfest sono fortemente nazionali, l’appuntamento, che celebra il raccolto del luppolo, del malto e dell’orzo, attira golosi e assetati da tutte le latitudini. Al secondo posto dei visitatori ci sono gli italiani, che amano fare festa e si sentono a casa quando dalle orchestrine arrivano le note di Romagna mia e le strofe di Funicolì funicolà.
Sotto il profumo dei tigli, addobbati a festa e mossi dal primo vento dell’autunno, gli invitati di ogni nazionalità si ritrovano sotto i giganteschi tendoni in rappresentanza delle diverse birrerie a cantare, incrociando le braccia e tenendosi per mano. Bevono, urlano, ridono, ondeggiano in una confusione generale dove solo le kellerine, le cameriere tutte trini e pizzi che riescono a portare fino a sei boccali di birra per mano, mantengono la calma. Volteggiano tra i tavoli e corrono sul pavimento in legno irrorato di segatura gridando Vorsicht! Vorsicht!, attenzione! attenzione! Portano bicchieroni da un litro, i mass, che la tradizione li vuole pieni fino all’orlo sulla cui effettiva colmatura vigila l’Associazione per il boccale pieno.
Per l’edizione del giubileo di quest’anno sono in arrivo nella capitale bavarese più di sei milioni di persone, migliaia tra inservienti e kellerine che si riuniranno per due settimane sulla Theresienwiese – che qui chiamano familiarmente Wies’n - con appuntamenti imperdibili, come la cerimonia dello spillaggio della botte, la sfilata dei mastri birrai, le parate in costumi tradizionali e le salve sparate dai gradini della gigantesca statua della Bavaria che, con il fedele leone accucciato, veglia sulla festa. Come nella prima edizione del 1810 ci sarà una grande corsa di cavalli su una pista di sabbia lunga 400 metri che verrà tracciata ai margini della spianata di Theresienwiese.
Prima che tutto cominci si snoda per sette chilometri lungo le vie della città una parata con i costumi tradizionali a cui partecipano più di settemila persone. Il primo vero corteo in costume avvenne nel 1835; oggi sfilano fucilieri, trombettieri a cavallo, guardie civili in uniformi provenienti anche dagli altri Länder tedeschi, gruppi folcloristici, sbandieratori, orchestrine e bande di fanfare. E ancora le famiglie degli osti, le carrozze storiche decorate, i carri delle principali fabbriche di birra monacensi tirati da cavalli o buoi che, con ricchi finimenti dai colori locali, trasportano le piccole botti di birra, i prodotti del raccolto, gli antichi utensili degli artigiani e piccoli archi ornati di fiori intrecciati.
L’inaugurazione ufficiale spetta al primo cittadino di Monaco, il sindaco Christian Ude, che il 18 settembre saluterà e benedirà la festa spillando la prima botte di birra con la solenne frase Ozapft is!, è spillato! La domenica seguente, alle ore 11, si svolgerà il grande concerto delle orchestrine sulla scalinata del monumento alla Baviera, che coinvolgerà circa 400 musicisti.
E’ un anno speciale questo per la grande festa della birra, ecco perché la città di Monaco ha organizzato anche varie mostre rievocative che si terranno nei tendoni della spianata, nel padiglione dei congressi sulla Theresienhöhe e nel Museo della birra. Nel museo civico di Monaco (www.stadtmuseum-online.de), inoltre, fino al 31 ottobre sarà possibile
ammirare una grande esposizione dedicata all’Oktoberfest con l’abito nuziale della principessa Teresa, le giostre storiche, i dipinti e i filmati commemorativi e i dirndl, i costumi tradizionali bavaresi.
Le Kellnerin se le fanno gli addetti ai lavori
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(Lunedì 20 Settembre 2010)
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