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In difesa delle polacche

"Non fidatevi delle italiane"

Tanto per generalizzare



From: Stefano [--]
Date: Sat, 13 Nov 2010 22:56:05 +0100
To: Carlo
Subject: Verità e affidabilità delle polacche. Una precisazione

Gentile Sig della Torre,

O Carlo se preferisce. Sono un italiano (romano come lei), da circa un anno in Polonia dove svolgo la mia attività lavorativa. Sono pilota di linea per una compagnia low cost e basato a Varsavia. La mia fidanzata è di qui e conosciuta in Italia 5 anni fa.

Vengo subito al punto... in una mail inviatale da un lettore deluso dal rapporto con una polacca, lei consiglia di non fidarsi delle polacche e le dipinge come ipocrite e approfittatrici. Da una persona acculturata e navigata quale lei ritiene di essere mi sarei aspettato una risposta quale" le fregature si prendono in tutto il mondo e dipende sempre dalla persona che si frequenta a prescindere dalla nazionalità".

Invece no. Lei preferisce stravolgere la realtà scadendo in una serie di luoghi comuni, tra cui il solito mogli e buoi dei paesi tuoi, e taccia di inaffidabilità le ragazze polacche chiamandole delle puttane ipocrite che pregano davanti e si spogliano in segreto.

Vede, io ho un fratello che si è separato dalla sua compagna italiana da cui ha avuto un figlio e che dorme a casa di mia madre perché dopo aver pagato gli alimenti alla "moglie" e a suo figlio poco gli rimane per vivere e non può permettersi una casa.
Lei naturalmente ha smesso di lavorare proprio per avere un assegno cospicuo. Ora io non vado a scrivere a destra e manca che le italiane sono inaffidabili o di facili costumi.

Le assicuro che quando io ho conosciuto la mia fidanzata ero disoccupato e facevo i salti mortali per arrivare a fine mese con lavori saltuari. Beh lei è stata sempre al mio fianco, ora che sono qui la madre e la famiglia mi hanno accolto come uno di loro. Io vivo in una città che è molto più ordinata e pulita di Roma, ove la gente è meno stressata. Poi il rapporto con la religione, non nego che la presenza della Chiesa qui sia forte altrettanto che in Italia. Ma le ragazze ce ne sono di credenti e non credenti, serie e poco serie, oneste e approfittatrici. Come in tutto il mondo. Se c'è poi una cosa che contraddistingue le polacche è proprio la serietà. Ho tanti amici sposati con delle polacche e le unioni vanno a gonfie vele. Non capisco perché lei per vendere un prodotto debba scadere in questa mistificazione della realtà. Già in Italia la vita delle coppie miste è resa difficile da tanti pregiudizi. Non ci si metta anche lei la prego. E soprattutto venga in Polonia e scriva realmente come è il paese. Senza generalizzazioni che non fanno bene a nessuno.
Mi scuso per la lunga missiva.
Saluti,
Stefano [--]


Il maestro risponde

Caro Stefano,
pubblico la tua lettera come ho pubblicato le lettere di coloro che si lamentano delle polacche. Non c’è alcun partito preso contro le polacche, né contro le donne di alcuna altra nazionalità.

La tua esperienza è ben argomentata e significativa, peccato che sei scaduto nella “menzogna letteraria” (“lei per vendere un prodotto debba scadere in questa mistificazione della realtà”).
Per NON vendere un prodotto! Anche un cretino capisce che se offendi un target lo perdi. Quando ho pubblicato le lettere sulle polacche sapevo benissimo che bruciavo il target dei “filo polacche”, che sono la maggioranza dei lettori in chiaro di Seduction.net (dato estrapolato dalle parole chiave di ricerca). Ma io scrivo quello che è giusto scrivere in quel momento e dei target offesi e persi non me ne frega proprio un bel niente. Non sono la tv sotto padrone. Il mio padrone è la verità, oppure “le verità”.

Quando scrivo non penso a vendere ma a selezionare e far scappare, perché come ben saprai, se hai come penso qualche amico che ha fatto domanda di abbonamento, qui non si vende a tutti, e di conseguenza non ci si pensa: “a vendere”. Anche un profano si accorge che Seduction.net è strutturato non per vendere ma per selezionare.
Te lo sottolineo per dirti che una “frase fatta” con una falsità troppo evidente, messa li di forza nel bel mezzo, perché “ci suona bene”, può bruciare tutto il contenuto di una lettera ben argomentata.

Veniamo alle polacche.
La mia migliore amica straniera è polacca! Vive a Londra. Ogni tanto mi viene a trovare. Da cinque anni abbiamo una storia di amicizia + sesso. Sincera amicizia + sesso spontaneo. Il mese scorso ci siamo anche girati un filmino porno di un’ora, ispirazione del momento, contro lo specchio dell’armadio! E’ una ragazza ok, spontanea, con un ottimo carattere, dolce e rilassata. Fa ciò che desidera senza manipolazioni né pippe mentali.

Ma se a me va bene con una polacca d’eccezione, come a te per un altro tipo di rapporto più impegnativo, devo invece constatare che la maggior parte dei “casi polacche” che mi scrivono non sono affatto “rose e fiori”. Ovviamente tu vivendo in Polonia ed essendo italiano sei a contato con le coppie di italiani che hanno un buona unione con le polacche. Ma quella è solo la tua realtà.
In Slovacchia tutti dicono che le peggiori mogli sono le polacche. Questo non l’avevo scritto e mi ero auto-censurato per non “caricare” troppo.

Quando ho scritto “non fidatevi delle polacche” ho generalizzato? Si certo, generalizzo sempre, su tutto. Non posso sempre scrivere la brutta frase “salvo eccezioni”.

Lo spiacevole caso di tuo fratello, fregato da un’italiana doc. (ce ne sono tanti anche fra i miei conoscenti) mi fa venir voglia di scrivere un’altra generalizzazione:
“Non fidatevi delle italiane”. Mi sto trattenendo dallo scrivere...

Non dovrei scrivere nemmeno i titoli? Che ne pensi? O dovrei secondo te scrivere titoli così:
“Non fidatevi delle italiane tranne che dopo esservi accertati attraverso le indagini di un investigatore privato che le suddette abbiano una moralità ineccepibile comprovata dalle dichiarazioni di amici e conoscenti, nonché dopo averle messe alla prova in situazioni nelle quali dovranno dimostrare senza lasciare ombra di dubbio le loro vere intenzioni sia presenti che future”.
Un titolo così non mi piace affatto.

Ho deciso, oggi titolo:
Non fidatevi delle italiane.

Tu sei contento ed io mi brucio un altro target. Sempre per NON vendere.



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(Venerdì 19 Novembre 2010)


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