Carlo risponde ai lettori
L'attrazione chimica
Il semaforo che non cambia il colore della seduzione
From: Stefano [--]@alice.it
Date: Fri, 25 Feb 2011 17:10:25 +0100
To: Carlo carlo@seduction.net
Subject: la buccia di banana del seduttore
Caro Carlo, ti scrivo dopo un po’ di tempo perché sono stato per cosi dire… ”impegnato” in un case tutto mio con una bella bionda che ho conosciuto quest’estate e con la quale sono stato insieme per un po’ di tempo. A palle fredde ora sto ad analizzare alcune cose di seduzione che ho sperimentato in questa relazione.
A primo impatto io non le sono piaciuto né fisicamente né in altro modo. Sono riuscito in qualche maniera, paventando decisione e sicurezza nei rapporti che non credevo di avere, ma che evidentemente sono il bagaglio che mi porto dietro dalle mie storie precedenti, ad “affascinarla” e a farle credere in qualche modo di essersi innamorata di me. In realtà fin da subito ho sentito che non eravamo chimicamente compatibili, anche se lei è una bella ragazza e a me piaceva molto. L’ho tenuta sulle spine e credo di averla fatta impazzire, visto che non piacendole, e sentendo probabilmente nel profondo anche lei che non c’era chimica, non riusciva a spiegare a se stessa questa attrazione infruttuosa e senza futuro. Dalla mia non avevo grandi aspettative visto che non sono mai stato meglio prima di conoscere lei e stavo benissimo da solo e ad occuparmi di me stesso.
Ad un certo punto ho fatto un errore.
Non l’ho mollata prima che entrassi anche io nel vortice della confusione che io stesso avevo creato per tenermela vicino. Cioè quello che penso è che se non è amore, il seduttore consapevole, o almeno quello che tiene in mano le redini di una storia, debba mollare.
In realtà questa ragazza così dubbiosa, insicura e sulla quale avevo totale controllo, mi ha fatto tornare nella melassa dell’abitudine che ho provato nella mia lunga storia precedente. I confronti si sprecavano. Mi sono per cosi dire adagiato, simulando un amore che non provavo, solo per il gusto di sentirmi in qualche modo amato da una persona che in realtà per me provava solo dell’incostante affetto. Ho giocato e sperimentato fino alla nausea.
Fino a che dopo essersi mollati e rimessi insieme per due tre volte non mi ha mollato lei definitivamente. Ben gli sta diranno le femminelle di turno. Lo penso anch’io. Devo imparare ancora molto Carlo, non ti nascondo che mi sentivo troppo seduttore “arrivato” prima di inciampare su questa buccia di banana.
Ma di belle ragazze ne è pieno il mondo, e appena ripresa un po’ di energia che ho disperso nell’ottusità del piacere, mi rimetterò sulla retta via cercando stavolta di non strafare.
Per l’abbonamento GS rimando a momenti migliori.
A presto,
Stefano [--]
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Il maestro risponde
Caro Stefano,
forse non ci intendiamo bene su senso dell’attrazione chimica.
Il tuo spunto mi da l’occasione di sentenziare sulla definizione di attrazione chimica. Quando due soggetti di seduzione non sono chimicamente compatibili (“non eravamo chimicamente compatibili”) non può mai nascere un’attrazione fisica (“non c’era chimica, non riusciva a spiegare a se stessa questa attrazione infruttuosa e senza futuro”).
Definizione secondo Seduction.net:
L’attrazione chimica fra due soggetti di seduzione di sesso diverso viene percepita durante il primo contatto fisico o all’interno dello spazio intimo ed è geneticamente immutabile.
In sostanza non essendo una componente genetica soggetta a variazioni nel tempo anche l’attrazione chimica non può subire variazioni nel tempo. Questa definizione l’ho sentenziata nel 1992 ed è stata comunicata per la prima volta ad una classe femminile, alle donne che mi chiedevano se esistessero delle tecniche di seduzione per conquistare un maschio che non sentiva attrazione chimica. Mia risposta: “No”.
Veniamo alla seduzione reale dalla quale nascono le nostre definizioni.
Se una donna non mi “tira” per nulla, se la trovo repellente già dal primo contatto, non ne sarò attratto fisicamente neppure dopo una lunga frequentazione. Non si tratta di aspetto fisico più o meno bello secondo i canoni culturali del momento, che potrei ammirare o disprezzare, ma si tratta di attrazione chimica, volgarmente detta “a pelle”.
L’attrazione “a pelle” è il primo semaforo verde della seduzione.
Faccio un esempio concreto sul mio caso. Io non ho mai sentito attrazione chimica per le “roscie”. Anche la “roscia” più bella del mondo (fisicamente) mi repelle (“a pelle”). Presumibilmente io non sono geneticamente compatibile con “la roscia” e poiché l’incompatibilità è per l'appunto genetica essa non cambia neppure quando la roscia si tinge i capelli di nero corvino. In questo caso è probabilmente la pelle della roscia che mi comunica che il suo patrimonio genetico è incompatibile con il mio patrimonio genetico (forse). In altri casi non so da cosa possa derivare la mia incompatibilità chimica con donne che nell’aspetto fisico sono attraenti per molti altri soggetti seduttori.
Veniamo al tuo caso.
E’ ingarbugliato. Se fossi stato presente alla vostra interazione avrei potuto avanzare un’analisi più attendibile. Con le informazioni scritte, peraltro contorte, posso solo avanzare alcune ipotesi sulla ragazza del tuo caso. Non lo faccio sulle tecniche di seduzione da te applicate perché il discorso sarebbe troppo lungo per questa sede.
1) La ragazza non sa quello che vuole ed è molto insicura.
2) Come fanno molte donne insicure non voleva esporsi e quindi ha negato l’attrazione simulandone il contrario.
3) E’ una sempliciotta di paese e di conseguenza ha una percezione dell’attrazione chimica molto bassa. Guarda troppa la tv degli idioti dove non c’è chimica ma immagini manipolate.
4) Nel rapporto privilegia la stabilità, la costanza, le garanzie, la sicurezza, piuttosto che l’attrazione. Forse non percepisce bene l’attrazione che ha bloccato sin dall’infanzia e ora si ispira ai modelli della tv degli idioti.
5) Quando le viene tolta un’abitudine va in stress e forse anche in crisi depressiva.
Concludo così: avanti la prossima.
Il giorno 04 marzo 2011 19:39, Stefano [--]@alice.it ha scritto:
Caro Carlo,
ovviamente ci hai preso alla grande soprattutto sul punto 4, ma anche parte del 3. Dalle poche e contorte (me ne rendo benissimo conto anch’io, come la mia capoccia tra l’altro), informazioni che ti ho dato è incredibile che abbia tracciato un profilo cosi preciso. Anche se andando a ritroso nel ragionamento che ti potrebbe aver portato a delinearli, credo di aver capito come ci sei arrivato.
Si, c’è stata attrazione chimica, e forse quello che è mancato era semplicemente la voglia di interessarsi uno all’altro, di capire che eravamo incompatibili, di esperienza di obiettivi e di sogni; io ho già delineato un mio percorso di vita, ho un vissuto che mi permette di avere le “spalle larghe” e capacità di rialzarmi sempre. Lei era complicata, e per quanto io sia una persona molto empatica, non sono riuscito ad entrare in sintonia con lei.
Grazie della risposta.
PS i dati personali, per favore, taglia taglia provenienze numeri di telefono (!) se devi pubblicare qualcosa
Carlo consiglia la Newsletter TOP SECRET sulla seduzione.
Chi, come, dove e quando sedurre: tutto quello che bisogna sapere, e che nessun altro al mondo vi può dire.
(Martedì 1 Marzo 2011)
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