Intervista a Leggo
La seduzione NON è un gioco
Dopo il boom dei siti di seduzione arrivano i "giochi della seduzione"
La seduzione NON è un videogioco
La Scuola della Seduzione nacque nel lontano 1992. L’anno prossimo compiremo vent’anni. Per le celebrazioni del nostro ventennale pubblicheremo il materiale inedito della “Storia della Scuola della Seduzione”. Tv, foto e articoli di “quando vestivamo alla marinara”.
Allora c’era la seduzione vera. Non c’erano i telefonini né internet. Ci si conosceva nella vita reale, l’incontrarsi aveva un valore, col rimorchio “on the road” o con l’incontro "live" metà strada della seduzione era già stata percorsa.
A noi seguirono gli amerikani, con le loro tecniche manipolative che chiamarono pnl. Quelle tecniche avrebbero dovuto manipolare le donne più deboli, incapaci di intendere che si tentava di manipolarle, e soprattutto incapaci di volere “quello” che tentava di manipolarle. Molti gonzi all’ultima spiaggia abboccarono credendo a queste “tecniche NEW”. Erano gli stessi che prima credevano alle macchinette tascabili che inviavano le onde radio che eccitavano la collega d’ufficio o la vicina di casa. Abboccarono soprattutto gli americani, i più creduloni del pianeta. Le italiane che ne sanno dieci più del diavolo non hanno mai abboccato ai manipolatori della vendita “porta a porta”, perché li fiutavano alle prime due paroline, spesso anche prima che aprissero bocca.
Ora è nato il nuovo business dei giochini di seduzione dove ti puoi allenare per diventare un Grande Seduttore e “vincere” la tua preda. Non c’è neppure bisogno di accennare alla loro funzionalità nella seduzione reale.
Tutti questi business sulla seduzione nascono dalla difficoltà crescente della seduzione reale. Un’esigenza di seduzione già esistente che gli artefici del marketing non devono neppure creare. La prima regola del marketing era “creare l’esigenza”, ma qui non c’è alcun bisogno [l’ho detto nell’intervista a LEGGO ma non l’hanno scritto, ndr].
La seduzione è diventata più difficile perché si passa più tempo seduti al computer che “sul marciapiede”. E’ diventata più difficile perché l’incontro non è più “l’evento” come lo era una volta, oggi vale 0. Una ragazza anche di media bellezza che si metta on line ha mille corteggiatori che se la vogliono “fare” (esperimento da noi provato con un’amica che si è prestata). Quei mille ci provano “a spam” con altre mille. Su Facebook (Fake-book), che io non conosco, tutti hanno almeno 500 amici che a loro volta ne hanno altri 500 a testa, e così chi si mette on line può "provarci" con tutta la popolazione del pianeta con pochi click.
“Indi per cui” il nuovo contatto vale 0,0. “Indi per cui” il nuovo contatto è un numero che non seduce. “Indi per cui” tutti sono sempre più assatanati. E cosi i “business men” della seduzione sfruttano questa esigenza di "mancata seduzione" conseguente alla seduzione malata, contro natura. E creano i giochini di seduzione, i siti di incontro, i siti internet sulla seduzione, i corsi di seduzione improvvisati con tecniche NEW, etc. etc.
La seduzione vera la sappiamo praticare solo noi, e sappiamo anche come contrastare la finta seduzione virtuale, scegliendo la seduzione ambientale, dove ancora un nuovo incontro è l’evento che farà continuare in discesa il prosieguo della seduzione. O quasi in discesa.
Del tema dell’evento, per la seduzione in discesa, ne parleremo nella GS.
Ringrazio LEGGO che non ha pubblicato alcuni spunti e “seduction case” sulla seduzione in discesa che in un’ora di intervista sono inconsapevolmente usciti dalla mia bocca: il Dio della Seduzione protegge sempre i Grandi Seduttori.
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LEGGO Lunedì 07 Marzo 2011
Carlo Della Torre, seduttologo e docente della Scuola di Seduzione, da cosa dipende il crescente interesse del mercato per prodotti legati alla seduzione?
«E’ un’esigenza reale del pubblico. Internet e i social network, aumentando le occasioni di contatto, di fatto, hanno ridotto le opportunità di seduzione. È scomparsa la magia del’incontro e, ora, sedurre è molto più difficile».
Lei la insegna in specifici corsi, ma la seduzione è un’arte che si può realmente imparare?
«Al 50%, sì. Alcune doti sono innate, non parlo di bellezza quanto di magnetismo ed energia, che contano molto di più. Ciò che si può imparare è come sfruttare al meglio le proprie doti. Non tutti possono essere grandi conquistatori, ma tutti possono migliorare».
Quali sono i consigli base per sedurre?
«In primis, scegliere un luogo che permetta di mettere in risalto le proprie qualità e la propria unicità. Fondamentale è essere se stessi. Mai riprendere modelli della tv. Quella è finzione, la realtà è diversa. Si rischia il ridicolo». (V.Arn./ass)
Carlo consiglia la Newsletter TOP SECRET sulla seduzione.
Chi, come, dove e quando sedurre: tutto quello che bisogna sapere, e che nessun altro al mondo vi può dire.
(Venerdì 11 Marzo 2011)
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