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TESI DI LAUREA

La seduzione secondo natura

Un nostro lettore si è laureato in Seduzione alla Sapienza




Il Dott. Daniele Solazzi, lettore fedele di Seduction.net, ci ha gentilmente inviato la sua tesi di laurea in Psicologia presso la facoltà di Psicologia 1 dell’Università La Sapienza di Roma:
“IL RUOLO DEI FATTORI BIOLOGICI NELLE DIFFERENZE DI GENERE MASCHILE E FEMMINILE”, relatrice la Prof.ssa Chiara Simonelli.

Ho proposto al Dott. Solazzi di pubblicare la sua tesi su Seduction.net e lui mi ha scritto: “E' un grande onore, non me l'aspettavo. La tesi è sul rivalutare alcuni luoghi comuni su uomini e donne non come stereotipi (come amano dire i maschi pentiti e le femministe), ma come archetipi validi. Tant'è che il titolo me lo consigliò la prof, ma io volevo mettere "Maschile e Femminile fra Stereotipi e Archetipi".

Il Dott. Solazzi ha fatto un eccellente lavoro smontando “i luoghi comuni dei comuni mortali” anche con le ”analisi chimiche della seduzione”, e convalidando le nostre pratiche e teorie della seduzione reale. In sostanza tutto ciò che noi riscontriamo nella nostra seduzione reale corrisponde alla chimica della seduzione secondo natura. Di conseguenza si smontano in automatico le seduzioni manipolative pnl ed affini che non sono solo ridicole ma anche dannose. Il Dott. Solazzi dimostra anche, con studi scientifici, che il femminismo è fallimentare perché va contro la natura umana, immutata da millenni.

Ho letto le cento pagine di questa tesi con molta attenzione ed entusiasmo. Vi scrivo una mia recensione per invogliarvi a leggerla. Poi cliccate sulla copertina per leggere cento pagine di seduzione reale, la seduzione che noi constatiamo ogni giorno sui campi di battaglia, e che non ha niente a che vedere con le americanate dei manuali di seduzione né con le fregnacce della seduzione pnl.

La recensione del maestro
Io ho quando incontro un maschio che non attrae come dovrebbe gli dico:
“Fatti misurare il testosterone”. Alcuni GS possono confermare, ed anche uno dei nostri Cavalieri quando era in un momento di “calo seduttivo”.

Il Dott. Solazzi sostiene che il testosterone è importante al fine di individuare il seduttore!

E poi aggiunge una cosa molto interessante provata scientificamente, cioè che se l’anulare è più molto lungo dell’indice allora siamo in presenza di un seduttore con alto testosterone, e viceversa. In futuro chiederò la foto della mano per accettare un abbonamento!

L’autore si riferisce al testosterone basale, quello genetico per intenderci, ma aggiunge che:
“il testosterone non solo motiva al comportamento sessuale, ma è incrementato da un contesto adatto e dai comportamenti sessuali” e poi “i livelli di testosterone sembrano correlati alla percezione del proprio fascino nonché all’attrazione esercitata a prima vista sul prossimo”.
Qui abbiamo il meccanismo dell’influenza ambientale, cavallo di battaglia di Seduction.net, nonché l’importanza del look che attira gli sguardi di attrazione. Alla faccia di chi dice che il look del seduttore non conta!

Le conferme arrivano dai riscontri scientifici: “fra livelli basali di testosterone e numero di partner sessuali rapportato all’età: intendendo ovviamente il numero di partner sessuali avute globalmente fino al momento dell’esperimento (il numero di “ex”), non contemporaneamente [--] gli uomini coinvolti in relazioni stabili e durevoli hanno circa il 21% di testosterone salivare in meno, rispetto agli scapoli [--] la percezione del testosterone da parte del corpo femminile aumenta la sensibilità della parete vaginale ad ambedue i tipi di ormoni, permettendo alla femmina di riconoscere sia l’azione del maschio, che il proprio desiderio femminile”.

E quando noi diciamo che “le palle” contano nel vero senso della parola Solazzi scrive:
“esiste una proporzionalità diretta fra i livelli di testosterone, le dimensioni dei testicoli e una serie di caratteristiche come lo status all’interno del branco, le possibilità di accoppiarsi e soprattutto di ripetere la copula, e la fertilità”.

Nella la seduzione femminile contano gli estrogeni:
“andando a trattare queste femmine con gli estrogeni, aumenta proprio l’atteggiamento che indica la ricerca dell’accoppiamento, ovvero l’ostentazione della lordosi lombare [--] la femminilità della donna (nel senso estrogenico del termine) con la sua preferenza per partner di carattere dominante, quindi una delle qualità che abbiamo visto essere tipicamente proporzionale al testosterone”.

Bravissimo l'autore quando scrive:
A volte la scienza dimostra l’ovvio [noi lo abbiamo sempre scritto, dnr], ma lo dimostra bene: le donne che autocertificavano di trovarsi in una fase fertile del ciclo, desideravano l’uomo assertivo e dominatore, mentre quelle nella fase non-fertile volevano l’uomo dolce e affidabile. Inoltre, gli uomini dominanti e audaci sembrano in effetti i prediletti per le avventure, mentre l’uomo gentile non ha rivali come candidato alla vita di famiglia. Anche questo potrebbe sembrare ovvio, ma è esplicativo di quanto gli estrogeni ricalchino in modo mirabile ciò che intuitivamente sappiamo: la donna al picco della propria femminilità prova desiderio per l’uomo che ha esaltate le caratteristiche virili secondo il senso comune”. [questo era già noto anche alle riviste femminili, ndr].

“Steven Rhoads ha dedicato due interi capitolo del suo libro Uguali Mai a questo concetto: un capitolo intitolato “Sesso”, e uno intitolato “La rivoluzione sessuale”: nel primo, Rhoads tratta di come, seppur nella varietà umana, esistano comuni denominatori costanti che qualificano la sessualità maschile come radicalmente diversa da quella femminile; nel secondo, Rhoads osserva come la cosiddetta ‘rivoluzione sessuale’ abbia ignorato alcune vistose differenze che rendono utopistica l’idea di una società androgina.

Noi abbiamo sempre parlato, fino all’esasperazione, dello status relativo all’ambiente e qui leggiamo:
“In una ricerca del 1998 di Townsend, solo il 10% del campione femminile pose al primo posto in importanza la bellezza del partner, contro l’85% degli uomini.” Addirittura, nella stessa ricerca uno stesso uomo presentato di volta in volta come dottore, medico, avvocato o come lavoratore con titoli meno prestigiosi, veniva reputato più o meno bello e affascinante in proporzione al titolo! Cose che in media non avviene per l’occhio maschile: una bella donna, che sia o meno avvocato o professoressa o chirurga, non cambia coefficiente di attrazione se non forse in relazione a qualche fantasia sessuale personale”.

La reazione dell’uomo alla vista della bellezza femminile sembra non essere culturale ma puramente istintiva: lo dice Rhoads commentando degli studi di Buss e Stossel effettuati fra il 1994 e il 2002: Gli esempi che Rhoads porta sono clamorosi, perché non si tratta di qualche casalinga cresciuta secondo rigide regole patriarcali o donne di qualche tribù agricola prive di istruzione, quando piuttosto di donne femministe, emancipate, le quali hanno scelto di vivere con uomini forti e dominanti, al punto da riconoscere di non poter vivere né tantomeno avere una relazione sessuale con un uomo incapace di rivelarsi più forte e autorevole di loro stesse. I tassi di divorzio sono più alti quando la carriera della moglie ha più successo. Queste percentuali più elevate compaiono anche in Paesi come la Finlandia, dove il progetto di androginia è più avanzato che negli Stati Uniti”.

E poi continua: “In modo molto spiritoso Risé nel suo Maschio amante felice commenta così la mesta sorte dell’uomo soft, dell’uomo che reprime la propria baldanza virile in nome di un eccessivo rispetto delle donne, spesso inizialmente allettato da un apparente popolarità fra le ragazze che ammirano la sua delicatezza: ‘Cosa ha sbagliato, il nostro pallido amico? Più di una cosa, come vedremo in queste pagine. Ma una soprattutto. Essere maschio significa esprimere se stessi. Quando si sceglie un comportamento per “piacere” all’altra, sia madre, fidanzata o moglie, si sta scivolando fuori dalla maschilità, e affondando nella grande palude dei figli di mamma, degli amici delle donne. Uomini che le donne prima o poi rifiutano, perché sono da loro percepiti come poco virili. Qualsiasi padre in grado di fare il proprio mestiere gliel’avrebbe spiegato, al nostro amico.’.”
Non è proprio questo che Seduction.net ha sempre predicato?

L’autore correttamente aggiunge: “Ѐ comunque da precisare che in ogni caso, falliscono anche le coppie dove lui comanda in modo autoritario e violento, ovviamente… il predominio maschile, al contrario, aiuta il matrimonio, a patto che sia moderato e non autocratico; i matrimoni non funzionano se la moglie non riesce ad avere influenza sul marito…”

“Le fonti di stress sono pericolose per le donne, perché come abbiamo visto la struttura della psiche femminile è più esposta all’ansia e al bisogno di garanzie. Rhoads sostiene che un padre autenticamente virile è colui che insegna al figlio non a essere né un imbelle né un antisociale, ma quel sottile equilibrio fra il farsi rispettare e essere gentile, fra essere dinamico e sapere quando fermarsi”.
Non fa una piega, vale per il padre maschio come pure per il seduttore macho.

“Non che in passato le donne godessero poco del sesso” [noi abbiamo scritto che nel Medioevo si faceva più sesso di oggi, ed anche più bello, ndr]: sono innumerevoli le testimonianze storiche di come, a dispetto degli sforzi dei vari ‘rivoluzionari sessuali’, le donne abbiamo sempre avuto modo di portarsi a letto chi vogliono, tranne ovviamente in qualche contesto particolarmente aspro come alcune culture fondamentaliste. Basta sfogliare il Decamerone, le Storie di Canterbury o un qualsiasi libro storico, per capire che sostanzialmente l’essere umano è sempre più o meno lo stesso. Ciò che cambia, probabilmente, è l’interpretazione, la filosofia che conduce i comportamenti nelle varie epoche, l’ispirazione contestuale.”
[Perfetto Seduction.net: “la natura umana è sempre la stessa”, ndr]

“Certi studi che invece sembrano corroborare l’idea che il sesso occasionale non soddisfi di per sé le donne. In altre parole: alcuni studi dimostrano che anche vivendo liberamente varie avventure sessuali, e anche concependo se stesse come donne con tutto il diritto di scegliere il sesso di una sera, la maggior parte delle donne soffre nel vivere il ruolo della ‘donna di una sera’. Perfino le più emancipate”.
[Seduction.net: “Le donne cercano una relazione non l’attrezzo”].

Solazzi critica, come abbiamo fatto noi, il libro “Le regole” che insegna alle donne a non concedersi: “una donna bella può ricattare l’uomo non concedendosi, ma una donna molto bella e sensuale può tenere anche in pugno un uomo proprio attraverso l’attrazione sessuale [I GS sanno cosa significa nella seduzione reale, ndr] … anche un uomo che si è molto impegnato per conquistare una donna non possa poi disinteressarsene”.
[noi diciamo che se l’obiettivo è la conquista quando si raggiunge si cambia, ndr].

“Ma c’è un’altra tradizione che rappresenta una grande via di mezzo fra gli impulsi degli uomini e delle donne: la Cavalleria. [Questa è proprio la nostra seduzione, ndr]. La tradizione cavalleresca a mio dire è un tentativo molto nobile e saggio di rappresentare il massimo di entrambi i sessi, di porre le loro qualità al massimo livello, cercando di non far decadere nel vizio né i punti deboli del maschile, né del femminile… L’intera cultura cavalleresca è un’alchimia ideale di forza selvatica e di dolcezza romantica: potremmo dire in un certo senso che il Cavaliere è l’immagine buona del testosterone. Il culto della forza e della sfida di valore, unito al culto dell’innamoramento e dell’onore (l’onore inteso come il rifiuto della viltà, della bassezza, della violenza sadica, della crudeltà verso i deboli), sono qualcosa che può ampiamente soddisfare il bisogno mascolino di aggressività e di cimento individualista.”

Leggeremo anche la storia e la cultura del pene!

Bellissimo il finale, sulla la seduzione secondo natura, la seduzione di Seduction.net:
“Gli Animali sono da sempre esempi e guide, per tutte le culture vernacolari, proprio dei valori umani più alti, e non il riferimento verso il basso: gli animali possono essere i totem dell’uomo antico, o i riferimenti etologici dell’uomo moderno, ma in ogni caso non sono sinonimo di una brutalità insensata, quello che si intende quando si parla delle cosiddette ‘bestie’. [--] La natura è un buon riferimento perché è qualcosa che siamo, di cui siamo parte: si può discutere su diversi modelli politici, su provocazioni intellettuali, su teorie sociali, ma di sicuro non c’è dubbio sul
fatto che siamo parte della vita e delle sue dinamiche. [--] Ma certamente prendere come riferimento le dinamiche della natura, della vita, della Madre Natura, come la chiama chi le riconosce un carattere romantico, è un buon affare se si pensa che la vita è una maestra che vanta miliardi di anni di esperienza”.

Il voto di Seduction.net è 110 e lode.

Ora cliccate sulla copertina della tesi di laurea e leggete le cento pagine per capire cosa significa "seduzione secondo natura".

La tesi del dottor Daniele Solazzi



Carlo consiglia la Newsletter TOP SECRET sulla seduzione. Chi, come, dove e quando sedurre: tutto quello che bisogna sapere, e che nessun altro al mondo vi può dire.



(Lunedì 23 Maggio 2011)


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