Sentenza choc "contro" il matrimonio
Oggi "la sveltina" si paga in euro
E' arrivata la "moglie pigliatutto". E io pago, e io pago...

Le donne sono più furbe degli uomini a scoprire i tradimenti
Il Messaggero
Cassazione: sì ai risarcimenti per corna
se l'infedeltà lede la salute e la dignità
ROMA - Se i tradimenti subiti dal coniuge provocano veri e propri danni alla salute e alla dignità personale si può pretendere un risarcimento, stabilisce la Corte di Cassazione.
Una donna ligure dopo la separazione dal marito, aveva deciso di chiedere i danni per le corna subite. Sia il Tribunale di Savona che la Corte d'Appello di Genova, avevano respinto la richiesta sostenendo che tra i coniugi era già intervenuta la separazione consensuale. Non così per i supremi giudici che hanno accolto il reclamo disponendo un nuovo esame della vicenda sul presupposto che la separazione, consensuale o meno, non esclude la possibilità di chiedere il risarcimento danni.
Scrive la Terza Sezione Civile (sentenza n.18853): «discende dalla natura giuridica degli obblighi matrimoniali che il comportamento di un coniuge non soltanto può costituire causa di separazione o divorzio, ma può anche, ove ne sussistano tutti i presupposti secondo regole generali, integrare gli estremi di un illecito civile». Ma attenzione, avverte la Cassazione: affinché sussista «una responsabilità risarcitoria», per i danni prodotti dal tradimento, occorre accertare anche «la lesione», in conseguenza della violazione del dovere di fedeltà, «di un diritto costituzionalmente protetto», quale quello della salute. Un'evenienza, si sottolinea, «che può verificarsi in casi e contesti del tutto particolari, ove si dimostri che l'infedeltà per le sue modalità e in relazione alla specificità della fattispecie, abbia dato luogo a lesione della salute del coniuge». Oppure quando abbia «trasmodato in comportamenti che, oltrepassando i limiti dell'offesa di per sé insita nella violazione dell'obbligo in questione, si siano concretizzati in atti specificamente lesivi della dignità della persona, costituente bene costituzionalmente protetto».
Giovedì 15 Settembre 2011 - 18:48 Ultimo aggiornamento: Venerdì 16 Settembre - 15:28

Una sentenza che renderà ancor meno conveniente sposarsi. Se prima chi rischiava (pagare il mantenimento in caso di separazione) erano le donne ricche che sposavano un marito più povero oppure gli uomini benestanti che sposavano una donna senza reddito o con reddito inferiore, ora rischiano tutti. Da ora basterà farsi una “sveltina” con l’amante, perché la moglie o il marito non “tirano” più (dopo due anni di matrimonio poche coppie fanno sesso), ed ecco che bisognerà pagare profumatamente la moglie o il marito traditi anche senza volere la separazione.
E’ una sentenza devastante che sarà un ulteriore deterrente ai matrimoni, già fortemente in crisi. Chi si vorrà sposare a queste condizioni cosi rischiose?
Anche se viene sottolineto che si tratta di un'evenienza «che può verificarsi in casi e contesti del tutto particolari, ove si dimostri che l'infedeltà per le sue modalità e in relazione alla specificità della fattispecie, abbia dato luogo a lesione della salute del coniuge», non sarà certo difficile dimostrare per il tradito/a che si trova in uno stato di depressione causato dal tradimento al fine di spillare dei bei soldini alla/al partner. Si sa come vanno le cose nella realtà, che spesso differisce dalle leggi che vorrebbero ingabbiarla. Le sentenze dalla Corte di Cassazione fanno giurisprudenza e dovrebbero tener maggiore conto degli effetti devastanti che possono procurare, piuttosto che valutare solo “in teoria”.
Se le leggi sul matrimonio diventano per effetto boomerang leggi contro il matrimonio, penalizzando sempre di più chi si sposa, il matrimonio stesso andrà prima poi in estinzione.
A subirne le conseguenze saranno soprattutto gli uomini, per due motivi. Il primo motivo è che gli uomini tendono a tradire più delle donne, soprattutto avendo l’”extra” del sesso mercenario, oggi tanto di moda perché “Se lo fa Berlusconi…”. E secondo motivo perché le donne sono più furbe degli uomini e quando tradiscono è molto difficile che si facciano “beccare”, soprattutto se costa soldi!
Ma se le chiacchiere stanno a zero ora immaginatevi una situazione verosimile. Voi siete corretti e fedeli e vi sposate con una donna (che amate) ma che dopo un paio d’anni non vi tira più e diventa solo una parente.
Il maschio, al contrario della donna, ha un bisogno fisiologico di far sesso. C’è l’ha scritto in fronte!
Allora seducete una collega d’ufficio o la vicina di casa, o se siete Grandi Seduttori quella gnoccona che avete conosciuto al supermercato. Capita il sesso. Sono cose che capitano!
Ma siccome la vostra moglie più si è ingrassata più è diventata furba troverà il modo di beccarvi. Voi vi domandate come potrà la Signora sospettare di voi che siete fedeli e corretti. Facilissimo.
La Signora sa che siete un maschio (se non siete nel frattempo diventati gay, il che vi costerebbe ancor più caro per lo shock procurato) e sa che il maschio c’è L’ha stampata in fronte e la Signora sa altrettanto bene che “La” sua non la volete più. Due rapidi calcoli e sa che c’è un’altra che ve “La” sta dando.
Ora sa del peccato ma non conosce il peccatore. Il seguito non è difficile. Se io fossi un poliziotto e sapessi che entro una settimana farete una rapina in banca (leggi tradimento) non avrei problemi ad arrestarvi in flagranza di reato. Alla Signora basterà controllarvi direttamente o con la collaborazione delle amiche fedeli grassone che saranno con lei solidali perché la Signora restituirà loro il favore al momento opportuno. Perché sono cose che capitano a tutte le grassone!
La Signora ha anche consultato il suo avvocato ed il suo medico di fiducia perché la Signora è cornuta ma non è mica fessa. Scoperto il tradimento la Signora va in depressione, che il suo medico farà diagnosticare dal collega specialista, psicologo o psichiatra, che le prescriverà le cure del caso, inclusa una vacanza ai Caraibi (dove la Signora si farà sbattere dai negrooni anti-depressivi) e controlli periodici che allungheranno il suo periodo di malattia. Seguirà la lettera dell’amico avvocato (che anche se "La" sbatte) con richiesta del risarcimento del danno.
“E io pago, e io pago…”
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(Lunedì 19 Settembre 2011)
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