Carlo risponde alle donne
Quando le piaci troppo scappa
"Causa blocchi" le ragazze nascondono i loro sentimenti ma poi si pentono
da: ROS[--].mind@gmail.com
a: carlo@seduction.net
data: 11 febbraio 2012 15:05
oggetto: e quel che resta di me...è sentirmi una vigliacca!
proveniente da: gmail.com
firmato da: gmail.com : Importante principalmente a causa delle persone che partecipano alla conversazione.
Caro Carlo , ti ringrazio tanto dei tuoi consigli che sono stati utilissimi a ridarmi la grinta necessaria per mettermi in gioco, ma a quanto pare il caso non mi aiuta + a rivederlo, da quando ti ho scritto e dunque... mi sento solo una vigliacca e insicura dal momento che l'avrei voluto così tanto eppure quando dovevo andare al dunque… mi allontanavo istintivamente, come se avessi qualcosa allo stomaco.
Chissà perché esiste questa dannata casualità che ci fa conoscere persone che magari rispondono anche ai nostri richiami segreti e poi... spariscono così nel nulla.
Nel mio percorso di studi, ho imparato che siamo + bravi a stimare gli eventi nella loro frequenza piuttosto che nella loro probabilità, e che di certo non basta credere ad una relazione casuale tra le cose.
E io... so tante cose… ma sono una vigliacca!
Buona giornata!
Il maestro risponde
Cara psicologa,
è interessantissimo per noi maschi notare come voi donne quando vi piace “troppo” un tipo vi tirate indietro. Io l’ho sempre saputo e l’ho sempre sostenuto ma ti ringrazio per regalarmene l’ennesima prova da fonte diretta ed affidabile. Non ti devi sentire “vigliacca”, il problema non è tuo, è “femminile”.
Comunque a te interessa altro, giustamente ti interessa il tuo caso.
Ti ricordo che se tu apprendi da esperienza diretta (e non dai testi universitari), che non tirarti indietro sarebbe stato più funzionale alla tua qualità della vita e della relazione umana e ti senti in colpa per esserti negata (“mi sento solo una vigliacca e insicura dal momento che l'avrei voluto”) hai ottenuto un ottimo risultato per una tua futura migliore qualità della vita. Hai appreso. Sto pensando, per estrema semplificazione ed estrapolazione, al cane di Pavlov che ti hanno fatto studiare all’università.
”E io... so tante cose”. Anch’io so tante cose su come ci si deve lanciare dal paracadute e mi posso leggere altri cento libri e sapere non solo tante cose ma tutte. Ma molto probabilmente non saprò lanciarmi senza rischiare di sfracellarmi a terra. Per impararlo devo provare per gradi con i piedi per terra (nella fattispecie “piedi anche in aria”) e senza il manuale sottobraccio. La vita s’impara dalla vita, i libri sono solo uno spunto di riflessione, i libri senza la vita sono “aria fritta”. S’impara per esperienza, spero che lo insegnino anche a psicologia, e se non lo insegnano non lo insegnano per interesse privato. Non ricordo che da bambino abbia mai letto un libro di lingua italiana e neppure un libro: “Come imparare a camminare”. Eppure ho imparato a camminare benissimo, senza libri!
”Chissà perché esiste questa dannata casualità che ci fa conoscere persone che magari rispondono anche ai nostri richiami segreti e poi... spariscono così nel nulla”.
Non c’è alcuna casualità. Solo i morti spariscono. I vivi si rincontrano quando meno te l’aspetti. E anche se non si dovessero più rincontrare perché sono “emigrati in Australia”, come la mia ex, non c’è nessuna casualità. Una/o si rincontra, un altro/a non si rincontra. E la vita va avanti con quelli/e che si rincontrano. Spesso più “idonei” di quelli/e che non si sono rincontrati. Quello/a che non hai rincontrato potrebbe essere un regalo della provvidenza che non te lo ha fatto rincontrare per evitarti grandi problemi che non potevi neppure ipotizzare perché tu non hai i poteri di vedere il futuro che ti avrebbe aspettato. Magari matrimonio con figli seguito da divorzio senza alimenti perché disoccupato. Che ne sai?
”siamo + bravi a stimare gli eventi nella loro frequenza piuttosto che nella loro probabilità”
Se parliamo di eventi umani è certo che la frequenza sia una stima più veritiera della probabilità statistica. L’evento umano è influenzato dal tuo modo di essere e di agire e non dalla probabilità statistica. Se tu scappi sempre da quello che ti piace non significa che se ti piace uno hai più probabilità di non sedurlo. Dipende dal tuo comportamento del quale valuti la frequenza dei tuoi accadimenti non la probabilità statistica, che non esiste.
”non basta credere ad una relazione casuale tra le cose”. Non basta a che fine?
Se parliamo di seduzione e relazioni umane le variabili sono così tante e nascoste che potremmo perfino considerarle casuali. Spesso le cose avvengono “da copione” ma a volte non ci si capisce “una mazza”. Allora invece di lambicarci il cervello per scoprire un’eventuale relazione “non casuale” fra le cose, è più funzionale per l’analisi costo/beneficio considerare che ci sia una relazione casuale, che sia un caso, e passare ad altro.
Tutto è utile ed opportuno se migliora la qualità della vita, altrimenti sono solo elucubrazioni mentali fini a se stesse.
Se lo rincontri è bene ma se non lo rincontri potrebbe essere meglio.
Forse non è il momento. Tu non sai cosa ti proporrà il futuro.
Buona seduzione psicologica!
Carlo consiglia la Newsletter TOP SECRET sulla seduzione.
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(Martedì 14 Febbraio 2012)
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