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Carlo risponde agli abbonati

Le ragazze di Tirana

Bellezza livello italiano. Seduzione dopo sdoganamento



da: [--].luciano@virgilio.it
a: carlo@seduction.net
data: 17 gennaio 2013 18:38
oggetto: FATTI UNA RISATA
: Importante principalmente a causa delle parole contenute nel messaggio.

Ciao grande Carlo,
prima di scriverti alcune lettere per farti valutare se posso diventare GS, volevo farti fare una risata. E così mi trovo a scriverti questa mia vicissitudine che naturalmente non si presta ad essere pubblicata. Mi fa piacere però condividerla con te. Mi garba. Per usare un mio termine.

Tutto è iniziato quando l’altro giorno ho visto sul piazzale un cliente di mio padre. Ma andiamo con ordine. Mio padre appunto assunse ormai molti anni addietro un operaio albanese, facendo a mio avviso anche un’opera di bene. Il fatto è che stando a contatto parlavamo spesso non dico di seduzione, visto che non ci capiva molto, ma comunque cercavo di farmi spiegare quello che poteva dirmi nei riguardi delle donne del suo paese. Dopo svariati anni possiamo dire di essere poi diventati amici. Non è lui però che mi ha parlato in modo convincete dell’Albania. Fu appunto un altro ragazzo, quel cliente che ti dicevo prima che ho rivisto sul piazzale qualche giorno fa e che mi ha fatto venire voglia di scriverti.
Lui capì che io ero molto interessato all’universo femminile in generale, ed accadde infatti che una volta a pranzo, mi parlò delle gnocche albanesi. I lavori infatti potevano durare anche qualche giorno, e visto che mio padre si reputa solo un uomo del fare pratico, capita talvolta che mandi me a interloquire a pranzo o a cena con i clienti, visto che secondo lui io sono più bravo a chiacchierare. Fatto sta che questo cliente secondo me ci teneva a dimostrarmi che il suo paese, o meglio i suoi abitanti non erano solo quelli che assurgevano alle cronache solo per fatti di delinquenza in Italia ad esempio. E così non faceva altro che invitarmi a Tirana. Questa cantilena durò per molto tempo per tutte le volte che arrivava, io all’inizio non gli davo importanza, pensando che fosse semplicemente una bufala. Poi dopo alcuni anni, quando era là anche il dipendente di mio padre, un giorno mi decisi e andai.

Atterro all’aeroporto e subito mi viene incontro una poliziotta non male, anche abbastanza alta e slanciata, che mi interroga in inglese. Poco dopo vedo il cliente con un suo amico che mi sorride. La poliziotta me l’avevano spedita loro, visto che il suo amico appunto era un poliziotto anche lui in borghese nell’aeroporto.
I due mi portano all’hotel che avevano preso per me nei pressi di Tirana. Durante questo mio primo girono, sono stato con questo cliente a mangiare nel ristorante di un suo parente. Non si facevano grandi giri, ma comunque per la città mi sembrava di avvistare qualcosa di interessante ogni tanto.

Il giorno seguente mi portava con sé un po’ ovunque. La questione però è che praticamente andavamo a spasso per lavoro, visto che anche lui ha un’azienda, e quindi gran parte della giornata la passavo in ambienti lavorativi, dove però di gnocca non ve ne era traccia. Potevo solo scorgere ogni tanto qualcosa durante gli spostamenti. Io però tutte le volte che potevo, ovvero quando ci fermavamo nei bar o nei ristoranti, con molta intraprendenza cercavo l’approccio, anche se mi sembrava di essere molto fuori luogo, ma volevo giocarmi il tutto per tutto. Inutile nasconderti grande Carlo che il campo era ostico, perché la maggioranza non parlava inglese, talvolta l’Italiano era conosciuto, comunque l’ambiente non era favorevole, non solo per la lingua, talvolta si poteva anche comunicare, ma percepivo una differenza culturale su questo tema del “conoscersi” . Io prima comunque chiedevo consiglio al mio cliente quando vedevo qualcosa di interessante, che sarei poi andato ad espormi, e lui sorrideva sempre o comunque era favorevole. Secondo me lo faceva anche divertire vedermi all’azione. Mentre lui mi aspettava seduto, sono riuscito a conoscere alcune ragazze, arrivo su di un gruppetto e finalmente, dopo molte espressioni di stupore, vedo i primi sorrisi. Erano infatti delle ragazze universitarie che aspettavano altre loro amiche. Mi trovavo nei pressi della piazza centrale. Da qui ebbi l’illuminazione che secondo me avrei dovuto frequentare la zona universitaria, anche se sapevo che nel mio programma non c’era e che nessuno mi ci avrebbe portato.

Verso fine serata andiamo con altri suoi parenti più o meno della mia età in una specie di grande bar con una fontana di fronte. Effettivamente sedute ai tavolini vi erano diverse gnocche, alcune anche discrete. Anche lì io tentai l’approccio, girovagando tra i tavoli e cercando l’occasione giusta. La sinfonia però era sempre la stessa, nonostante che creavo sguardi interessati o meglio incuriositi dalle mie azioni e dai miei dialoghi. Il mio cliente continuava a sorridere, quei due ragazzi, poi una volta che ero tornato al tavolo, tentavano di spiegarmi che qui non era usanza agire come agivo io, ma io francamente me ne infischiavo, anche perché in un certo senso l’avevo già capito, solo che ero in ballo e volevo ballare.

Sul finire della serata, il cliente di mio padre se ne va a letto, visto che ha famiglia. Mi lascia però in compagnia dei suoi due parenti diciamo miei coetanei, con in proposito di farmi fare qualche giro. E infatti iniziamo a girare. Mi ricordo che da primo mi portano in un luogo che a prima vista sembrava un normale bar, ma poi si verificò essere una specie di bordello. In due posti così mi portarono per l’esattezza. Ma io preferì solo bere un succo di frutta. Parlai però con una ragazza, praticamente l’unica che c’era in un locale, visto che ero curioso. Parlava in Italiano e mi raccontò degli italiani che andavano lì naturalmente. Ma a regola non per turismo. Allora capì che in zona c’erano alcune aziende di proprietà di italiani, i quali con la scusa di andare a controllare l’azienda in Albania andavano a puttane. Io comunque, dopo due locali così, che non è che fossero brutti di per sé, ma non c’era praticamente nessuno dentro e poi li aborro a prescindere, mi spazientisco e dico in modo convinto alle mie due guide, di smetterla di portarmi in questi night travestiti da bar. Finalmente capiscono l’antifona. Allora mi portano nel posto dei giovani di Tirana. Loro lo chiamano, traducendolo in Italiano, il blocco, che praticamente non è che un isolato della città. Mi ricordo infatti che finalmente entriamo in una specie di bar o di pub. Non era frequentatissimo. La fauna era mista, diciamo divisa a metà. Vi era però un tavolo più interessante con tipo cinque gnocchine. Il fatto è che anche lì non vedevi situazioni di conoscenza, nessuno che facesse una mossa fuori dal coro. Io naturalmente ho fatto quello che potevo. La mia sintesi è stata che per quelle ragazze era molto più naturale stare già con chi si conosce, che non conoscere qualcun altro. Però almeno ho visto qualche locale che sicuramente avrebbe fatto di più al caso mio, come poi ad esempio il cosiddetto skytower.

Siamo così arrivati al terzo giorno, adesso grande Carlo ti devo fare una digressione.
In una delle numerose volte che mi sono visto con il cliente per lavoro, ve ne fu una durante la quale egli venne in compagnia di un altro uomo. Mi fece così conoscere il più importante giornalista albanese, tale Alfonso Guraci, (te lo scrivo come si pronuncia in Italiano) giornalista fin da piccolo e fin dai tempi del regime quindi. Non era il tipico albanese, si vedeva che era una specie di personaggio. Mi raccontò molte vicende, e dei suoi numerosi rapporti con gli italiani, come quando molti anni fa fece da Cicerone a Piero Angela. Io invece feci il Cicerone a lui e ne fu entusiasta. Non aveva mai visto il centro storico di Pistoia, e così ce lo portai.

Ora perché ti dico questo grande Carlo, perché durante questo terzo girono a Tirana, ero stato invitato anche al matrimonio di suo figlio. Fu un’occasione interessante per me per vedere qualcosa di folcloristico. Ma non fu esattamente così, infatti anche l’operaio di mio padre mi confermò che cose più particolari vengono fatte in altre zone, più a nord, da dove veniva lui, o più a sud o comunque nell’entroterra. Quello era un matrimonio più di alta borghesia. Infatti per quello che vedevo io mi sembrava per così dire un matrimonio all’Italiana. Non c’erano neanche le gnocche che facevano il balletto con il fazzoletto. Eravamo in un grande salone d’albergo, molte persone, mangiare e bere a sfare. C’era la band, che faceva musica dal vivo, ma avessero mai suonato qualcosa di albanese. Tutta roba internazionale. Poco male, perché anche lì grande Carlo non è che mi interessassero gli addobbi matrimoniali, come bene ti immaginerai, cercavo bensì tra gli invitati, qualche “invitata” interessante. Ora la cosa positiva era che ogni tanto si smetteva di mangiare e si ballava. Effettivamente vedevo qualcosa durante questi balli. Riesco con due chiacchiere e con la complicità di Alfonso a relazionarmi con una ragazza, e così quando la musica c’è, balliamo anche sempre insieme. Parlavamo in inglese e devo dire che era anche simpatica. Finalmente iniziavo a divertirmi un po’. Arriva però la fine del banchetto, io cerco in tutte le maniere di farmi dare un contatto, perfino solo l’email, ma ella non volle.

Il giorno seguente fu quello del mio rientro a casa. Certo mi ero fatto una certa idea, ma il bello arriva dopo. Infatti dopo circa una settimana credo, mentre stavo caricando un camion, ai tempi infatti lavoravo solo in azienda senza studiare, mi squilla il telefono cellulare. Era il mitico Alfonso che mi dice: “Luciano, questo è il numero della tua ragazza”. E me lo da. Non solo. Dopo circa un’altra settimana cominciano ad arrivarmi degli squilli. Ma non era lei. Era un’altra ragazza, una conoscente di un parente del mio cliente. Un parente infatti, che mi aveva visto diverse volte in azione volle fare questo gesto.

Ora il discorso è che in fin dei conti, per come avevo lottato, tipo gladiatore in un campo molto ostico, due contatti me li sarei meritati, nonostante il fatto che potevo dedicare alla mia passione preferita solo poco tempo durante l’arco di una manciata di giorni. Ma non finisce qui.

Facendo un resoconto ho certo visto molte gnocche in città, ma la proporzione dei costi con i benefici è abbastanza sballata. In fin dei conti io ci sono andato per motivi anche di lavoro e ho cercato il più possibile di unire l’utile con il dilettevole, per usare una terminologia abusata un po’ da tutti. Posso dire di essere stato anche bene, sono stato trattato da re, non mi è mancato nulla, mettere mano al mio portafoglio costituiva reato, e così via. Va distinto però che la seduzione non sono le gnocche. Di gnocche belle infatti ce ne sono, ma di seduzione non molta. Poi non bisogna dire bischerate. Nel senso che sicuramente le albanesi non sono le più belle dei Balcani. Non le puoi certo paragonare con le cugine serbe o croate. Però secondo me, molte delle gnocche albanesi che ho visto io a Tirana, se la possono giocare con molte gnocche italiane in Italia, questo si. Può essere credibile paragonarle con le nostre connazionali, almeno a livello estetico. Ma c’è troppo controllo sociale. (Ecco mi è venuta ora la terminologia che usi te grande Carlo).

Sai se tu vai a Malta o a Cipro, ma anche in molti altri posti, ovvero dove vanno molti pappagalli depressi, non trovi questo ambiente, bensì l’incontrario. Ma se ti reputi un angelo non puoi andare all’inferno. E così va a finire che anche a Tirana, anche se non sei un pappagallo, ma con l’ambiente che c’è, fai un po’ la figura di quello che non ha mai visto “un pelo di fica” in tutta la sua vita. (A meno che non fosse rasata).

A proposito di pappagalli. Dopo Murmansk e la Groenlandia sarebbe stato, grande Carlo, da spedire i pappagalli in Albania, ma non me la sento di mettere in giro questa voce. Sai i pappagalli italiani sono talmente suonati che ci crederebbero. Il rischio però per loro è veramente certo di finire in un giro di schiaffi tanto da diventare pappagalli spennati e poi allo spiedo.

Se ci ripenso bene io potevo fare più o meno quello che volevo, perché avevo le conoscenze. Ma dico non ho visto mai un turista e nessuno mai che faceva quello che facevo io. In fin dei conti ero stato sdoganato.

A proposito dello sdoganamento. Ti stavo dicendo che alla fine del mio viaggio, non quando ero là, bensì in Italia, mi sono ritrovato “magicamente” con due contatti. Sono apparsi grazie ad Alfonso ed al fratello del mio cliente. Secondo me infatti ero ormai diventato famoso in tutta l’Albania e mi avevano dato campo libero. Lo sai come è andata a finire? Che con la seconda ragazza ho comunicato un po’ ma poi l’ho lasciata per i fatti suoi. Con l’altra, quella del matrimonio, secondo me Carlo ti immagini cosa ho fatto. Ma qui arriva la mia domanda. Non l’ho chiamata! Davvero, non me la sono sentita. Io credo Carlo che noi non siamo masochisti. Forse è difficile comprenderlo per i comuni mortali. Quanti ne avrebbero per così dire approfittato. Ma non io. Infatti non ce la feci. Fu spontaneo.

Adesso, dopo molto tempo, (cazzo Carlo, ho riguardato il passaporto era il 2005, come passa il tempo) mi rendo conto delle mie azioni. Corrispondono al fatto che già ero seduttore dentro e che rifiutavo inconsciamente quello che non derivava dalla mia seduzione attiva. Ma davvero Carlo, dimmi cosa ne pensi di questa mia reazione. Mi farebbe davvero piacere.

Ora tutte le volte che questo cliente torna mi invita ancora in Albania, però stavolta alla sua casa al mare, per farmi vedere a suo dire molte gnocche in bikini. E mi dice che ho visto come le belle gnocche albanesi sono là, mica quelle che si vedono in Italia. Su questo magari ha ragione. Però la scorsa estate, oltre che studiarmi la TOP SECRET, ho preferito recarmi verso altri “lidi” che poi magari ti racconterò grande Carlo. Se devo andare in un posto ed occorre lo sdoganamento, allora è quasi la stessa cosa che cercare di conoscere una gnocca borghese in Italia. A me garba farcela con le mie forze!

Ti ho voluto raccontare questa vicenda che c’entra poco con la seduzione per farti fare una bella risata, anche perché ti ho sentito ancora un po’ travagliato in questo periodo. Però ti ringrazio, perché grazie a te, per il fatto di volerti tirare su il morale, mi hai fatto ricordare ancora una volta del leone che sono e di questo mio piccolo viaggio che avevo rimosso. Presto ti scriverò ancora. Stammi bene grande!


Il maestro risponde

Caro Luciano,
il tuo report è interessante e contrariamente alla tua opinione è in linea editoriale. Se non ricordo male conferma anche le impressioni che mi ha raccontato il nostro GS IstantKarma che è stato a Tirana per una riunione internazionale di lavoro. Inoltre non credo che potremo fare lo scherzo ai pappagalli come per Murmansk e la Groenlandia. Il paese è vicino ed è ben noto e non ci cascherebbero. E per ultimo, ti pubblico perché oggi non ho tempo di rispondere alle domande d’abbonamento quindi il tuo report mi casca a pennello.

Mi limito a qualche commento.

1) Rifiutando le ragazze alle quali eri stato “raccomandato” hai dimostrato di essere pronto per diventare un GS. Nessun comune mortale le avrebbe rifiutate. Avrebbero zerbinato dietro, e davanti.

2) Tirana si conferma una città dove occorre essere introdotti e raccomandati. La mentalità è “all’antica”, ci si sposa giovani, la seduzione è “a scopo sistemazione”, quindi non è seduzione.

3) L’essere sdoganati non è in tutti casi “immorale” per un Grande Seduttore. Lo sdoganamento per raccomandazione di famiglia non è da seduttore, infatti io l’ho sempre e categoricamente rifiutato. Troppo facile… Lo sdoganamento che ti sei conquistato da solo, con le tue qualità, è da Grande Seduttore. I paesi dove è necessario essere sdoganati sono i paesi migliori perché filtrano i pappagalli.

4) Quello che ti hanno detto i tuoi contatti di lavoro sulla bellezza delle ragazze albanesi al mare lo avevamo già confermato. Un fedele lettore ci aveva riferito in proposito.

5) A parità di difficoltà della seduzione, e a parità di bellezza, è molto meglio sedurre un’italiana doc che una qualsiasi straniera.

6) Tirana è sconsigliabile alle ragazze italiane. Anche questa è una ragione per la quale devo pubblicare, in difesa delle nostre connazionali che progettano di studiare medicina a Tirana a causa del numero chiuso che che vige in Italia. Un’amica della figlia di mio fratello studiava medicina a Tirana. Ha abbandonato prima della fine del primo anno. Troppo pericolosa per una ragazza italiana. Io non conosco la ragazza in questione ma trattasi probabilmente di bella gnocca.

Ti aspetto fra i GS. Sei nel target dei GS.

Buona seduzione internazionale
Carlo



Carlo consiglia la Newsletter TOP SECRET sulla seduzione. Chi, come, dove e quando sedurre: tutto quello che bisogna sapere, e che nessun altro al mondo vi può dire.



(Martedì 22 Gennaio 2013)


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