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Documentario

Fratelli d'Italia, l'Italia è finita

Espatrio o Rivoluzione. Ognuno scelga la strada migliore



Faremo… un nuovo sistema per continuare a incularvi


Oggi le domande d’abbonamento possono aspettare.
Ieri sera un nostro fedele lettore mi ha segnalato questo documentario del giornalista Bill Emmott ex direttore del The Economist sulla mala Italia.
Fra i GS ci sono due scuole di pensiero, alcuni sono dell’opinione che non dovremmo mai parlare di argomenti non prettamente inerenti alla seduzione ed altri invece pensano che se ne debba parlare quando tali argomenti possano influenzare la seduzione seppur indirettamente.

Non ci sono dubbi che la seduzione sia influenzata dall’ambiente, cioè dalla società, dalla cultura, dalla religione, dagli usi e costumi. Io credo che in un periodo di possibile cambiamento della società italiana (l’ultima speranza), e mentre negli ultimi dieci anni quasi un milione di laureati sono stati costretti ad espatriare dal Brutto paese, perché nel Brutto Paese sopravvivi solo se sei un criminale o un politico o un suo parente (che all’estero sono sinonimi di criminale), io credo si debba parlare delle ipotesi future del nostro paese, affinché ognuno possa decidere se espatriare o restare per combattere.

Parlavo di declino già dai tempi di Craxi, quando gli italiani si sentivano i più ricchi e i più fighi del mondo e nessuno vedeva il baratro che si avvicinava sempre di più. Era il tempo degli smargiassi e degli spacconi che andavano all’estero a sedurre “facendo l’americano”.

I politici parlavano in tv del Pil in crescita mentre io mi domandavo cosa avrebbero detto quando saremmo entrati nel segno meno. Alcuni articoli li trovate ancora nei primi numeri di Seduction.net. Io non lo chiamavo “declino” ma la chiamavo “la decadenza dell’Italia”. In questo caso non mi hanno copiato il termine ma come al solito sono arrivati a capire la situazione vent’anni dopo, che coincide stranamente con il tempo medio dopo il quale anche gli “scienziati” arrivano alle nostre scoperte. E’ provato dai fatti che siamo vent’anni avanti!

Questo documentario è stato trasmesso da La7 ma la proiezione al MAXXI di Roma è stata censurata della presidente Giovanna Melandri.
E’ un documentario che seppur “politically correct” fa paura alla casta che ci ha governato da ancor prima che io nascessi, e non sono mica nato ieri! Io ci sarei andato giù molto più pesante ma capisco che chi produce un documentario deve fare audience per rientrare dei costi e non può dire tutta la verità.

Noto con dispiacere che anche il casaeccio Santoro è stato addomesticato da Berlusconi e invita in tv “le donne di Berlusconi”, difendendole, che noi sappiamo per quali “meriti” sono diventate parlamentari o ministre della Repubblica degli Spaghetti. Gli italiani dimenticano e i politici lo sanno bene.

Una voce più libera si può ascoltare solo dalle tv straniere. Le tv casarecce sono tutte a difesa della casta, bla bla bla, per manipolare e distrarre il popolino dal problema reale, che è solo uno: il problema sono i politici della casta con la faccia da culo e la gnocca spanata che vanno ancora in tv a dire “faremo”, mentre pensano “faremo… un nuovo sistema per continuare a fregarvi”.

L’espatrio è doloroso per tutti coloro che lo hanno provato. L’integrazione sociale è difficile quasi ovunque, eccetto alcuni paesi dei quali parleremo in area riservata.
L’espatrio ti fa crescere e ti apre gli orizzonti. Chi ha vissuto solamente in un paese ha orizzonti più limitati.
Rientrare nel proprio paese dopo aver allargato i propri orizzonti sarebbe la scelta ideale. Ma nessuno che abbia orizzonti allargati può accettare di rientrare in un paese che premia il delinquente e taglia le gambe alla meritocrazia, tranne che non sia per “meriti di gnocca”.

Nelle nostre condizioni disastrose, ed aggiungendo il “fondamentale dell’economia” dell’esilio obbligato per l’intelligentia del paese, io profeta di sventure non vedo alcuna possibilità di ripresa futura. Vedo la possibilità di una decadenza meno vertiginosa, nulla di meglio.

Ora anche il Comandante Beppe Grillo ha i suoi problemi che potrebbero fare svanire nel nulla i progetti di rivoluzione non armata. I traditori e gli infiltrati s’infilano in qualsiasi movimento rivoluzionario. Ogni rivoluzione ha bisogno di un Comandante che decida la linea di battaglia. Il Comandante può anche sbagliare ma se ne prende tutta responsabilità. Non è il momento dei bla bla bla pseudodemocratici. In tempi di rivoluzione i traditori vanno “fucilati” sul posto. Dopo la rivoluzione si può stabilire un sistema più democratico ma che si sbarazzi sempre in temo reale di tutti i controrivoluzionari. Questo non è un discorso di sinistra né di destra, è un discorso di rivoluzione popolare.

In questo momento non posso che consigliare un doloroso espatrio a tutti coloro che possono scappare. L’espatrio felice può anche starci ma ogni espatrio è di propria natura infelice. Oggi l’espatrio è una necessità per la sopravvivenza l’evoluzione della parte superiore della nostra specie italica.

Concludo la mia introduzione al documentario di Bill Emmott evidenziando alcune dichiarazioni di Sergio Marchionne:
“Gli italiani sono molto bravi. Siamo capaci di vedere cose che nessun altro riesce a vedere. E questa è un’abilità unica”. E poi: “La prima esperienza dopo aver lasciato l’Italia è molto dolorosa perché si deve venire accettati dagli altri, vivere in una cultura diversa, con usi e costumi diversi. Chiunque sia espatriato ha affrontato questo processo. Non sarei in grado di fare quello che faccio, se non lo fossi stato”.
Vittorio Colao, AD di Vodafone, aggiunge: ”Il problema in sé non è la fuga dei cervelli. E’ molto positivo avere scienziati e ricercatori che vanno ad imparare in giro per il mondo. Il problema è che poi non tornano indietro.”

Ora guardate il documentario, che vi aiuti nella decisione se sia meglio espatriare o restare a combattendo. La seduzione avviene sempre sul territorio, secondo le regole del territorio. "Paese che vai seduzione che trovi".

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(Lunedì 18 Marzo 2013)


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