Carlo risponde ai lettori
Le americane a Roma
Come e dove si rimorchiano
da: andrea.[--]@hotmail.com>
a: "carlo@seduction.net"
data: 19 febbraio 2015 22:18
oggetto: studentesse americane a Roma
proveniente da: hotmail.com
: Importante principalmente a causa delle parole contenute nel messaggio.
Caro Carlo,
sono Andrea, 3(-)enne, e per lavoro rimarrò a Roma fino a (---).
Da due mesi ho preso alloggio a Trastevere, e mi sono accorto che il supermercato sottocasa pullula di ragazze americane, studentesse della vicina Università. L’80 – 90% le ritengo sotto la sufficienza, ma a volte capita di vedere fanciulle per me molto attraenti. Pensando che il supermercato fosse un luogo idoneo per l’approccio, ho tentato due rimorchi, iniziando chiedendo sempre informazioni sui prodotti esposti… un’altra volta mi sono seduto al tavolino di un bar del centro vicino a quello di una bionda, anch’essa studentessa americana, e anche lì ho chiesto qualcosa sul cellulare che maneggiava. In tutti e tre i casi non avevo ricevuto nessun semaforo verde, queste tipe sembrano andare con i paraocchi, ma sentivo di avere una forte motivazione.
Beh, la conversazione è stata penosa: facevo delle domande sul più e sul meno, e cercavo di introdurre qualche piccola battuta per farle sorridere, ma si mantenevano sulle loro, e capivo che non avevano alcun piacere a continuare. Scemato il mio interesse, ho salutato senza chiedere nessun contatto.
Hai qualche consiglio da darmi per sbloccare queste situazioni? Senza il famoso semaforo verde è meglio non azzardare nulla? Non penso che il look sia cosi importante per questo target, abituate allo stile trasandato dei loro coetanei.
Purtroppo non ho nessun aggancio sul posto, che a Roma sembra essere una condizione necessaria non solo per i gruppi di italiani come tu dici, ma a quanto pare anche per gli stranieri stanziali. Per gli orari di lavoro il supermercato è l’unico luogo in cui riesco a andare con frequenza. Non amo la vita notturna, né riesco a fare il pappagallo, anche se per la legge dei grandi numeri magari otterrei più successo.
A parte ciò, vorrei farti i complimenti per il sito (lo leggo in chiaro dal ---), e per lo stile schietto e pratico dei tuoi articoli.
Andrea
P.S. Ti chiedo di censurare le parti tra parentesi.
Il maestro risponde
Certo Andrea, Trastevere è il quartiere delle americane, non solo quelle della John Cabot University. Le trovi al baretto all’inizio della via della Lungara e anche sulla via che costeggia a destra la piazza Trilussa (guardando la scalinata). Dopo una cinquantina di metri c’è un caffè con i tavolini fuori dove la mattina le studentesse della John Cabot si siedono e studiano al pc. Se nei giorni infrasettimanali sei impegnato puoi provare nei fine settimana. La sera le trovi al Drunken Ship a piazza Campo de’ Fiori. Li si ubriacano tutte e si cazzeggia meglio. Se lo frequenti abitualmente le conosci tutte ma la maggioranza sono cesse.
Le americane di Roma al 90% sono brutte, quel 10% di carine sono bombardate, sia dagli americani che dagli stranieri come pure dai romani affamati di gnocca, che ancora credono che le americane la diano a tutti! Le americane sanno come funziona già prima di arrivare a Roma. Poi ci sono le americane turiste di lusso che trovi negli hotel a 5 stelle (nel bar per conoscerle), di solito nella zona di via Veneto dove vorrebbero provate la dolce vita! Ci sono anche gli specialisti del rimorchio in hotel.
Il target dell’americana carina di Trastevere non la rimorchi “attaccando bottone” che prima di te ci hanno provato in cento e ti considerano il solito rompi palle: “uffa”.
L’attaccare bottone senza un semaforo verde per le americane è da sfigato. L’americana di solito ti lancia un sorriso “social” quando c’è l’occasione o quando è ispirata. Se rispondi devi essere molto cool, non fare l’attacca bottone. Mi pare di capire tu ti cimenti a fare l’attacca bottone. Con l’americana di Trastevere devi fare Hey… uahoo… what’s up, e poi sparare cazzaronate social, leggero, non da attacca bottone. Devi essere divertente, un po’ cazzone. Questo è il metodo per rimorchiare l’americana di Trastevere.
Al supermercato non funziona con le americane, ci hanno già provato tutti qui a Roma, lei ti crederebbe il solito furbetto falsetto. Il supermercato a Roma funziona meglio con le romane. Il rimorchio delle straniere al supermercato è ormai bruciato, l’hanno già provato in tanti e ci sono anche quelli che fanno finta di fare la spesa! La seduzione cambia continuamente e più ci provano prima si brucia. Con le americane funziona in Usa quando vanno con il carrello della spesa al parcheggio sul piazzale, ma per rimorchiarle devi avere qualcosa di speciale: o la Bentley o la Ferrari, o il fisicaccio, o essere super cool, o essere italiano!
Hai ragione che Roma è una città socialmente difficile se non hai contatti o se non sei conosciuto. Se non ami la vita notturna di Trastevere con il cazzeggio “all’americana” per te la vedo molto difficile.
Ti consiglio di trovarti un socio, una spalla per il rimorchio. Il rimorchio delle straniere fatto in due a Roma funziona meglio. Con le romanizzate devi piacere ed essere visto e rivisto. Se giri da solo vieni subito classificato come un pappagallo.
Gira con una spalla e fai il “cazzone americano”, come li chiama una mia bella amica ventenne pugliese, alla quale gli americani sono molto simpatici!
da: andrea.[--]@hotmail.com>
a: Carlo della Torre
data: 21 febbraio 2015 10:41
oggetto: RE: studentesse americane a Roma
proveniente da: hotmail.com
: Importante principalmente perché è stato inviato direttamente a te.
Ti ringrazio Carlo per la risposta.
Cercherò di seguire il tuo consiglio: in effetti in due potrebbe essere più semplice, considerando che queste ragazze carine spesso girano con una o due amiche cesse. Inoltre cercherò di fare scouting anche nei musei, ho visto che in questo periodo di bassa stagione sono poco affollati e possono riservare qualche "perla", ma il problema rimane il semaforo verde...
Rinnovo i miei complimenti, leggere i tuoi articoli mi ha aperto una nuova visione del mondo della seduzione.
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(Venerdì 20 Febbraio 2015)
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