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"Matrimonio non s'ha da fare, né domani, né mai". Don Abbondio

Il matrimonio

In Italia "Sposarsi equivale a impiccarsi"




Il Bruttopaese è il paese con più fregature al mondo. Ti fregano le banche, le assicurazioni, i gestori dei servizi, i politici, lo STATO CRIMINALE. I cittadini s’ingegnano ogni giorno per difendersi dallo STATO CRIMINALE, chi non riesce a difendersi vende tutto e scappa all’estero. Ma c’è un fatto dal quale l’uomo non si può facilmente difendere: il matrimonio. Le italiane sono state addestrate per mettere il maschio sul lastrico, le leggi italiane sono studiate per buttarlo nella mondezza.
Grande inchiesta di Panorama sulla più grande fregatura del Bruttopaese: il matrimonio.
Ho selezionato i punti salienti di questa inchiesta. Chi vuole leggerla in versione integrale può comprare il numero in edicola perché non è stata pubblicata sul sito internet.

(Questa non è una pubblicità pagata da Panorama. E' la segnalazione di un inchiesta che riguarda tutti i sedutori. In corsivo le frasi di Panorama riportate integralmente).


Alcuni matrimonialisti le chiamano le “assopigliatutto”… per parecchi ex mariti “l’auto è diventata la nuova casa”: così dice Tiziana Franchi (presidente Associazione padri separati) certa che “se non si sentissero così tutelate dai tribunali, le donne spingerebbero meno per la separazione, visto che il 70 per cento delle iniziative parte da loro”. L’università Cattolica segnala che un terzo dei padri separati, pagato l’assegno di mantenimento… può contare su un reddito residuo dai 300 ai 700 euro. Il 17% deve accontentarsi di una cifra dai 100 ai 300 euro. Ma c’è un 15% cui restano in tasca meno di 100 euro al mese.


Bando alle ciance, questi sono dati statistici che mostrano una situazione drammatica. La maggioranza dei padri separati vive peggio di un clochard perché ha vergogna di chiedere l’elemosina! E l’uomo separato soffre la fame: numero crescente di separati e divorziati in fila davanti alle mense dei poveri, o in lista per avere un alloggio temporaneo dal Comune e io aggiungo che l’alloggio non avranno mai perché a Roma il sindaco Marino il Cretino (eletto dagli zingari controllati dalle famiglie criminali) ha deciso che le case popolari devono essere date in priorità agli zingari: “Lo ha detto l'assessore al Sociale di Roma Francesca Danese. Tra i criteri per l'accesso alle case Ater, ricorda, ci sono: «il reddito. Se leggete bene capite dove sta il trucco e la fregatura: il reddito degli zingari è zero perché il reddito da attività criminali non risulta, i familiari a carico sono tanti perché gli zingari fanno dieci figli. Così vanno ai primi posti in graduatoria e prendono le case popolari mentre i padri separati dormono in macchina (se la hanno e se non gli mettono le ganasce fiscali) oppure sotto i ponti. This is Italy!


E volete sapere l’ultima che i giornali non scrivono e che noi sappiamo da fontI informate? Il progetto di Marino il Cretino è di mettere gli zingari al centro di Roma! Gli zingari avranno le case popolari che Marino il Cretino costruirà nel quartiere Flaminio dove ci sono i quartieri generali della Polizia di Stato che saranno smantellati. Gli zingari saranno i primi in graduatoria e avranno assegnate le case popolari, cacciando via la Polizia.
E già gli zingari esultano sulle macchine della Polizia di Stato!
Mentre tutto ciò accade nel paese di merda, i padri separati vengono gettati nella monnezza, ma saranno raccolti dai rom, sperando che sappiano differenziarli!

L’affidamento condiviso è un’altra fregatura delle leggi di merda del paese di merda perché, come dichiara a Panorama il presidente dell’Associazione avvocati matrimonialisti italiani, Gian Ettore Gassani, “Il 92% delle madri protagoniste dell’affido condiviso sono “collocatarie” quindi in realtà tengono i figli con se. Esattamente come l’appartamento… chi ottiene i figli ha anche la casa e gli assegni di mantenimento, e non ha neanche l’obbligo di rendicontare le spese… Un impiegato che si separa è un uomo morto… oggi un padre può essere anche un premio Nobel, ma difficilmente i giudici lo riterranno in grado di badare ai figli da genitore collocatario”… il più delle volte perde la casa in cui vivono mamma e figli, continuando a pagare in proporzione tasse e spese, e in più deve mantenerli e trovarsi anche un appartamento in affitto….
Abbiamo leggi vecchie da dopoguerra, quando le donne erano sottomesse, oggi in Italia le donne comandano, ma sono tutelate più dei tempi del dopoguerra mentre il maschio è diventato sesso debole e sfruttato. E ora di finirla di dire menzogne, qui ci sono fatti e statistiche.
Marcello Adriano Mazzola, responsabile dell’ufficio legale dell’Adiantum, che raggruppa le associazioni nazionali per la tutela dei minori: “In Olanda, Svezia e Danimarca una coppia che si separa vende la casa comune per acquistarne due, frequentate dai figli equamente. Qui invece i giudici sono fermi alla divisione dei ruoli da anni Sessanta: la donna appare quasi sempre come vittima, l’uomo colpevole
E Mazzola svela anche il peggio del peggio e qui si capisce la ragione di alcuni uxoricidi: “le donne che puntano a liberarsi per sempre ricorrono alla pallottola d’argento: l’accusa di abusi sessuali.” Arriva all’86 per cento la quota di denunce di abusi sessuali contro uomini che deriva da una causa di separazione… anche se poi la quasi totalità dei procedimenti (oltre il 92 per cento) viene archiviata.
Nel caso di abusi sessuali inventati (92%) ci vorrebbe una pena detentiva doppia rispetto alla pena per gli abusi sessuali perpetrati. Perché alla donna viene data sempre ragione senza le prove mentre per l’uomo provare che “ella” si è inventata l’abuso è una impresa quasi impossibile. Se il 92% sono riusciti a provare la falsità della accuse, si può ipotizzare che il doppio di questi abusi erano inventati, cioè 184% erano abusi inventati! L’uxoricidio diventa l’unica giustizia possibile.


La giudice Monica Velletti conosce la situazione ma degli uomini non gliene può fregar di meno: “Tanti padri rimasti senza lavoro chiedono la sospensione dell’assegno ma io devo pensare a chi ai figli deve preparare da mangiare”. Ai padri consiglia: “Organizzatevi, fatevi aiutare”. Non ci si può credere! Per la giudice il padre disoccupato deve andare a chiedere l’elemosina e dare tutto alla donna mente lui dorme sul marciapiede, mentre la donna non può muovere le chiappe per andare a lavorare.
Claudio D, 51 anni, bolognese, ci sta provando: ex benestante advisor finanziario, dopo una separazione cruenta condita da una serie d’infondate denunce per inidoneità genitoriale e insistenti richieste di revisione dell’assegno, è costretto a vivere dalla madre. “E attingo ai risparmi di mio padre” confessa con vergogna. Giura che non si risposerà più: “Forse all’estero. In Italia no, equivale a impiccarsi”.

L’avvocato matrimonialista Annamaria Bernardini De Pace dichiara a Panorama: “Un tempo c’erano i matrimoni d’interesse ma oggi ci sono i divorzi d’interesse. Molte donne mi fanno letteralmente paura Esistono centomila sfumature. Bisogna guardarsi dalla Medde, quelle pronte a distruggere i propri figli, così come dalle Veneri imperiali che nascondono una calcolatrice al posto dei genitali… oggi le vere vittime sono loro, i maschi… togliere un figlio anche alla peggiore delle madri è impossibile… ci sono anche quelle che scientificamente mollano il lavoro, o si mettono in nero, per risultare disoccupate e ottenere assegni più alti… il matrimonio somiglia a un contratto in cui una parte è ipergarantita e l’altra si assume l’intero rischio in caso di fallimento… dopo le trasformazioni che ci hanno reso un Paese più civile [opinione personale non condivisa, ndm], le donne sono diventate feroci. Terrorizzano l’uomo creandogli enormi problemi anche sul piano sessuale. L’ansia da prestazione ne è la prova”.

Non c’è nulla da aggiungere. In Italia non vi dovete mai sposare. Mai e poi mai. Meglio impiccarsi!



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(Lunedì 2 Marzo 2015)


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