I libri della seduzione
AMALA COME UN RE
Manuale del Maschio Alfa per l'uomo antico di oggi
Oggi vi proponiamo la recensione di un libro "per maschi" che ci ha inviato il suo giovane autore. Già lo conoscete perché avevamo pubblicato la sua tesi di laurea in Seduzione conseguita alla facoltà di Psicologia 1 dell’Università Sapienza.
Il tipo di seduttore di Daniele Solazzi, in arte Antares, non si discosta dalla sua tesi di laurea, che dimostrava come le differenze di genere fra maschi e femmine determinano la vera seduzione, oltre il femminismo, oltre le mode, oltre il politically correct.
Lettura sconsigliata alle femministe, ai gay, alle lesbiche, alle fidanzatine, ai cornuti e ai politically correct.
Il testo che segue potrebbe urtare la vostra sensibilità
“Regale è il cavaliere che dedica la spada alla dama, il guascone che si gioca i dadi con la Sorte fra duelli e donne, il libertino che ha una donna in ogni porto. Quando tutti sapevano che l’Amore è un’indomabile fiera, un dio arciere, non esistevano quote rosa, esisteva il baciamano.
Il rispetto era sessuato, erotico.
Il Galantuomo è l’amante geloso, ed è l’avventuriero di una notte.
Ѐ Brancaleone e Meo Patacca, è un samurai e un picaro con una taglia sulla testa, è pirata e signore di Iglesiasiana memoria.
In che modo lo è?
Innanzi tutto, segue otto principî, che ora esamineremo uno per uno.”
Così recita l’introduzione ed il retro di copertina di “Amala Come Un Re”, opera prima di Daniele Antares. Lo scrittore romano era già comparso su Seduction.net col suo nome anagrafico, Daniele Solazzi: lo psicologo che scrisse la tesi sui ruoli sessuali e gli ormoni.
Daniele Antares, 30 anni, romano, psicologo ed allenatore marziale, e ovviamente amatore di donne, ha scritto questo libro esaudendo tutte quelle volte che, rapportandosi all’altra metà del Cielo, gli è venuto in mente di dire “Questo dovrei scriverlo in un libro”.
Il libro si snoda quindi fra saggio, aneddotistica personale e qualche poesia (poesie romanesche, perlopiù) qua e là.
Antares parte subito con una premessa: Amala Come Un Re non è un manuale di seduzione propriamente detto, non insegna letteralmente come sedurre le donne, ma lo insegna in senso lato: illustra… come essere uno che piace alle donne. E per piacere alle donne, devi essere innanzi tutto maschio.
Questa è infatti la prima delle leggi enunciate nel libro, che si articola in Otto Nobili Verità, con un autoironico richiamo alle leggi del Buddha.
Le Otto Nobili Verità sono queste, ognuna in un capitolo dedicato:
1- L’Uomo Regale si distingue FRA i maschi e non DAi maschi
Dove si parla della necessità di essere virili e rappresentativi: non della media gaussiana del mondo maschile, bensì l’eccellenza del mondo maschile.
Quando le femministe dicono “il solito maschio”, pensano ad un maschietto mediocre: quando noi amatori diciamo maschio, intendiamo… il Maschio.
Riportiamo qui una citazione dal capitolo:
Ti esorteranno ad essere evoluto; ti diranno che siamo tutti bisessuali e che il futuro è donna. Ma a noi romantici non importa se la nostra natura sia giustificata dell’evoluzione, o se sia un modo d’essere ormai in via d’estinzione.
Non importa se siano più o meno d’accordo la genetica, il Karma o chi per loro.
Noi siamo quelli dell’Energia, e viviamo per Arte.
Quando l’Universo si stanca di stagnare nell’entropia, è noi che chiama.
Se anche il Mondo, nei suoi corsi e ricorsi, andasse nella direzione dell’androginia e dell’entropia, noi saremmo qui a rappresentare in ogni caso il nostro mito.
Il Seme Primario, immortale, il cuore passionale; la spada che punta alla leggenda e feconda la Vita. Siamo pazzi d’amore, pazzi per le donne, per una donna.
Il pensiero della donna ci incendia il sangue, ci ispira di essere migliori, ci esorta alla Gloria. Ѐ un’urgenza che la vista di ogni bella donna ci ricorda, come uno sprone che non dà tregua, come la Vita che ci sfida a conquistare il Mondo per Lei.
2- L’Uomo Regale rispetta i misteri femminili, ma non li riconosce come suoi.
Dove si parla dello scarto inequivocabile fra l’Uomo e i valori femminili: contro la matrizzazione, contro il ciarpame neofemminista o le buddhanate alla moda di una certa spiritualità effeminata. Uomo è uomo, inutile far guerra alle parole: e solo se sei uomo, e non maschiopentito, puoi davvero amare le donne.
Altrimenti puoi solo ammirarle.
Già nell’introduzione, era chiaro il pericolo moderno dell’adesione ai valori femminei:
…una cultura tendenziosa, che fa la morale solo sulle bestialità dell’uomo, e lascia che le donne (quelle che poi però corrono coi lupi) ci ammaestrino su come essere bravi ragazzi.
Una cultura in cui donne emancipate e informate elogiano i loro amici gay, quelli “evoluti”… prima di andare a sposare il marocchino. Insomma, che siano maestrine o selvagge, la cultura consente loro di fare bello e cattivo tempo.
E noi?
Noi… proseguiamo con le Nobili Verità!
3- L’Uomo Regale ha il Senso della Donna
Il vero Amatore gusta la donna, la vive, la gode, sa trattarla.
In questo capitolo si parla di quel senso sottile – appunto il ‘senso della donna’, come lo chiama l’Autore, che distingue il seduttore dallo sfigato. Si parla del Tao, dell’energia maschile e femminile, e del fatto che il maschio si propone come sano amatore fallico, e non c’è nulla di basso in questo. In appendice, si parla anche di vari argomenti di galateo, dal ballo ai fiori alla difesa personale, a paragrafi pittoreschi come dedicare la spada alla dama per i più romantici.
In questo capitolo l’Autore coglie l’occasione per accennare a Metramodis, la pratica meditativa-marziale che ha ideato e che promuove: pratica in cui è forte l’attenzione alle differenza di energie e gestualità fra maschile e femminile.
Riguardo al seduttore di successo:
"Il suo aver successo con le donne non è legato al fatto che nessuna gli dice di no, bensì al fatto che la sua centratura virile è impeccabile.
Nel dubbio, in ogni caso, preferisce adottare un alto profilo: del resto più delle picche, l’onta peggiore è passare come uno che non ha voglia di corteggiare.
Le picche si possono sopportare, ma sapere che un altro ha avuto successo provando, quando avresti potuto farlo tu, è la beffa suprema.
Ricorda sempre la massima: Fa’ quello che invidieresti di saper fare ad un altro.
L’Amatore lo sa."
4- L’Uomo Regale coltiva l’eclettismo del Viveur
Quando ‘aristocratico’ significava soltanto ‘uno che comanda in quanto eccellente’, il Re doveva essere per forza uno che sapeva fare molte cose: il capitolo si apre con una citazione di Filippo Vadi: Principibus Musae Marsque favere solent: le Muse e Marte usano favorire i principi.
Il Re è preparato: sa combattere, sa amare, capisce di cultura, di religione, di arte. Ogni volta che coltivi un interesse, che sia il Karate o gli Scacchi, che sia l’Automobilismo o la Storia, o la Musica per dire, stai arricchendo il tuo essere Uomo: le donne amano gli uomini pieni di interessi. Questo lo sapevano bene sia i Greci, sia i Romani, sia i Rinascimentali, o gli antichi di ogni tradizione.
5- L’Uomo Regale apprende dai maestri del passato
Dove si disserta dell’importanza del Maestro, dell’importanza delle scuole di pensiero sull’amore, degli spiriti guida.
6- L’Uomo Regale cura la propria Ars Amatoria dalla barba al letto
Quello che l’educazione sessuale non dice: il preservativo non è tutto. Il maschio include nella propria Arte di Amare ogni cura: da come si fa la barba, a come mette la cravatta o un anello, a come tiene la macchina, a come scopa – ovviamente! Parlando dell’alcova, l’Autore spiega brevemente come un Amatore debba impostare la propria condotta sessuale: massima attenzione al piacere della donna, generosità, giocosità, sapienza. Leggiamo:
Amici miei, uno che gode e non si preoccupa del piacere della donna non è un Amatore, non è uno che ama le donne, le bazzica soltanto. Periferico. (…) Una bella donna che ci si concede è come una tavola piena di ogni bell’ingrediente di cucina, davanti a cui si dev’essere cuoco e avventore; è come un violino Stradivari, o un pregiato pianoforte che chiede d’esser suonato come merita.
Fa sorridere come l’Autore nella stesura del capitolo segua i versi di Califano da “la barba fatta con maggiore cura”, a “la macchina a lavare ed era ora”, a “la prima sera devi dimostrare”… un devoto ammiccamento ad un grande maestro.
Il capitolo contiene anche una riflessione sul nuovo bigottismo razionalista, che ha sostituito, per dirla con un adagio, i dogmi della sanità a quelli della santità: col risultato che oggi i giovani sono informati da dottoressine coscienziose, che hanno sostituito la paura del peccato con la paura delle malattie veneree… e sanno come si mette il preservativo, sanno che l’omosessualità non è una colpa, sanno tante belle cosine politicamente corrette, ma a volte non hanno quel “senso del cazzo e della fica” che avevano i nostri nonni. Con o senza informazione sanitaria!
7- L’Uomo Regale segue l’Onore e non l’etica femminile
In questo capitolo Antares spiega in toni chiari e metodici la differenza fra il culto dell’Onore e della Forza tipico del Maschile, e l’etica sottile, fatta di relazioni e di empatia, del Femminile. Spiega perché noi siamo gelosi del sesso delle nostre donne, e non solo attenti a questioni più sottili, come fiducia e fedeltà in senso stretto. Di qui:
La gelosia al femminile è legata alla difesa del patto di coppia, del nido,
è diretta a vendicare la fiducia tradita, il significato relazionale di un tradimento.
La gelosia maschile è invece una gelosia sessuale e di primato. Non è legata per forza a valori matrimoniali o a forzare la fedeltà, ma alla passione erotica, al monopolio su certi misteri.
Il che non è solo essere il primo o il migliore, ma essere ‘unico partecipe’ di quell’emozione.
Antares spiega con irriverenza come una cornuta possa essere una donna vincente che mantiene ben salda la posizione nella foto di gruppo della famiglia, mentre un cornuto è reputato… un cornuto, purtroppo per lui.
Siamo diversi, così è, così sia.
Noi siamo quelli che duellano per amore, loro sono quelle che “me la prendo con lui che ha tradito il rapporto”. Noi siamo quelli che odiano l’ex della moglie che l’ha scopata una sola volta in vacanza, loro sono quelle che odiano il grande amore passato del marito.
Dice candidamente l’Autore:
I due pesi e due misure combaciano perfettamente con le esigenze spontanee dei due sessi. (…)
Per noi maschi (faccio un esempio alle signore) la rivalità con gli ex sessuali corrisponde alla vostra rivalità con le ex sentimentali. Una donna che ha avuto dieci o venti ex sessuali è per noi come voi vedreste un uomo che ha avuto tre grandi amori da romanzo. Ricordate questo paragone.
8- L’Uomo Regale rispetta ogni donna in ruoli distinti
Dove si incazzerà ogni femminista lettrice del libro: l’Autore spiega senza mezzi termini il discernimento classico fra mogli, etère e puttane. Discernimento necessario non tanto a descrivere una donna nel profondo, quanto a gestire le relazioni da parte nostra. Gli antichi, fedeli anche alla regola n.7 sopracitata, non andavano in terapia di coppia per capire l’infedeltà della moglie, o superare l’idea del confronto con i 300 ex, o accettare l’emancipazione femminile: semplicemente, puttana è puttana, amante speciale è amante speciale, moglie è moglie. Con buona pace delle anime pie evolute alla “siamo una coppia evoluta” (…e infatti tua moglie scopa con un altro). Il capitolo è arricchito da una spiritosa descrizione di alcune tipologie femminili, e del loro grado di ‘fidanzabilità’ per un uomo tradizionalista.
Primitivo? Sicuramente:
Le donne ci selezionano. Ci classificano. Ci studiano.
L’uomo da sposare, l’uomo da follia estiva, l’uomo amico, l’uomo coi soldi.
Anche noi classifichiamo le donne, ma come abbiamo già visto, vale la regola che dovreste sapere a memoria: i nostri valori suonano primitivi, i loro suonano dolci, ma sono primitivi lo stesso.
Un libro che ha la risposta pronta, diremmo.
Il resto del testo illustra poi in capitoletti ad hoc varî aspetti della “condotta regale”, dalla gestione della gelosia (nostra e delle nostre donne), ai rapporti con gli amici, le amiche, i nemici.
Apprezzabile anche il frequente riferimento dell’autore al tema dello stalking e della violenza sulle donne: ribadisce varie volte che il vero Uomo Amante aborrisce tali bassezze, e definisce fragili effeminati coloro che le commettono. Solo un lattante nevrotico, afferma Antares, commette certe codardie.
Questo offre in effetti una visione della difesa delle donne a cui l’uomo moderno non è abituato: non sono le femministe a dire “no” alla violenza sulle donne, bensì proprio il maschilista: quello che le donne non le picchia, le scopa!
Questo tuttavia non basterà a rendere Antares simpatico alle donne emancipazioniste: basterà loro leggere il capitolo su monogamia, poligamia e adulterio – tutte e tre le forme trattate con la stessa lucidità.
E’ curiosa la disinvoltura con cui ad esempio Antares accenna ai pro e contro del vivere da monogami o poligami, senza nemmeno essere musulmano: senza giustificazioni agli occhi delle femministe etniche, più indulgenti con le altre culture, disposte a perdonare un Ahmed ma non un Giorgio! E senza giustificazioni nemmeno agli occhi dei cultori dell’amore libero, dacché l’autore si prende pure la briga di precisare:
L’Amatore Regale non è mai un trombamico, ne’ un poliamorista.
Egli è Amante. Senza nessuna trattativa paritaria, o ‘comunismo amoroso’.
Sull’adulterio, non fa moralismi: se adulterio dev’essere, che sia con onore:
Non fate lavaggi del cervello alle vostre donne cornute.
Il Re ha le palle di peccare con onore, come sappiamo.
“Pecca fortiter”, disse Lutero, ed aveva proprio ragione, bella frase da Scorpione.
Non fare discorsi illuministi alla cornuta per convincerla a lasciarti spazi e libertà; non costringere la donna a rimangiarsi le giuste intuizioni ed i fondati sospetti.
C’è più dignità a fare come gli adulteri d’epoca (“si va a puttane, si ha un’altra donna, senza inventare scuse, ma la famiglia è sacra”), che non a fare come si usa spesso oggi, cavalcando in modo paraculo le molte libertà della vita moderna.
Uno che riempie la propria moglie di discorsi liberali ed elevati, al limite del buddhista, per farla sentire una stupida gelosa e farsi i comodi propri, è un uomo senza onore: il vero Amatore o dichiara di avere più donne, o omette di parlarne. Fare come i nostri nonni è un mentire più onesto dell’eccesso di spiegazioni e di percorsi alternativi di coppia di oggi, tutti modi tortuosi di chiedere ‘permesso’.
Non roba da stomacucci leggeri, insomma, quelli abituati alla macchietta del counselor con la mano sotto il mento tutti “dialogo e complicità”.
Un capitoletto si intitola addirittura: Siamo uomini o partner?
Un’eresia, per i progressisti della coppia.
Amala Come Un Re è un libro demodè, lo dice Antares stesso: antico, non perché obsoleto, ma antico perché chiamiamo spesso antiche le cose eterne.
All’uomo moderno manca una dottrina vera della Virilità.
Questo libro è un umile - e tronfio, se vogliamo - contributo allo sviluppo di un Pensiero Maschile:
Da un lato ci sono i trombamici liberal, i maschipentiti, gli uomini con la parte femminile, i metrosexual, quelli che il tradimento fa bene alla coppia, quelli che rimorchiano offrendo superalcolici in discoteca.
Dall’altra ci sono il playboy italiano vecchia scuola, l’uomo passionale, il tanguero, il poeta del sesso; c’è l’amante libertino che entra dalla finestra del castello, c’è Rob Roy che esce nudo dal fiume e va a casa a fare l’amore con la moglie.
Vediamo citato anche il mitico Brancaleone:
”Et infine avremo castella, ricchezze et bianche femine dalle grandi poppe!
Siete voi pronti a tanto”?
Daniele Antares crede di sì.
Buona lettura!
Daniele Antares, Amala come un Re – manuale del maschio alfa per l’uomo antico di oggi, edizioni Youcanprint.
Scaricabile anche in e-book.
Carlo consiglia la Newsletter TOP SECRET sulla seduzione.
Chi, come, dove e quando sedurre: tutto quello che bisogna sapere, e che nessun altro al mondo vi può dire.
(Martedì 31 Marzo 2015)
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