Carlo risponde ai lettori
Mistress & Schiavi
Mondo sconosciuto ai seduttori, lo conosciamo "per cultura"
da: alby[--]@libero.it>
rispondi a: "
a: carlo@seduction.net
data: 4 aprile 2017 12:51
oggetto: a proposito delle Mistress
proveniente da: libero.it
firmato da: libero.it
: Importante principalmente a causa delle persone che partecipano alla conversazione
Salve,
volevo affrontare un argomento tabù: le Mistress. Che ne pensate?
A prescindere dal fatto che gran parte di loro sono donne sulla quarantina e dall’orientamento sessuale discutibile (con tutto rispetto, ma secondo me, chi riesce a trattare male un uomo anche al telefono non conoscendolo, non penso proprio sia etero) ... e comunque, se ci fate caso, la voce, l’aspetto, e il modus operandi, sono atteggiamenti sgrezzi da uomo, quindi, lascio a voi il giudizio, visto che ‘sti comportamenti, sono moda dilagante nell’Europa di Bruxelles.
Veniamo al dunque :
innanzi tutto, già concordare al telefono, danno l'impressione di essere abbastanza maleducate (ma forse, chissà quante telefonate e scherzi ricevono day by day...); poi, il fatto di ricevere per appuntamento, si corre il rischio di alimentare l’ansia da prestazione (sarà… ma andare a casa di una persona che non la si conosce e per giunta che ti riceve sulla porta con un look da Germania anni 40... non so... vale sempre la regola di non accettare caramelle dagli sconosciuti nella loro casa...) poi ovviamente, questo è il trauma da iniziazione, normale, per un soggetto coscienzioso e non sprovveduto... talvolta certe leggende metropolitane alimentano gli incubi...
Ovviamente se poi la Signora in questione la si conosce, allora poi è come andare al bar... ma io parlo per me, per un altro magari è emozionante fare un salto nel buio…
Poi, la location: non una stanza di Motel, non la propria vettura, non la nostra casa, ma, una location losca, 1 mt quadrato perso nella penombra di topaie del centro storico, normalmente, apparentemente invisibili e piene di labirinti e passaggi segreti (della serie, se uno ci muore sotto, finisce in un baratro...)
Non voglio essere così melodrammatico, ma io parlo per me, se la persona non la conosco di persona, non sono 4 foto su internet e una voce reale al di là della linea per rassicurarmi… ripeto, sarei tentato e lo sono stato più volte di avere queste esperienze, ma alla fine è prevalsa la paura dell'ignoto... ho paura di un banale dentista, che è un dottore! Figuriamoci una persona che non conosco, pay e in più che la posso incontrare alle sue condizioni (quando dove come vuole lei), il bello di un avventura occasionale, che sia by road o insider, è che non la devi programmare, ma succede, è l’occasione appunto.
Quindi, magari un giorno mi farò coraggio a superare la paura dell'ignoto, per ora, rimango a commentare le Signore via internet... Voi non so.
Il Prof.
Il maestro risponde
Caro Prof. m’invii sempre delle e-mail che sono fuori da nostro target e che con la seduzione no c’azzeccano.
Ti rispondo perché ho conosciuto l’ambiente mistress, per via indiretta, e ho preso atto delle informazioni che “la protagonista” mi ha raccontato, per mia cultura.
Ho scoperto quel mondo di cui non conoscevo l’esistenza durante una sera di un paio di anni fa, quando sono stato invitato a una cena a casa di una coppia [maschio e femmina alla nascita, ormai bisogna specificare, ndm], in un bellissimo attico a Roma, quartiere Portuense.
Io non sapevo nulla e adesso ti racconto cosa ho scoperto.
I personaggi.
Lei: “la padrona”- di casa -, una trentenne nella norma, da 7, benestante, ha una camera adibita allla collezione delle sue centinaia di scarpe e vestiti, forte personalità, una che sa il fatto suo.
Lui: un romano quarantenne nella norma, simpatico e comunicativo, che gira per le feste e organizza vacanze nelle barche affittate.
Gli altri ospiti: ragazze carine nella norma, tutte italiane, qualche coppia di fidanzati nella norma, qualche maschio nella norma, tutti al di fuori dei “giri” della coppia.
Lui e lei si erano conosciuti nei giri mistress & schiavi. Lui è uno “schiavo soft” e da quello che ho capito è il più “normale” in quel tipo di ambiente, lei è una mistress, la più figa in quel tipo di ambiente. I simili in un ambiente di sfigati si accoppiano.
Un ambiente di sfigati: hanno raccontato di feste in villa dove i maschi si sdraiano all’ingresso e sulle scale e le donne li calpestano con i tacchi a spillo. Nell’ambiente sono chiamati “tappetini” o “zerbini”.
Altra tipologia sono gli “schiavi”. Fanno tutto quello che vuole la padrona senza nulla a pretendere. Ci sono donne che si fanno ricaricare la carta di debito, ma la nostra lei non ne approfitta, ha una morale questa mistress!
Lei li usa per farsi portare a casa la spesa (ovviamente a carico dello schiavo). Ricordo che raccontò che si faceva portare le casse di acqua minerale di notte, dallo schiavo che abitava dall’altra parte di Roma e saltava dal letto per trovare un distributore notturno per poi viaggiare venti chilometri e portare l’acqua alla sua padrona che stava scopando con il compagno. Era autorizzato a consegnare la merce e levarsi subito dalle palle, e veniva rimproverato se ritardava di qualche minuto. “Lui gode così”, si è giustificata la padrona.
Lui, il compagno, parla male di tutti gli schiavi agli ordini della sua compagna e si considerava uno fuori dal mucchio dei comuni mortali, cioè dei “comuni schiavi”. Non ho ben capito come potesse fare lo schiavo negli ambienti mistress senza farsi schiavizzare. Forse è un “paraculo” infiltrato in un ambiente di sfigati per rimorchiare le meno cesse! Mi ha detto infatti che in quelle feste mistress & schiavi ci sono solo cesse e cessi. Lui probabilmente spiccava e poteva rimorchiare quelle da 7, facendo intendere che non aveva nulla in comune con “quegli schiavi sfigati”.
Infatti le mistress considerano degli sfigati i loro schiavi.
Le storie che mi hanno raccontato sono tante… ricordo che lei disse che non c’era bisogno di essere belle, anche le più brutte hanno successo in quell’ambiente. Lui confermò che le più brutte all’ultima spiaggia, che nella vita normale nessuno degna di uno sguardo, scelgono di diventare mistress, e hanno successo. Però entrambi mi hanno detto che ogni tanto compare l’eccezione: la bella fica giovane e perversa. Ma quanto può durare in quell’ambiente una bella gnocca che potrebbe schiavizzare un battaglione e mandarlo a morire in guerra?
Per concludere l’ambiente mistress che mi risulta non è quello che tu hai scoperto “da outsider”. Per scoprire come stanno veramente le cose degli "schiavi del giro” dovresti introdurti nella vita reale.
Mi sembra che tu ti sia rivolto alle mistress online che sfruttano “i nuovi schiavi senza padrona”.
Non è quello il vero “giro”. Se veramente t’interessano le mistress ti dovresti introdurre nelle vere feste degli schiavi. Indossa un giubbotto antiproiettile perché se qualche mistress ti sfonderà il cuore con il tacco a spillo di metallo nessuno saprà come sei finito. Sono ambienti chiusi e omertosi. Ti troveranno cadavere su un marciapiede e le indagini si chiuderanno con “Omicidio con stiletto per uno sgarro di droga”. Col giubbotto antiproiettile godrai sotto i tacchi della padrona e ti salverai la vita.
Carlo consiglia la Newsletter TOP SECRET sulla seduzione.
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(Mercoledì 26 Aprile 2017)
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