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Articolo di CLAUDIO GIBERTINI

Il conflitto russo-ucraino

Analisi geopolitica e i suoi rivolti sulla seduzione



Molte amiche del maestro non torneranno più in Ucraina. Qui ne vedete alcune, con le altre non sono più in contatto. Sono benestanti e sono scappate all'estero dove già avevano un Bf o l'hanno scelto nella fila che in tutti i paesi aspetta dietro ogni strafiga. Alcune di queste ragazze sono state conosciute da Lord Asano, da indar, da Cassiopea e da altri GS durante i corsi Diamante. La pilota di Dnipro (nella foto è in una Bmw della sua scuderia) discende dalla dinastia dei Romanov. La ragazza nella foto 9° è di Dnipro ed è rimasta in Ucraina anche perché è molto legata alla famiglia e si sente protetta dal padre ex ufficiale che ha combattuto in Afghanistan. La biondina con le rose dell’ultima foto è in Usa con la sua gemella e con la famiglia oligarchica. Avete visto le foto col maestro in una delle serate insieme nel Forum GS. La 5° e la 7° sono manager di banca per la clientela Vip, la 5° vive in Gb e la 7° ad oggi vive al mare di Roma con un Bf non si sa di dove sia. La 6° è un ufficiale dell'esercito che è rimasta in Ucraina ma aveva già viaggiato in mezzo mondo prima della guerra. La 1° è una psicologa proprietaria di un centro benessere a Kharkov e adesso sta viaggiando in tutto il mondo col suo Bf. La 3° e la 4° sono le altre due gemelline di Kiev (avevano un supermercato che hanno venduto prima della guerra) e le avete già viste col maestro nella guide di Kiev sul Forum riservato. Adesso sono all’estero e viaggiano in diversi paesi, la 3° ha un Bf tedesco. La 8° è stata conosciuta a Kharkov (direttrice di una fabbrica) ma adesso vive in un paese dell’est extra UE ed ha aperto un centro di bellezza e siamo in continuo contatto. Aveva comprato un bellissimo appartamento al centro di Kharkov poco prima della guerra e teme che le venga colpito. Donna eccezionale sotto tutti i punti di vista. Per i rapporti intercorsi in passato col maestro e come sono state conosciute con onore e per sapere di qualsiasi seguito della relazione allora intercorsa fare richiesta sul Forum riservato indicando la posizione nella foto


Perché la Russia ha invaso l'Ucraina

Le ragioni sono essenzialmente tre: una geopolitica, una storica e una psicologica.

di Claudio Gibertini

La motivazione geopolitica è da ricercarsi in come la geografia fisica della Russia europea ha influito nella psicologia di massa del popolo russo. La zona nella quale è concentrata la maggioranza della popolazione è un'immensa pianura che va dal Baltico e dal Mar Nero fino ai monti Urali, ovvero tutta la parte orientale dell'altopiano Sarmatico che si estende dal fiume Elba, nel cuore della Germania fino ai confini europei convenzionalmente indentificati con i rilievi uralici. Questa collocazione della popolazione ha fatto sì che l'assenza di barriere orografiche originasse una vera e propria sindrome di massa che permane da secoli nei russi: la paura dell'invasione che proviene dalle aperte pianure. I tedeschi, che a est e a ovest si ritrovano nella stessa situazione geografica, hanno dato un nome a questa sindrome: Mittelage, letteralmente “stare in mezzo” ovvero “stare al centro”. Effettivamente questa psicosi di massa che tanto ha segnato la psicologia del popolo russo non è certo ingiustificata. La Russia ha subito nel corso della sua storia moltissime invasioni, tutte respinte, ma con enormi costi umani. Per questo motivo la Russia si sente sempre nella necessità di crearsi delle nazioni cuscinetto ai suoi confini per fare in modo che la tanto delicata percezione di sicurezza dei suoi abitanti migliori.

La motivazione storica invece può essere invece riscontrata al fatto che la memoria di un popolo imperiale quale i russi sono, sia radicata e fortissima. In Ucraina è infatti nato per opera di Oleg di Kiev, nell'Anno Domini 882 il Rus' di Kiev, ovvero la prima entità statale organizzata slava-orientale. Lo stesso nome di Rus' sarà poi adottato dai uno dei tre popoli che si divideranno all'atto della caduta di questo Stato protoslavo nel 1240, appunto i russi, gli altri due popoli che prenderanno altre strade saranno i bielorussi e i ruteni, progenitori questi ultimi degli attuali ucraini occidentali. Essendo il ricordo di questo primo Stato slavo, al quale i mongoli hanno posto fine, fortemente presente nel ricorso dei russi, l'importanza del dominio della sua antica capitale è tutt'ora importantissima per i russi. Il terzo e più importante motivo, quello psicologico, è invece da ricercarsi nel fatto che l'Ucraina odierna, sottrattasi all'influenza di Mosca nel 2014, abbia osato guardare a occidente aspirando persino all'ingresso nella NATO e all'adesione all'UE. Questo ha innescato nella popolazione russa una rabbia atavica per essersi sentita tradita da un popolo fratello per il quale ha sempre nutrito un misto di odio e amore. Se da una parte gli ucraini per i russi sono da sempre i fratelli poveri, o addirittura per molti russi non sarebbero nemmeno un popolo a sé stante ma solo russi che parlano nel loro dialetto, dall'altro sono divenuti i traditori che si sono posti al di fuori della sfera d'influenza dell'impero russo odierno, una colpa che solo il sangue avrebbe potuto lavare.

Perché una guerra che tutti pensavano fosse breve ha invece superato la durata di un anno

In 15 mesi di guerra, i russi continuano a mantenere un solo vantaggio tattico, cioè l'occupazione parziale di parte dell'Ucraina, circa un 15% del suo territorio complessivo.

Ma sul piano strategico hanno collezionato solo sconfitte. La più macroscopica è stata l'incapacità di perseguire lo scopo primario dell'operazione militare speciale, cioè sostituire il governo Zelensky con un esecutivo filorusso, trasformando l'Ucraina in uno stato vassallo da poter comandare da remoto. I russi erano così convinti che come già era accaduto in Crimea nel 2014 non avrebbero incontrato resistenza, che hanno inviato nella prima ondata d'invasione solo 150 mila uomini, un numero assolutamente insufficiente per controllare una nazione che contava 44 milioni di abitanti al momento dell'inizio delle ostilità. Pensavano che i russofoni dell'est ucraino li avrebbero accolti come liberatori e che gli ucraini dell'ovest non avrebbero fatto nulla per fermarne l'avanzata, ovviamente i fatti hanno poi dimostrato che si sbagliavano largamente.

Gli ucraini non si sentono più russi di serie B, ma negli ultimi anni da generico Paese della periferia dell'impero russo hanno cominciato a sentirsi una nazione.

Altro grande fallimento strategico è stato il rafforzamento della NATO che l'invasione dell'Ucraina ha innescato. Da quest'anno si la Russia si ritrova 1300 Km di confini in più con una nazione della NATO, cioè la Finlandia. Un Paese storicamente segnato da un profondo sentimento antirusso, una nazione che con soli cinque milioni e mezzo di abitanti può però mobilitare una forza militare di un milione di soldati ed è al top nell'utilizzo delle tecnologie belliche. Se i russi temevano l'Ucraina nella NATO de iure, ora se la ritrovano nella tanto odiata alleanza nordatlantica de facto, insieme a Finlandia e Svezia (di prossima entrata) e forse nel prossimo futuro anche a Georgia e Moldavia.

Ulteriore sconfitta strategica enorme per i russi è stata l'incapacità bellica dimostrata dalle sue forze armate. Quello che veniva considerato il secondo esercito più potente del mondo, ha mostrato limiti enormi sotto ogni punto di vista, abbiamo assistito a scene di soldati mandati a combattere su mezzi dell'epoca della guerra fredda, militari poco e male addestrati inviati al fonte a morire. La Russia in ogni guerra ha sempre avuto un enorme vantaggio rispetto alle altre nazioni contro le quali ha combattuto: Il grande numero di soldati che ha sempre potuto reclutare e mandare al fronte e lo scarso valore attribuito alla vita degli stessi. Larghissima parte dei soldati che stanno combattendo in Ucraina non sono nemmeno di etnia russa, ma caucasici e buriati siberiani.

La quarta sconfitta strategica di Mosca è stato il legarsi mani e piedi a Pechino per quanto riguarda l'esposizione di gas e materie prime. Ora la Russia vende quasi tutto quello che produce alla Cina, ovviamente al prezzo deciso dai cinesi, che si tutta questa vicenda bellica sono gli unici veramente beneficati. Con il prolungarsi delle ostilità, i cinesi non saranno più visti da Mosca solo come soci economici di maggioranza, ma anche come unici fornitori di tecnologie e mezzi indispensabili per il funzionamento della loro macchina industriale nazionale. Il potere di Pechino potrebbe non più essere limitato a un enorme peso di cliente economico, ma divenire sempre più politico nella determinazione delle decisioni di governo russe.

Perché lo scontro bellico sta salendo d'intensità

L'attuale situazione in Ucraina tra le forze ucraine etero-supportate dal mondo occidentale e le truppe di Mosca è la stessa che vi è stata sul fronte occidentale in Francia tra la l'Impero Tedesco e gli eserciti di Francia, Regno Unito e Stati Uniti dal 1914 al 1918, ovvero una guerra simmetrica statica di trincea. Non essendo possibili manovre da entrambe le parti per sfondare o aggirare il fronte nemico, il confronto bellico si è spostato su azioni di logoramento, ovvero un attrito continuo tra forze di fanteria e artiglieria con ridottissimi movimenti di truppe.

Ma ora con l'arrivo della primavera le cose stanno cambiando, Putin vorrebbe portare a 500 mila i militari impegnati in Ucraina con una nuova mobilitazione parziale. Mezzo milione di soldati sarebbe un risultato molto ambizioso ma poi difficilmente gestibile da un punto di vista logistico. La Russia sta già facendo enormi sforzi per sostenere logisticamente i soldati che già ha in Ucraina con immensi problemi che si vengono poi a creare nella gestione di armi, materiali e ricambi per i mezzi.

Abbiamo assistito ad esempio a scene in cui tantissimi soldati poco prima di partire per il fronte si sono dovuti comprare da soli le calzature. inoltre da un punto di vista industriale la Russia sta riuscendo a produrre o recuperare carri armati riuscendo a impiegarne circa 40-50 nuovi ogni mese, impresa titanica considerando che un paese come la Germania la Francia in tempo di pace ha una capacità produttiva di carri armati non superiore alle 40-50 unità all'anno. I russi faticosamente stanno compiendo una trasformazione tecnologica e produttiva enorme. Se solo un anno fa furono ritrovate delle bende nel materiale medicale, requisito ai soldati di Mosca arresi, prodotte addirittura nel 1955, oggi la Russia riesce a mandare sul campo appunto 40-50 carri armati ogni mese tra quelli di nuova produzione e quelli ricondizionati nell'immenso parco di veicoli residuati della guerra fredda. Inoltre entro qualche mese metterà in produzione altre due fabbriche di mezzi blindati.

Ma Putin, sebbene goda di un altissimo appoggio popolare in questo intervento bellico, addirittura il 75% dei russi continuerebbe oggi a essere favorevole all'operazione militare speciale in Ucraina, sa però che il tempo non giocherebbe a suo favore qualora la guerra dovesse protrarsi ancora per molto. Il suo Paese si è sollevato contro i suoi governanti solo nei momenti in cui è stato umiliato per vicende belliche. La prima volta durante quella che gli storici chiamano alle volte la “guerra mondiale zero” ovvero la guerra russo-giapponese del 1904-1905. In quell'occasione l'intera flotta della marina militare russa, partita dal Baltico e dopo aver circumnavigato l'Africa, attraversato l'Oceano Indiano ed aver risalito l'Asia, fu completamente annientata presso isola di Tsushima, collocata tra Corea a Giappone. La risposta nella madrepatria russa fu la rivoluzione del 1905, durante la quale nacquero i soviet e fu messa per la prima volta in discussione l'autorità zarista, rivoluzione questa che sarò prodromica a quella ben più radicale e violenta del 1917, ancora una volta scaturita da una sconfitta bellica russa, quella che stava subendo sui campi di battaglia in Europa orientale contro Germania e Austria-Ungheria, che portò poi agli accordi di pace di Brest-Litovsk. Putin deve quindi tentare il tutto e per tutto per costringere Zelensky alla trattativa e arrivare a collezionare importanti vittorie militari in tempi relativamente stretti.

La questione bellica per i russi sta diventando sempre più escatologica e ontologica. Se il fine ultimo dell'operazione in Ucraina al momento dell'invasione era la presa del Donbass e la sostituzione del governo ucraino con un esecutivo filorusso, oggi i toni con cui i russi si raccontano la guerra sono totalmente diversi. Sono quelli, per usare le stesse parole di Putin, dell'esistenza stessa della Russia. Il suo popolo vede sempre più questa guerra come un evento esistenziale per non dire apocalittico, al quale è legata la sua stessa continuità e sopravvivenza come nazione slava orientale depositaria di una civiltà secolare. Oggi la Terza Roma si sente minacciata da un occidente decadente e debosciato che la odierebbe e ne vorrebbe la distruzione. In gioco non c'è più l'egemonia su uno Stato vicino oppure la conferma del controllo su una regione strappata al nemico, ma un livello ontologico che coinvolge i massimi sistemi, divenendo un vero psicodramma di portata nazionale.

Ma dall'altro lato i Paesi occidentali che sostengono l'Ucraina innalzano a loro volta il livello dello scontro aumentando le forniture belliche, stanno proprio arrivano in queste settimane i carri armati che aumenteranno l'aspetto dinamico degli scontri e alcuni Paesi della NATO come Polonia e Slovacchia hanno promesso a breve anche la fornitura di aerei da guerra. Tutti eventi che aumenterebbero il livello di intensità degli scontri.

Come e perché finirà la guerra e quali saranno i risvolti geopolitici più importanti

Se ad oggi l'unica certezza è che la guerra non finirà a breve, possiamo però osservare che negli ultimi mesi le due parti hanno cominciato, seppure indirettamente, un teso e faticoso dialogo. Prevalentemente sono gli Stati Uniti d'America che nel lungo periodo vedono il loro massiccio coinvolgimento nel supporto dell'Ucraina come un rischio strategico: mentre la loro attenzione e le loro risorse sono impiegate in Ucraina, la Cina si rafforza e gode tra i due litiganti. Nel gioco globale geopolitico Washington sa bene che se ci ritrova due nemici da dover affrontare, allora si cerca sempre l'accordo col più debole per poter affrontar il più forte, poi sconfitto quello sarà ovviamente molto più facile vedersela con l'alleato minore. Gli statunitensi hanno quindi tutto il vantaggio a premere sull'esecutivo Zelensky per arrivare a un cessate il fuoco. Ma anche da Pechino l'appoggio a Mosca non potrà essere eterno. Russia e Cina sono imperi contigui e per questo antitetici per definizione al di là di ogni possibile momentanea simpatia, collaborazione di interesse o improbabile alleanza. I Russi temono atavicamente la potenza asiatica dai tempi di Gengis Khan, hanno paura del suo vigore demografico e della sua potenza militare in ascesa, oltre ovviamente a invidiarne l'enorme potere economico conquistato negli ultimi decenni. Sull'altro lato i cinesi, popolo alla memoria storica formidabile, considerano i russi come una potenza coloniale europea in Siberia, territorio che percepiscono come occupato abusivamente da una nazione europea. Quindi anche Pechino potrebbe giocare un ruolo fondamentale per persuadere i russi alla trattativa riguardo all'Ucraina.

Ma le prospettive di pace a oggi possono essere timidamente intraviste solo prospettando una precarissima soluzione: un verosimile cessare il fuoco sulle attuali linee del fronte senza però nessuna possibilità di accorso di pace. Una soluzione che poterebbe Ucraina e Russia alla stessa situazione che vivono le due Coree dalla fine della guerra nel 1953: un armistizio senza un vero trattato di cessazione delle ostilità della durata indefinita, delegando in questo modo alle prossime generazioni di russi e ucraini di arrivare a una vera pace in un futuro indefinito. Una soluzione fragile, rischiosa e per molti versi disperata, ma oggi l'unica quantomeno possibile. Durante l'ultima celebrazione della Giornata della Vittoria a Mosca, Putin nel suo discorso ha fatto tiepidi accenni a possibilità di pace, sicuramente non un segno di grandi speranze, ma forse il segno di un piccolo e passo verso l'inizio di una trattativa.

Il futuro della seduzione delle ragazze russe e ucraine


Come questa guerra rivoluzionerà la geopolitica della seduzione nelle nazioni coinvolte

Dall'alba dei tempi le guerre sono dei veri e propri riti sociali di massa, catarsi sanguinose attraverso le quali i popoli ridisegnano la loro identità attuando una palingenesi della loro ontologia collettiva. Ogni popolo dopo ogni guerra che ha esperito non guarda più a sé stesso, ai popoli che ha combattuto e a tutti gli altri, con gli stessi occhi. Le guerre lasciano memorie storiche indelebili nel DNA dei popoli e al contempo accelerano processi storico-culturali già in atto, trasformando radicalmente il tessuto sociale del quale sono composti.

Effetti diretti sulla seduzione

Il dato fondamentale può essere individuato nel fatto che sicuramente dopo questa guerra l'Occidente tutto e in particolare l'Europa ricoprirà la sua importanza e coesione all'interno di una cultura condivisa comune, questo favorirà una coesione sul piano internazionale, l'Unione Europea si rafforzerà dopo almeno decenni di fiacca nei quali ha fatto fatica a trovarsi un ruolo e un fondamento esistenziale. Questo processò darà adito a una maggiore mobilità dei popoli europei e un'accelerazione sul piano dell'amalgamazione culturale, favorendo i seduttori che decideranno di trasferisti o comunque viaggiare all'estero. L'italiano, come il francese o lo spagnolo o il tedesco, ma anche il polacco, il romeno o il finlandese, si vedranno popoli ancora più fratelli accomunati da un'ulteriore esperienza storica di una seconda guerra fredda combattuta indirettamente contro la Russia. Questo porterà a una potenziale nuova dimensione della seduzione “intra-europea” in primis e secondariamente “intra-occidentale”, i seduttori saranno maggiormente sdoganati e sicuramente si livelleranno difficoltà culturali (in senso di lato) nella socializzazione con donne di questi spazi geografici. E' da tenere presente che se il nuovo spazio “intra-europeo” è ben definito ai Paesi dell'Unione Europa e a quelli della NATO, lo spazio “intra-occidentale” è invece una vera e propria categoria dell'anima: vi rientreranno sicuramente nazioni già a tutti gli effetti considerate occidentali che stanno supportando lo sforzo bellico dell'Ucraina quali l'Australia o la Nuova Zelanda, ma anche nazioni considerate occidentali sui generis come la Corea del Sud o il Giappone, fino a arrivare ad entità nazionali finora escluse culturalmente dall'Occidente quali il Pakistan il Marocco.

Sul piano invece delle due parti direttamente belligeranti si apriranno per i seduttori possibilità finora inedite. Sia in Russia che in Ucraina si verrà tragicamente a creare una situazione demografica per certi versi simile a quella dell'Europa dopo la prima e la seconda guerra mondiale: uno squilibrio tra il numero degli uomini, in particolare giovani sotto i 30-35 anni, e quello delle donne. Anche da questa situazione drammatica, i seduttori avranno un vantaggio indiretto. Ricordiamo che in poco più di un anno di guerra il numero dei soldati russi morti in ucraina sarebbe secondo le stime di circa 170 mila uomini, cioè quasi il triplo dei militari americani morti in Vietnam in 18 anni di intervento in Indocina. Questa carenza di uomini giovani si ripercuoterà su almeno una generazione di giovani donne che vista la situazione dovranno adattarsi agli uomini stranieri se non vorranno restare sole. Una vera e propria generazione perduta, per usare la stessa definizione coniata da Ernest Hemingway, con la quale il grande scrittore americano definì coloro che nati tra il 1883 e il 1899 che vissero in gioventù l'esperienza della prima guerra mondiale.

Ma per molti seduttori la pace che seguirà questo sanguinoso conflitto nel cuore dell'Europa orientale potrà essere anche un'opportunità lavorativa data dalla ricostruzione dell'Ucraina. Se comunque vada a finire la guerra la Russia è e rimarrà un'ex superpotenza avviata al declino, l'Ucraina invece si è scoperta e si considererà sempre più vera nazione e non solo generico Paese. La lingua ucraina per andare a sedurre a Kiev o Leopoli, ma anche per approcciare con originalità e appeal culturale le tante donne ucraine che già vivono o verranno nel prossimo futuro a in Italia sarà sempre più importante.

Infine, proprio noi italiani, diversamente da britannici e americani, a causa del nostro modesto impegno di supporto bellico all'Ucraina e a un diffuso antiamericanismo in Patria, potremmo riallacciare più facilmente i rapporti con le donne russe. Molti dimenticano infatti che il popolo italiano è in Europa quello che gode di reciproca simpatia con quello russo. Se i britannici o i polacchi sono antirussi per il peso della loro storia, mentre gli spagnoli o gli olandesi percepiscono la Russia come una terra lontana e per loro poco importante, noi italiani sappiamo e sapremo comunque sempre apprezzare e strizzare l'occhio a questo popolo che oggi tanto facendo preoccupare il mondo.

Claudio Gibertini

Un’altra bellissima rimasta in Ucraina. I GS la ricorderanno quando appena ventenne avevo convissuto con lei a Kiev per poco tempo litigando sempre [presente il GS davidoff in Diamante, ndm] per il mio carattere che critica full time. Il GS Malko Linge ricorderà la foto di quando l’ho conosciuta con la madre ed era ancora minorenne ma il maestro sa aspettare. Malko che ama le giovincelle non può non ricordare. L’ho appena contattata grazie a questo articolo! Mi ha risposto immediatamente. E’ rimasta in Ucraina nella sua città di provincia ad aiutare i militari feriti. Oggi è “evoluta” così. Ha ereditato da diversi parenti deceduti di malattia e spende per viaggi esotici, vestiti e cure estetiche. Mi ha detto: “Tu hai paura delle ragazze ricche”. Risposta: “Falso. Ma non amo le materialiste”. Oggi è meglio di prima se i GS confrontano le foto di allora…


Il commento del maestro

Magistrale l’analisi storica e geopolitica delle cause della guerra Russia-Ucraina che nessun commentatore ha saputo fare in modo così obiettivo e esaustivo. I commentatori da tv sono tutti di parte e in cerca di audience, e se l’audience corriSponde a chi è di una certa sponda tutto è giusto da quella sponda, e tutto sbagliato dall’altra sponda. D’altronde i giornalai sia carta che tv devono fare scandalo per provocare emozioni mentre la verità non conta un benemerito Cazzo (e qui Lo sparo tutto).
Non si possono permettere di essere obiettivi perché il popolino ragiona di pancia quando si mette davanti alla tv con la pancia piena e rutta. Ripeto la mia frase storica: “Tutto quello che dice la tv è falso salvo prova contraria”. Aggiornato ad oggi aggiungo: “Tutto quello che è su internet è falso salvo prova contraria".

Vedi il tale professoruncolo (professore associato non di ruolo) Alessandro Orsini diventato famoso perché le spara grosse che più grosse non si può, e con la faccia da culo che si ritrova (beato lui) non ammette neppure quando i fatti smentiscono palesemente le sue previsioni e si arrampica sugli specchi.
Aspettiamo ancora che la Russia spari il nucleare come prevede il prof. associato Alessandro Orsini e se Putin non sparasse il nucleare, il profesoruncolo (associato) dirà che lui intendeva che il nucleare Putin lo avrebbe sparato secondo l’equazione matematica da lui inventata che definiva il fenomeno nucleare (non che l’Orsini non lo sia pure lui un “fenomeno”) avverantesi “tendente all’infinito”. Allora Putin sparerà il nucleare all’infinito e noi possiamo aspettare tranquillaMente perché l’Orsini è questo ci voleva comunica[zza]re ma l’avevano interrotto! Detto questo mi sta pure simpatico ma molto meno simpatico del simpaticissimo cazzarone Lapo Elkann che ha bruciato 40 milioni con i suoi “occhiali fichi” (come avevo previsto ma avevo previsto la cifra).

Non fa una piega sulla carta ciò che scrive il nostro giornalista Claudio Gibertini riguardo alle conseguenze della guerra sulla seduzione, che le guerre come questa guerra Russia-Ucraina sbilanciano il rapporto numerico tra uomini e donne a causa dei tanti soldati che perdono la vita. E anche dalle guerre nasce il luogo comune di Sette donne per ogni uomo.
Ci sono però alcune considerazioni da fare.

La prima considerazione è che io (considerazione soggettiva) mi sentirei uno “sciacallo” ad approfittare delle morti dei soldati in guerra, anche se in un certo senso “salverei” una ragazza che rimarrebbe sola ed abbandonata per la carenza di uomini abili. Lo stesso sentimento che ho comunicato all’agente immobiliare quando ho acquistato la prima casa nella seconda patria volendo fare l'affare: “Non voglio però fare l’affare dello sciacallo che compra da chi deve vendere perché si trova in difficoltà” e lui mi rispose: “Comprando la sua casa lo salveresti”. Ma io rimasi col mio sentimento e feci comunque l’affare comprando da una donna molto ricca che svendeva per comprare un’altra casa extralusso e non voleva perdere tempo perché il suo tempo valeva più dello sconto.

Tornando alla ragazza che ha perso il fidanzato in guerra soffrirei per lui e non potrei avviare una relazione e tantomeno un’avventura da sciacallo. Almeno per alcuni anni. Diversamente sentirei qualora la ragazza fosse single e non avesse perso il partner in guerra. In tal caso sarei avvantaggiato dal rapporto numerico uomo-donna. Non è che io sia buono con tutti comunque essi siano. Se il bf morto in guerra fosse stato un violento che da ubriacone la pestava ogni sera, ben felice di scopare la sua donna mentre lui è passato a peggior vita.

La seconda considerazione sulle conseguenze della guerra sulla seduzione è il risultato di una mia analisi dopo aver ascoltato le previsioni di tutti i pappagalli che sono “sopravvissuti” esclusivamente sulla seduzione in Russia e Ucraina o con le russe e le ucraine in Italia. Tutti i russofili e ucrainofili [non solo italiani ma ho perfino consultato un algerino full time ucrainofilo che vive a Roma, ndm] dicono la stessa frase:
“Quel mondo è finito per sempre”.
Costoro contavano sulla seduzione basata sulla differenza di reddito i.e. approfittando del paese povero Ucraina [dove peraltro c'erano tanti ricchi o benestanti, ndm], oppure sulla diversità dell’essere straniero nelle zone più sperdute della Russia. Essi prevedono che dopo la guerra, comunque essa finisca, una valanga di soldi invaderanno l’Ucraina (dove siamo peraltro considerati un paese amico) e le donne non avranno più alcun interesse a “svoltare” con lo straniero che sarà anche considerato uno sciacallo della seduzione. Inoltre gli amici e parenti scappati all’estero stanno raccontando tutto sulla seduzione in occidente e le ragazze sono diventate più scafate e ne sanno una più delle italiane.
I pappagalli di tutto il mondo e i morti di fica che andavano in Ucraina non frequentavano mica le manager di banca o le figlie di oligarchi quindi le loro considerazioni sono valide sul loro target.
Ma c’è un modo che pubblicherò sul Forum riservato e che faciliterebbe la seduzione, e di molto, senza sciacallare, tutt’altro…

Al contrario in Russia per i prossimi venti anni saremo considerati il paese nemico e i russi gelosi potrebbero dilettarsi al “tiro allo straniero” che già praticavano ma sporadicamente. Certo saremo i meno odiati. Meno odiati degli yankee e dei sudditi di Re Carlo CoglionAzzo però anche noi abbiamo fornito le armi all'Ucraina agli ordini USA. Se ci fosse un “conflitto di interessi” con un russo io la vedrei molto male.

La terza considerazione è che tutte le mie amiche ucraine, le più strafiche e anche le più benestanti come le conduttrici tv, le figlie di mini-oligarchi, le manager di banca, sono scappate all’estero dove hanno la fila di maschi pronti a farsi in quattro per loro. Possono scegliere chi vogliono perché in UE e USA ci sono tanti “morti di fica”. Non sono solo gli italiani i morti di fica.
Le mie amiche, già benestanti in patria e che non avevano alcuna voglia di espatriare, si sono ben piazzate in occidente (Ue, Gb e Usa) e non ritorneranno in Ucraina. Stanno già tornando quelle che non hanno trovato una sistemazione migliore all'estero e non sono mica le più fiche. Qualcuna è rimasta in Ucraina, una per tutte cito una mia amica pilota di automobili, ma si tratta di una minoranza sul target strafiche.

Ne consegue che alcuni pappagalli morti di figa si stanno spostando in altre zone, per disperAzione. Dove ci sono le russe. Non ci sono segreti i pappagalli "volano" in Turchia, Thailandia, Vietnam e Georgia. Per le russe.

Per concludere confermo l’analisi di Claudio Gibertini sulla seduzione intra-europea la quale potrebbe avvantaggiarsi perché ci sentiremo più simili e uniti contro il nemico comune. E che anche la seduzione Usa-Ue si avvantaggerà e a Roma già si notano le americane più disponibili con i latin lover della loro “colonia d’oltremare”.
La seduzione intra-europea e Usa-Ue non è però praticabile dai pappagalli disperati perché in tutta l’Ue e negli Usa rimbalzano. Si avvantaggiano solo i seduttori che “risultano” da New York a New Delhi, in tempo di guerra come in tempo di pace.

Concludo che sia Gnocca & Pace in tutti i continenti.



Carlo consiglia la Newsletter TOP SECRET sulla seduzione. Chi, come, dove e quando sedurre: tutto quello che bisogna sapere, e che nessun altro al mondo vi può dire.



(Mercoledì 7 Giugno 2023)


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