Articolo di CLAUDIO GIBERTINI
Silvio Berlusconi, l'ultraitaliano
Non potevamo non parlare della fine di un "seduttore" della storia d'Italia

Le donne di Berlusconi

Di CLAUDIO GIBERTINI
Il Cavaliere è morto, tutta l'Italia si riscopre orfana dell'italiano più controverso degli ultimi 50 anni.
Un uomo che ha incarnato vizi e virtù degli italiani.
E' letteralamente impossibile tracciare un profilo obiettivo di colui che da esattamente tre decenni è stato al centro e spesso anche il centro stesso della vita politica italiana, polarizzando il Paese sempre e comunque in berlusconiani e antiberlusconiani. Paradossalmente nel momento in cui se n'è andato l'uomo che è stato più a lungo e più intensamente sotto i riflettori della politica ma anche della vita sociale ed economica italiana a cavallo tra il ventesimo e il ventunesimo secolo, diviene impraticabile darne un giudizio univoco, tra i milioni di giudizi che sono stati dati a continuano a essere elargiti anche oggi dopo la la dipartita, ma sicuramente a ragione si può affermare che è stato il personaggio più amato e contemporaneamente il più odiato dagli italiani.
Silvio Berlusconi rimane un'anomalia nella storia d'Italia e una prima definizione che può essere data su di lui è quella del berlusconiano di ferro Giuliano Ferrara, cioè di un piccolo Napoleone che giungeva al potere dopo che tantissimi Re di Francia si era succeduti, alcuni sovrani erano stati eccelsi, come il Re Sole Luigi XIV°, altri totalmente inadeguati come lo sfortunato Luigi XVI°, ma tutti erano comunque solo dei monarchi, mentre Bonaparte era stato qualcosa di così atipico che nemmeno era possibile classificare. Così Berlusconi era riuscito ad irrompere nella storia repubblicana come qualcosa di diverso da tutti i Presidenti del Consiglio che lo avevano preceduto nella storia dell'Italia Repubblicana.
La parabola del Cavaliere può essere suddivisa in tre lunghe epoche: la prima del Berlusconi imprenditore ante 1993, poi quella del primo Berlusconi politico dal 1994 al 2006, infine gli anni del secondo Berlusconi politico dal 2006 a oggi.
Durante la prima epoca luci e ombre: imprenditore rampante nel ramo edilizio negli anni '70, poi allargatosi all'editoria e alle assicurazioni e infine alle televisioni, a lui va il merito di aver letteralmente inventato la televisione commerciale su scala nazionale nei primi anni '80, rimangono comunque come una macchia nel suo passato i contatti, emersi poi, durante i tanti processi a suo carico e a quello dei suoi più stretti collaboratori, con la criminalità organizzata, tramite il suo braccio destro tutt'ora in carcere Marcello Dell''Utri. Altra grande ombra fu la sua appartenenza alla loggia massonica deviata P2 di Licio Gelli, vicenda che il Cavaliere minimizzò sempre come una sorta di goliardata.
Furono quelli i suoi ruggenti anni '80, gli anni della Milano da bere del sindaco Pillitteri e di Craxi al governo, degli yuppies e dei paninari, dell'Italia che usciva esausta dall'incubo terroristico degli anni di piombo e che voleva solo divertirsi, anni di ricreazione come ebbe a dire un altro imprenditore, Gianni Agnelli, che Berlusconi disse sempre di aver preso a suo modello. Anni perfettamente rappresentati dalle tre reti televisive berlusconiane: programmi leggeri, telefilm, telenovelas e tanti cartoni animati, prosperose donne ammiccarti succintamente vestite, comici volgari e disimpegnati. Furono anche gli anni della resurrezione del suo Milan, dei tanti successi nazionali e internazionali sui campi di calcio.
Paradossalmente l'immagine pubblica del Cavaliere era diametralmente opposta a quella che conosciamo oggi, nonostante fosse tra gli uomini più ricchi d'Italia, conduceva una vita estramamente riservata, raramenete compariva sulle sue stesse reti e manteneva un quasi assoluto riserbo sulle sue questione personali. Della sua vita personale il grande pubblico sapeva solo che aveva avuto due figli dalla prima moglie che già calcavano le sue orme nelle sue aziende e che ora era sposato con una bellissima e affascinante ex attrice bolognese, Veronica Lario al secolo Miriam Bartolini.
Poi arrivò nel 1992 il ciclone tangentopoli, un'intera classe politica fu spazzata via dall'inchiesta Mani Pulite. Il cavaliere che aveva sempre avuto nel leader socialista Bettino Craxi, il suo referente politico, si trovò ad affrontare un vuoto di potere e risolse la questione entrando in politica lui stesso, come ebbe a dichiarare candidamente al massimo decano dei giornalisti italiani Indro Montanelli, al tempo direttore del suo quotidiano Il Giornale.
Fu così che iniziò la seconda epoca berlusconiana, nel dicembre 1993 il Silvio nazionale entrava in campo a gamba tesa dopo il terremoto Tangentopoli, mandava a tutti gli italiani un rotocalco che aveva il format di una rivista di costume in cui si presentava niente di meno che il salvatore della patria dalla possibile vittoria della sinistra alla cui testa vi era allora Achille Occhetto. La sua “discesa in campo”, espressione da lui stesso coniata, spaccò il Paese, il Cavaliere in pochissimi mesi creò una campagna televisiva senza precedenti il suo partito-azienda Forza Italia creando una nuova forza politica di destra personalista. Creò discusse alleanze sia con il Movimento Sociale Italiano poi divenuto Alleanza Nazionale di Gianfranco Fini, partito quasi innominabile fino ad allora, che con la tanto temuta e imprevedibile Lega Nord di Umberto Bossi. Ogni italiano, con diversa intensità, divenne volente o nolente in qualche modo o berlusconiano o antiberlusconiano, era impossibile prescendere dal Cavaliere. Vinse le elezioni del marzo 1994 grazie al potere mediatico delle sue televisioni e dei suoi giornali, facendo diventare Forza Italia il primo partito italiano, eppure il suo primo governo durò solo qualche mese, l'alleato Bossi attuò il famigerato ribaltone, le forze di sinistra andarono al governo e molti considerarono l'avventura politica berlusconiana come una meteora già passata. Tornato al governo nel 2001 dopo anni di potere di centrosinistra, riuscirà a mantenere alla guida di Palazzo Chigi, seppur con due governi consequenziali, per tutti i cinque anni di una legislatura, primo e unico caso nella storia della Repubblica Italiana.
Finita l'esperienza del suo terzo governo nel 2006, iniziò il sui un lungo crepuscolo. Sarà investito sempre più intensamente da inchieste giudiziarie di ogni tipo, cosa che non gli impedirà dal 2008 al 2011 di tornare ancora per l'ultima volta al governo. Alle tante inchieste della Magistratura per motivi legati alla conduzione delle sue tante aziende, si aggiunsero tanti scandali di natura sessuale. Berlusconi diventerà sempre più negli anni 2000, anche a livello fisico, la caricatura di sé stesso. Un uomo ormai anziano che continuamente mischierà la sua vita privata, fatta ormai di soli incontri con escort di ogni tipo, con la politica. Inchieste giudiziarie continue, vergogne nazionali sbandierate come un vanto, dal caso D'Addario al caso Noemi che ne causerà il divorzio con la seconda moglie Veronica, dalle Olgettine a Ruby Rubacuori “nipote di Mubarak, fino alla vicenda tragicomica del bunga bunga. Scene da basso impero, una nazione che però, in larga parte, continuava a difendere l'indifendibile giustificando ogni comportamento del suo leader diventato vittima del suo stesso delirio di onnipotenza. Il tutto mentre l'Italia attraversava un lunghissimo periodi di crisi economica ormai strutturale dalla quale ormai a un quindicennio di distanza non si è mai ripresa.
Se politicamente il sui partito creato a sua immagine e somiglianza con molta probabilità non avrà seguito, mai infatti il suo fondatore ha indicato un delfino successore, tanti però sono gli aspetti negativi che Silvio Berlusconi è stato al contempo autore e interprete, prodotto e ispiratore. Se le sue reti frivole degli anni '80 erano lo specchio della società edonista del tempo, i programmi spazzatura che poi hanno dominato il trentennio politico e televisivo berlusconiano sono stati il contraltare mediatico di un cambiamento sociale e antropologico in Italia. Il Silvio nazionale è stato infatti il massimo alfiere dell'anti-seduzione, è stato il politico che a tutto e tutti ha dato un prezzo, dai parlamentari che con candore comprava in parlamento per rimenere alla guida del governo, al sesso, alla lealtà e anche all'amore. E' stato il Presidente del Consiglio che ha coinvolto le donne che gli si concedevano nella politica nazionale come mai nessuno prima. Non era infatti mistero che diversi altri Capi di Governo prima di lui avessero avventure e amanti, ma mai nessuno prima ne fece un vanto se non un'arma di propaganda politica né si azzardò a candidarle alle più diverse cariche pubbliche.
Finisce così il trentennio politico del Cavaliere e il suo più che quarantennio mediatico, in una nazione che ha prodotto il fenomeno Berlusconi e che dal pifferaio magico di Arcore si è lasciata condurre tante volte nel fango e nella vergogna. Difficile se non impossibile stabilire quanto abbia avuto peso la sua influenza sulla società, sui rapporti umani e sulla stessa psicologia delle masse, un peso non quantificabile ma certamente grandissimo.

Il corsivo del maestro sulla seduzione di Berlusconi
Claudio Gibertini ha descritto in una sintesi magistrale ed obiettiva tutta la vita di Berlusconi che ha segnato nel bene e nel male (secondo me più nel male) la nostra storia.
Berlusconi è stato il modello e il sogno dei comuni mortali.
Ha impersonato e recitato la parte del comune mortale che ha conquistato il successo e ha lanciato un messaggio al popolino: “Se io ho avuto successo potete avere successo anche voi”.
Durante i primi successi di Berlusconi (allora era solo un teleVisionario) alcuni pnl-lari dicevano “Se fai tutto esattamente come Berlusconi avrai lo stesso successo di Berlusconi. Di pnl-lari ce ne sono tanti ma di Berlusconi ce n'è uno solo ma i pnl-lari questo non potevano capirlo, appunto perché sono dei pnl-lari.
Io non sono di quelli che santiFicaNo tutti i morti anche se mi dolgo di tutte le morti tranne di quelle degli spietati mafiosi assassini, per le quali gioisco. E mi dolgo anche per la morte di Berlusconi. Ci mancherà anche il personaggio con le sue barzellette che facevano ridere solo perché facevano pena. Ci mancherà comunque, già mi manca, c'è un vuoto, Berlusconi è irripetibile.
Ad oggi non ci sono le prove che Berlusconi sia stato limitrofo alla mafia anche se si sospetta che proprio da quelle “parrocchie” siano arrivati i primi soldi per costruire Milano 2.
Sono però certo che Berlusconi non sia mai stato un "mafioso" nell’animo. Ho sempre letto nella sua anima: “Per fare soldi in Italia devo usare il sistema”. Se lo avesse dichiarato almeno una volta l’avrei assolto ma il mentire oltre al saper corrompere magistralmente era la sua arte, l’arte del suo successo.
Il “sistema Italia” è mafia e corruzione, e Berlusconi si è allineato al sistema e lo ha saputo sfruttare magistralmente. Nel rapporto con Craxi per ottenere le frequenze tv, Craxi lo ricevette dopo molta insistenza. A quei tempi lo considerava un petulante rompiballe. Per pagare le tangenti a Craxi non bastava essere disposti a pagare ma bisognava fare l’anticamera ed essere “autorizzati a pagare”. Quando i faccendieri proponevano dei progetti da approvare Craxi diceva «Questo affare non è ancora stato trattato “politicamente”». “Politicamente” = Tangente. [Io c’ero, conoscevo il sistema, ero dentro il sistema, ho combattuto il sistema, ndm].
Per contro Craxi fu un grande leader che fece grande l’Italia e non ne esistono altri e l'Italia non è più tornata grande. L’unica colpa che ha avuto più degli altri politici è di portare le tangenti dal 10% della DC al 12% del PSI, per finanziare la “politica spettacolo”. Oggi però parliamo di Berlusconi.
Il successo di Berlusconi è stato favorito soprattutto dal suo talento nel corrompere e dalla sua capacità di mentire oltre ogni limite. Diventato ricco e potente è riuscito ad essere assolto in quasi tutti i processi attraverso la prescrizione, approfittando del processo penale che in Italia è più formale che sostanziale, facendo leggi “ad Berlusconem”.
Qui una sintesi di come sono finiti i suoi processi.
Berlusconi ha usato lo stesso talento corruttivo anche con le donne. Conosceva bene la natura umana. La corruzione e la tangente negli affari le ha applicate alla seduzione, comprando tutte le donne. "Tutti hanno un prezzo". Alle accuse di andare a prostitute ha sempre mentito senza vergogna davanti all’evidenza dei fatti: “Non ho mai pagato una donna a me piace sedurle”. Ci vuole coraggio, un altro suo talento.
Non ne ha mai sedotto alcuna, ha sempre comprato sia l’amore sia il sesso “in cambio di denaro o di altre utilità”. E le donne lo hanno spremuto come un limone.
L'unico comportamento di cui lo condanno fermamente e di aver riempito le cariche istituzionali dello Stato con le sue cortigiane. Cortigiane e ballerine "in cambio di altre utilità".
Ma Berlusconi non è l’unico fra i super ricchi che si sia fatto "spremere" dalle donne [anche dei soldi, ndm] e che si sia sposato con delle nulla di buono. Guardate Briatore con chi si è sposato e ha perfino figliato.
Si dice fortunato al gioco sfortunato in amore (e anche il contrario). Possiamo anche dire: “Bravo coi soldi fesso con le donne". E’ assolutamente vero. Infatti io che sono fesso con i soldi sono bravo con le donne.
Berlusconi è stato fesso con le donne fino all’ultimo respiro. La tale Marta Fascina, la finta moglie, finta come era finto tutto il mondo berlusconiano di finti amici, si era "innamorata" pazzamente appena aveva saputo delle malattie che lo avrebbero portato “a peggior vita” in pochi d’anni. Crocerossina o strega? Propendo per la seconda ipotesi.
Look da verginella dell’ottocento per non essere tacciata di essere [---] come le altre donne di Berlusconi o come la volgare popolana lesbica dei quartieri spagnoli, tale Pascale. La Fascina fa la gatta morta con l’espressione monacale, ben recitata e ben interiorizzata. E adesso si vorrebbe prendere il partito di Berlusconi, il suo vero obiettivo.
Con questa ultima "Donna Fascina" Berlusconi ha finito la sua carriera da seduttore “Pollo Royale”.
Ci mancherà il simpatico seduttore “Pollo Royale”.
Nell’unione di tutte le religioni monoteiste auspicato da Sua Santità Bergoglio auguriamo a Silvio Berlusconi 72 vergini in Paradiso, un regalo del Profeta, primo e unico cristiano ad essere ricevuto da 72 vergini in Paradiso. Altro che bunga bunga.
Se lo avessero informato si sarebbe convertito prima dell’ultimo respiro.
Il Profeta lo ha informato delle 72 vergini che lo attendevano durante il suo viaggio verso il Paradiso e lo ha accompagnato nel Paradiso del Profeta, il più bel Paradiso per un seduttore. Il Profeta glielo ha speciFicaTo. Berlusconi non ci poteva credere perché nessuno glieLe aveva mai offerte gratis.
Auguriamo buon viaggio a Silvio Berlusconi, che ci faccia sapere quando arriva… che io ci avevo messo una parola buona, col Profeta.

La "verginella" Marta Fascina con il compianto seduttore "Pollo Royale"
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(Martedì 13 Giugno 2023)
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